Skip to main content

Diritti umani: una proposta universale e laica

1493/500

10 dicembre: giornata mondiale dei diritti umani

Dalla Magna Charta Libertatum del 1215 fino alla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea del 2000, l’idea di diritti umani è andata modellandosi nel tempo prima attraverso consuetudini e costumi, più tardi attraverso leggi e regolamenti nazionali ed internazionali.

In ogni caso ci troviamo oggi davanti ad una contraddizione apparentemente insanabile: mentre quasi tutti consideriamo ovvio il rispetto dei diritti umani (tranne alcune eccezioni di barbarie e primitivismo culturale), allo stesso tempo riceviamo informazioni sulla continua e metodica violazione degli stessi.

Quali sono questi diritti?

A grandi linee:
- libertà personale: non posso essere privata della vita da altri esseri umani, né fatta prigioniera o schiava, posso manifestare il mio pensiero e la mia fede religiosa, posso sposarmi o non sposarmi e associarmi con altre persone per perseguire finalità lecite che mi stanno a cuore;
- diritti sociali: posso studiare, lavorare, aggiornarmi, devo essere giustamente retribuita, quando vado in giro devo sentirmi sicura per le strade ed essere curata se mi ammalo;
- come membro di una collettività ho diritto a vivere in un ambiente salubre, alla pace, alla qualità della vita, all’informazione, ad essere difesa dal potenziale danno per la salute proveniente dal progresso scientifico nei settori delle nanotecnologie e della manipolazione genetica.

Ho una triste convinzione: sono nata a Roma cinquantatré anni fa, ma se fossi nata ad Aleppo, anche molto più recentemente, mi sarebbe stato probabilmente negato il primo dei diritti umani, quello di non essere uccisa, e tutti gli altri sarebbero stati per me lettera morta.

Ho anche una certezza, solo una: tutti gli esseri umani a livello planetario hanno gli stessi miei diritti perché mi sono intrinsecamente simili.
L’etica dell’uguaglianza e della reciprocità è radicata nel mio sentire. Quando leggo nel nuovo testamento: “Tutte le cose dunque che voi volete che gli uomini vi facciano, fatele anche voi a loro, perché questa è la legge ed i profeti” (Mt,7-12), la bellezza di quelle parole risuona nelle mie orecchie ancora più forte e appassionata che nel testo veterotestamentario: “Non ti vendicherai e non serberai rancore contro i figli del tuo popolo, ma amerai il tuo prossimo come te stesso. Io sono il Signore. (Lev,18-19).”
“I figli del tuo popolo” del Levitico diventano più brevemente nel Vangelo di Matteo “gli uomini”: tutti, senza distinzione, senza eccezione alcuna, come avrebbe detto Simone Weil, mente fra le più lucide e razionali e insieme religiose del '900.

Vorrei concludere questa riflessione proprio con alcune parole della Weil. Le scrisse in pieno conflitto mondiale, con la speranza che prima la Francia e poi l'Europa avrebbero saputo costruire in futuro una riforma costituzionale umanamente degna; queste parole ribaltano la nozione di diritto soggettivo in bisogno oggettivo materiale e spirituale, e postulano l’esistenza di una realtà altra al di fuori dell’universo puramente umano; suonano così:

“L’esigenza di bene assoluto che abita al centro del cuore e la possibilità, anche solo virtuale, di orientare l’attenzione e l’amore fuori del mondo e riceverne del bene, costituiscono insieme un legame che vincola all’altra realtà ciascun uomo, senza eccezione. Chiunque riconosce quest’altra realtà, riconosce anche questo legame. In base ad esso, considera ogni essere umano, senza eccezione, come qualcosa di sacro a cui è tenuto a testimoniare rispetto” (Weil S., Dichiarazione degli obblighi verso l'essere umano, a cura di D.Canciani e M.A.Vito, Castelvecchi, Roma, 2013, p. 20-21).

M.G.
09 Dicembre 2016
1493 visualizzazioni
Disponibile in
Tag

Link &
Download

Area riservata alla Famiglia Saveriana.
Accedi qui con il tuo nome utente e password per visualizzare e scaricare i file riservati.