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Pellegrin Fr. Attilio

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FR. ATTILIO PELLEGRIN
Latisanotta di Latisana (Udine) 25 maggio 1926
Parma, il 17 agosto 2000

Intorno alle 22.00 del 17.8.2000, all’ospedale di Parma, è morto Fr. Attilio Pellegrin.
Era stato ricoverato nel primo pomeriggio perché da qualche giorno era afflitto da febbri virali improvvise e acute che ne compromettevano il quadro cardiaco e cerebrale, reso precario e labile da un episodio di edema polmonare acuto verificatosi nel giugno del 1999.
Si era in attesa dell’esito degli esami ai quali era stato sottoposto. Inattesa, invece, poche ore dopo il ricovero, è arrivata la morte.
Aveva 74 anni, essendo nato a Latisanotta di Latisana (Udine) il 25.05.1926.

Fr. Attilio aveva 26 anni quando fece domanda di diventare Saveriano: ”Domando di essere ricevuto come fratello coadiutore nella vostra casa. Intanto per prepararmi posso adattarmi a qualunque mestiere specialmente elettricista, meccanico e anche tipografia. Quando sarò pronto andrò in missione questo è il mio scopo” (6.4.52). 20 giorni dopo, il 24.4.52, entrò come probando a Parma e il 26 ottobre dello stesso anno iniziò il Noviziato così presentato dal P. Rettore dei probandi: “Pietà buona. Intelligenza discreta. Carattere chiuso, suscettibile. Laborioso ma lento. Meccanico” (11.8.52). Alla conclusione del Noviziato fu ammesso alla Professione che emise a Parma il 5 novembre 1953.

Il 21.4.54, pochi mesi dopo la Professione, chiese al P. Generale di essere inviato in missione: “Dopo matura riflessione, e di aver anche molto pregato il Signore perché mi illumini: ho deciso di pregare V. Rev.ma Paternità di essere mandato in missione, dove la mia pratica e capacità potrà essere utile…”. Il giorno successivo il P. Generale gli rispose: “… Con un po’ di trepidazione, dato che da così poco tempo ha emesso la Sua Prima Professione, accetto la Sua domanda e nello stesso tempo Le fisso la destinazione: la Sua Missione sarà quella di Makeni, in Sierra Leone (Africa)” (22.4.54).
Nello stesso anno Fr. Attilio raggiunse Glasgow dove studiò l’inglese e contemporaneamente fece pratica di meccanico in un’officina della città.

Il 18.11.55 giunse a Makeni, ed ebbe l’incarico dell’officina e, dopo una decina di anni, anche della distribuzione degli aiuti del Catholic Relief Service.
Una testimonianza su questo servizio, quasi ventennale, viene da P. Bramati che elencando i vantaggi assicurati dai collegamenti radio tra le varie residenze scrive: “Risultano facilitati i movimenti di Fr. Pellegrin… Con le segnalazioni delle trasmittenti, egli può correre subito per le riparazioni urgenti, da dovunque si trova. Molti missionari sono stati soccorsi, così, nelle rotture dei camion, risparmiando loro giorni di attesa in piena foresta” (Missionari Saveriani, 15.12.60).

Anche il Superiore Religioso, in occasione della Professione Perpetua di Fr. Attilio, dopo aver notato: “Mi risulta, positivamente, che le su pratiche di pietà le fa sempre bene, anche la preparazione della Meditazione, la sera precedente… S’accosta quotidianamente alla SS. Eucaristia”, aggiunge: “E’ di grande aiuto alla Missione, sia nel campo meccanico-elettrico, come in quello della Musica. Soprattutto ha un grande senso pratico” (3.8.59).
Dal 1974 fu incaricato, fino al 1983, della accoglienza alla Domus di Freetown. Un servizio che, nonostante la buona volontà, non sempre gli riuscì di assicurare con agilità e cordialità: Fr. Attilio era indubbiamente logorato dai lunghi e ininterrotti anni di missione e da qualche problema di salute.

Nel 1983 rientrò in Italia. Risiedette a Udine, come aiuto economo e poi come addetto alla casa. Sempre più provato nella salute, ma anche mai dimenticando i confratelli della Sierra Leone ai quali cercava di far giungere aiuti vari e con i quali, in qualità di radioamatore, comunicava frequentemente. Nel 1998, a causa della salute ormai compromessa, fu trasferito alla comunità della Casa Madre a Parma.

Il Signore lo accolga nel suo Paradiso.

DG
17 Settembre 2000
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