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Progetto comunitario di vita – 2019/20

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Studentato Teologico Internazionale di Parma
Progetto comunitario di vita – 2019/20

INTRODUZIONE

Carissimi fratelli,

Eccoci all’inizio di un nuovo anno comunitario. Dopo avere accolto Yudhis, Gustave, Lerry, Sylvain, Azist, Pie e Francis la cui presenza ringiovanisce la nostra comunità e ci porta a guardare al futuro con speranza, abbiamo trascorso una settimana insieme di esercizi spirituali guidati da Mons. Monari. Don Luciano, tra le altre cose, ci ricordava che siamo chiamati come battezzati ad “edificare il corpo di Cristo” (Ef. 4) costruendo il Regno di Dio li dove il Signore ci ha posti. È questo quello che cercheremo di fare durante il nostro anno insieme.

I giorni di programmazione a Desio sono stati caratterizzati da un clima di fraternità e serenità. La presenza del Padre Generale e del Superiore Regionale d’Italia è stata per noi un privilegio che ci ha ricordato che non siamo soli in questo cammino: la D.G. ci accompagna e ci invita a ben prepararci per la missione; ci sentiamo parte del cammino della Regione italiana che quest’anno ha scelto come tema: “Fare del mondo una sola famiglia”. Tutte le comunità siamo invitate ad “essere un riflesso della Trinità e della gioia che già traspariva nei primi cristiani: guardate come si amano (Tertulliano, Apologetico 39).

Nella nostra programmazione, dopo aver condiviso le nostre esperienze estive ed esserci messi in ascolto dei nuovi confratelli,  abbiamo accolto in un primo momento la parola di padre Fernando (qui riportata in seguito), abbiamo conosciuto un po’ di più le varie attività che la Regione italiana sta portando avanti e poi siamo passati ad un lavoro/riflessione prendendo in considerazione le varie dimensioni della nostra vita religiosa missionaria: spirituale, comunitaria, apostolica, accademica e la dimensione dell’economia e della solidarietà.

Durante quest’anno comunitario vorremmo riflettere insieme sulla formazione della coscienza. San Paolo scriveva: “Non conformatevi alla mentalità di questo secolo, ma trasformatevi rinnovando la vostra mente, per poter discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a lui gradito e perfetto» (Rm 12,2). La coscienza va educata e purificata. L’appello di Dio viene riconosciuto solo da chi sa ascoltare. Se uno non vive quello che crede, finisce per credere quello che vive, ci ricorda il nostro catechismo. «La coscienza diventa quasi cieca in seguito all’abitudine al peccato» (Gaudium et Spes 16). I valori appaiono deformati e sproporzionati, come un dito che, avvicinato all’occhio, appare enorme e quasi non lascia vedere altro. Occorre uno sguardo di fede limpido, aperto alla verità e all’obbedienza.

Siamo poi nel mese missionario straordinario e nel sinodo speciale sull’Amazzonia: eventi che toccano da vicino la nostra famiglia missionaria e che ci impegniamo a vivere e a seguire in modo particolare.

Affidiamo a Maria e al nostro santo fondatore il nostro cammino.

Mauro Loda, s.x.

Parma, settembre 2019

Studentato Teologico Internazionale di Parma
16 Dicembre 2019
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