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La conferma di un carisma

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La conferma di un carisma

Tra poco celebreremo il centenario della Lettera Testamento (LT). Si tratta di un documento di grande valore affettivo per tutti i saveriani, letto e studiato durante il noviziato e punto fermo per la nostra formazione permanente. Esso era stato scritto da San Guido Maria Conforti come corollario alle Costituzioni approvate dalla Santa Sede nel gennaio 1921[1]. La LT rimane un riferimento fondamentale per capire l’anima del Fondatore e soprattutto per avere un’immagine esatta del carisma missionario a lui affidato dal Signore. Essa completa il testo delle Costituzioni che, soprattutto in quegli anni, doveva avere un’impronta strettamente giuridica, scevra da indicazioni spirituali che però erano necessarie alla vita dei saveriani e che sono state opportunamente affidate ad essa. Se le Costituzioni rappresentano lo scheletro del carisma, la LT ha aggiunto i muscoli e la pelle, dando forma ad un corpo completo, manifestando la sua bellezza.

Dal nostro punto di vista di figli spirituali del Fondatore la LT rimane un riferimento costante, tanto è vero che le Costituzioni del 1921 sono state profondamente trasformate nel tempo (1931, 1983), mentre essa è rimasta immutata sia nel testo e che nel suo valore ispirativo. Tuttavia, se per noi è importante ricordare il centenario della redazione della Lettera attraverso la quale il Fondatore ci consegna la sua idea missionaria, penso che sia altrettanto rilevante vivere questo centenario da un altro punto di vista, e cioè la prospettiva del Fondatore come testimone dell’approvazione delle Costituzioni Saveriane. Non possiamo dimenticare come sia stato determinante e quanta gioia abbia dato al Fondatore il fatto di ricevere la notizia della definitiva approvazione delle Costituzioni da parte della Santa Sede.

Possiamo immaginare le ragioni di tale esultanza. Il primo motivo, molto concreto, è la fine di un iter redazionale intricato, durato più di 25 anni. Ma probabilmente vi è un’altra ragione di ben altro spessore. Basta leggere il numero 1 della LT per comprenderla, un numero che termina con la nota esclamazione: “Il Signore non poteva essere più buono con noi!” L’approvazione delle Costituzioni da parte delle Congregazioni Romane è stata infatti il momento in cui la Chiesa universale ha riconosciuto l’ispirazione confortiana come un vero carisma, un dono dello Spirito Santo per il bene della Chiesa e del mondo. È stato il momento in cui la Chiesa ha dichiarato che l’idea missionaria del Fondatore era ispirata da Dio. Allo stesso momento la Chiesa ha accolto e fatto proprio questo carisma per ridonarlo come responsabilità a tutti i cristiani. L’approvazione è stata la conferma che non si trattava di un progetto personale, di una passione privata, del frutto della creatività di un idealista: in quel momento la Chiesa ha confermato che la passione di Conforti aveva un’origine divina, era un dono dello Spirito. Conforti può finalmente dichiarare nello stesso numero 1 della Lettera che “è per noi argomento non dubbio della santità ed opportunità della Istituzione, alla quale abbiamo dato il nome.” Per Conforti l’approvazione rappresenta il riconoscimento della Chiesa che il suo personale amore per gli infedeli coincide con il sogno di Gesù, quel “vaticinio di Cristo auspicante la formazione di una sola famiglia cristiana, che abbracci l'umanità.” (LT1)

Penso che ricordare tutto ciò aiuti a riflettere sul nostro essere saveriani. È un dono di Dio esserlo, ed è una responsabilità viverlo. Se la Lettera Testamento ci aiuta a capire come essere Saveriani, l’approvazione delle Costituzioni ci ricorda chi è Colui da cui scaturisce la nostra passione missionaria, quel Pastore che ancora oggi ci affida il gregge dei fratelli che ancora non conoscono Cristo.

Matteo Rebecchi

Manila, Novembre 2019

 

[1] L’approvazione è del 22 Novembre 1920, ma il decreto porta la data del 6 gennaio 1921. Cfr. Ballarin Lino, Missione Storia di un Progetto (EMI, Bologna: 1993) 149, nota 7.


 The endorsement of a charism

We will shortly celebrate the centennial of the Testament Letter (TL). It’s a document of great moving significance for all Xaverians; it has been read and studied during the novitiate and kept as an unchanging point for our ongoing formation. It was written by Monsignor Conforti as the sequel of the Constitutions which had been approved by the Vatican in January, 1921. The Testament Letter remains a point of reference to understand the soul of our Founder and most of all to have a correct understanding of the missionary charism entrusted to him by the Lord. It completes the Constitutions that, especially in those years, had to maintain a strictly juridical approach, devoid of any spiritual suggestions that were nonetheless necessary to the life of Xaverians and were entrusted to them. If the Constitutions represent the skeleton of the charism, the TL added muscles and flesh, giving shape to a whole body, revealing its beauty.

From the point of view of spiritual sons of the Founder, the TL remains a constant point of reference; in fact, the 1921 Constitutions have been profoundly transformed over the years (1931, 1983) while the Letter has remained unchanged in the wording as well as in its inspirational value. However, if it is important for us to remember the centennial of the writing of the Testament Letter the Founder used to entrust us his missionary vision, I believe it is equally relevant to live this centennial from another perspective; that is to say, the perspective of the Founder as a witness of the approval of the Xaverian Constitutions. We should not forget how crucial and what a source of joy it was to the Founder the event of receiving the news of the approval of the Constitutions by the Holy See.

We can just imagine the reasons for such jubilance. The first reason, a very practical one, is the end of a twisted redactional process which lasted more than 25 years. Probably, though, there is an even more significant one; it would be enough to read number one of the TL to understand it. This number ends with the well-known words: “the Lord could not have been more benevolent towards us!” The approval of the Constitutions by the Vatican Congregations was in fact the moment in which the universal Church has recognized Conforti’s inspiration as a true charism, a gift of the Holy Spirit for the good of the Church and the world. That was the moment the Church declared that the Founder’s missionary idea was inspired by…At the same time the Church has welcomed and accepted this charism as its own in order to give it back to all Christians as their own responsibility. The approval was the evidence that it was not a personal project, a personal passion, the fruit of the creative personality of an idealist: at that moment the Church confirmed that Conforti’s passion had a divine origin, it was a gift of the Holy Spirit. In the same number one of the Letter, Conforti can declare: “this is the reason why there is no doubt in us of the sanctity and suitability of the Institution we’ve given our name to.” To Conforti the approval represents the Church’s conviction that his personal love for those who don’t have any faith is the same one of Jesus’ dream last: “the last words of Christ who wishes that one single human family which embraces the whole humanity.” (TL1)

I think remembering all this will help us reflect on our being Xaverians: it’s a gift of God and to live according to it is a responsibility. If the Testament Letter helps us how to be Xaverians, the approval of the Constitutions reminds us who is the One from whom comes our missionary passion: He is the shepherd who entrusts us the flock of our brothers and sisters who still do not know Christ.

Matteo Rebecchi

Manila November 2019


Confirmación de un carisma

Dentro de poco celebraremos el centenario de la Carta Testamento (CT). Se trata de un documento de gran valor afectivo para todos los Xaverianos, leído y estudiado durante el noviciado y premisa inamovible de nuestra formación permanente. Fue escrita por San Guido María Conforti como corolario de las Constituciones aprobadas por la Santa Sede en enero de 1921[1]. La CT permanece como una referencia fundamental para entender el alma del Fundador y sobre todo para tener una imagen exacta del carisma misionero a él confiado por el Señor. Completa el texto de las Constituciones que, sobre todo en aquellos años, debía tener un distintivo estrictamente jurídico, exento de indicaciones espirituales que, sin embargo, eran necesarias para la vida de los Xaverianos y que fueron confiadas oportunamente al texto de la CT. Si las Constituciones representan el esqueleto del carisma, la CT ha añadido los músculos y la piel, dando forma a un cuerpo completo, manifestando su belleza.

Desde nuestro punto de vista de hijos espirituales del Fundador, la CT perdura como una referencia constante, tanto es así, que las Constituciones de 1921 han sido profundamente transformadas en el tiempo (1931, 1983) mientras que la CT ha quedado inalterada sea en el texto, como en su valor inspirador. Sin embargo, si para nosotros es importante recordar el centenario de la redacción de la Carta a través de la cual el Fundador nos entrega su pensamiento misionero, pienso que es igualmente relevante vivir este centenario desde otro punto de vista, es decir, desde la perspectiva del Fundador como testigo de la aprobación de las Constituciones Xaverianas. No podemos olvidar lo determinante y la alegría que causó al Fundador el hecho de recibir la noticia de la definitiva aprobación de las Constituciones por parte del Santa Sede.

Podemos imaginar las razones de tal regocijo. El primer motivo, muy concreto, es el fin de un camino redaccional complejo que duró más de 25 años. Pero probablemente hay otra razón de mayor espesor. Bastaría leer el número 1 de la CT para comprenderla, un número que termina con la muy conocida exclamación: “¡El Señor no podía ser más bueno con nosotros!”. La aprobación de las Constituciones por parte de las Congregaciones romanas es, en efecto, el momento en que la Iglesia universal reconoció la inspiración confortiana como un verdadero carisma, un don del Espíritu Santo para el bien de la Iglesia y del mundo. Ha sido el momento en que la Iglesia ha declarado que la idea misionera del Fundador era inspirada por Dios. Al mismo tiempo, la Iglesia ha aceptado y hecho suyo este carisma para proponerlo como responsabilidad a todos los cristianos. La aprobación ha sido la confirmación de que no se trataba de un proyecto personal, de una pasión privada, fruto de la creatividad de un idealista: en ese momento, la Iglesia confirmó que la pasión de Conforti tenía un origen divino, era un don del Espíritu. Conforti puede, finalmente, declarar en el mismo número 1 de la Carta que “es para nosotros una prueba inequívoca de la santidad y oportunidad del Instituto, al que hemos dado nuestro nombre”. Para Conforti, la aprobación representa el reconocimiento de la Iglesia de que su personal amor por los no creyentes coincide con el sueño de Jesús, aquel “vaticinio de Cristo que desea la formación de una sola familia cristiana, que abarque a la humanidad” (CT1).

Pienso que recordar todo esto ayuda a reflexionar sobre nuestro ser Xaverianos. Es un don de Dios serlo, y es una responsabilidad vivirlo. Si la Carta Testamento nos ayuda a entender como ser Xaverianos, la aprobación de las Constituciones nos recuerda quién es Aquel de quien proviene nuestra pasión misionera, aquel Pastor que aún hoy nos confía el rebaño de los hermanos que todavía no conocen a Cristo.

Matteo Rebecchi

Manila, noviembre 2019

 

[1] La aprobación es del 22 de noviembre de 1920, pero el decreto lleva la fecha del 6 de enero de 1921 (cfr. Ballarin Lino, Misión Historia de un Proyecto, EMI, Bolonia 1993: 149, nota 7.


 La confirmation d’un charisme

D’ici peu, nous célébrerons le premier centenaire de la Lettre Testament (LT). Il s’agit d’un document de grande valeur affective pour tous les Xavériens, lu et étudié pendant le noviciat et point de référence pour notre formation permanente. Il a été écrit par Saint Guido Maria Conforti comme corollaire aux Constitutions, approuvées par le Saint Siège en janvier 1921[1]. La LT demeure incontournable pour comprendre l’âme du Fondateur et surtout pour avoir une image exacte du charisme missionnaire que le Seigneur lui a confié. Elle complète le texte des Constitutions qui, surtout en ces années-là, devaient avoir une emprunte strictement juridique, sobre d’indications spirituelles. Toutefois, ces dernières étaient nécessaires à la vie des Xavériens et elles ont été développées très opportunément dans la LT. Si les Constitutions représentent le squelette du charisme, la LT a ajouté les muscles et la peau, en donnant au corps sa forme complète, en manifestant sa beauté.

De notre point de vue de fils spirituels du Fondateur, la LT reste une référence constante, si bien que les Constitutions de 1921 ont été profondément transformées dans le temps (1931, 1983), tandis qu’elle est restée inchangée aussi bien dans le texte que dans sa valeur inspiratrice. Cependant, si pour nous il est important de rappeler le Centenaire de la rédaction de la LT à travers laquelle le Fondateur nous livre son idée missionnaire, je pense qu’il est également remarquable de vivre ce Centenaire à partir d’un autre point de vue, c’est-à-dire, la prospective du Fondateur comme témoin de l’appropriation des Constitutions Xavériennes. Nous ne pouvons pas oublier combien a été déterminant et combien de joie a donné à notre Fondateur, le fait de recevoir la nouvelle de l’approbation définitive des Constitutions de la part du Saint Siège.

Nous pouvons imaginer les raisons d’une telle jubilation. La première, très concrète, est la fin d’un iter rédactionnel intriqué, duré plus de 25 ans. Mais probablement, il y a une autre raison, d’une épaisseur plus grande. Il suffit de lire le premier numéro de la LT pour saisir cette motivation et qui fait exclamer le Fondateur : « Le Seigneur a pu réaliser en nous par sa puissance infiniment plus que nous ne pourrions demander ou même imaginer » (LT 1, cf. Ep 3,20). L’approbation des Constitutions de la part des Dicastères Romains a été en effet le moment où l’Église Universelle a reconnu l’inspiration confortienne comme un vrai charisme, un don de l’Esprit Saint pour le bien de l’Église et du monde. C’était bien le moment où l’Église a déclaré que l’idée missionnaire du Fondateur a été inspirée par Dieu. En même temps, l’Église a accueilli et fait sien ce charisme pour le confier comme responsabilité à tous les chrétiens. L’approbation a été la confirmation qu’il ne s’agissait pas d’un projet personnel, d’une passion privée, du fruit de la créativité d’un idéaliste : en ce moment-là, l’Église a confirmé que la passion de Conforti avait une origine divine. Elle était un don de l’Esprit. Conforti peut finalement déclarer dans le même premier numéro de la LT que « cela constitue pour nous un signe incontestable de la sainteté et de l’opportunité de l’Institution à laquelle nous avons adhéré » (LT 1). Pour Conforti l’approbation représente la reconnaissance de l’Église que son amour personnel pour les non-chrétiens coïncide avec le rêve de Jésus, « la réalisation du présage du Christ visant la formation d’une unique famille chrétienne qui embrassera toute l’humanité » (LT1).

Je pense qu’évoquer tout cela, nous aidera à réfléchir sur notre être Xavériens. Notre identité xavérienne est un don de Dieu et à vivre avec responsabilité. Si la LT nous aide à comprendre comment être Xavériens, l’approbation des Constitutions nous rappelle qui est Celui d’où vient notre passion missionnaire, le Pasteur qui, encore aujourd’hui, nous confie le troupeau des frères qui encore ne connaissent pas le Christ.

Matteo Rebecchi

Manille, Novembre 2019

 

[1] L’approbation est datée du 22 novembre 1920, mais le décret porte la date du 6 janvier 1921 (cf. Lino BALLARIN, Missione. Storia di un Progetto, éd. EMI, Bologna 1993, p. 149, note 7).

Matteo Rebecchi sx
22 Novembre 2019
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