L’esperienza missionaria in Burundi mi ha permesso di passare i 5 anni più belli della mia vita. Anche se le difficoltà e le privazioni non mancavano mai, mi sentivo felice e pienamente realizzato sia sul piano umano che su quello cristiano, missionario e sacerdotale. L’espulsione, assieme ad altri missionari, presbiteri, suore e laici è stato un momento molto duro. Ma anche l'espulsione è stata per me un'esperienza che ha rinnovato e rafforzato il mio rapporto con Gesù crocifisso e risorto. Ho continuato, anche dopo queste vicende, nel mio lavoro di educatore e insegnante, ma soprattutto sentivo e sento che il mio lavoro vero era ed è quello di condividere e far conoscere a tutti quanto il Signore ci voglia bene.

In questo momento, in cui mi trovo a lavorare nella comunità di Cagliari, sento che io posso vivere la mia vocazione cristiana e missionaria soltanto alla maniera di santa Teresa del Bambino Gesù, che, pur essendo chiusa in un convento di clausura, è diventata patrona delle Missioni perché ha saputo cambiare tutte le azioni della sua vita in atti di amore, unendoli a quelli di Gesù salvatore del mondo. Altrimenti potrei correre il rischio di sprecare la mia vita per niente.

Per capire che Dio amava e voleva proprio me su questa strada, ho vissuto vari momenti di difficoltà e di ripensamenti, ma sempre il Signore mi è stato vicino con la sua luce e con il consiglio di qualche missionario o sacerdote aperto e innamorato della sua vocazione.

Secondo me è impossibile riuscire a trovare la vera strada che Dio ha tracciato per noi senza l'aiuto di un fratello, che ci dia una mano a capire quello che Dio vuole da noi. Certamente ognuno di noi incontrerà delle difficoltà durante la vita, ma lo Spirito Santo non ci farà mai mancare la sua Luce, la sua Forza e la sua Gioia.

I miei sessant’anni di sacerdozio sono stati un continuo ricominciare ad amare e a lasciarmi amare basato su quel comandamento nuovo che Gesù ci ha dato: “Questo è il mio comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi”.

La preghiera e la vita di comunità rinforzano continuamente questa certezza e mi spingono a desiderare che altri facciano la stessa esperienza di gioia. (Sergio Cambiganu sx)

The missionary experience in Burundi allowed me to spend the 5 best years of my life. Despite constant difficulties and deprivations, I felt happy and fully fulfilled both on a human level and on a Christian, missionary and priestly level. When I was expelled from that country along with other missionaries, priests, sisters and lay missionaries, I went through a very tough moment. However, even that expulsion was for me an experience that renewed and strengthened my relationship with the crucified and risen Jesus. After those events, I continued to work as an educator and teacher, but above all I felt and feel that my real work was and is to share and make everyone know how much the Lord loves us.

I am currently working in the community of Cagliari. Here and now, I feel I can only live my Christian and missionary vocation in the manner that Saint Teresa of the Child Jesus did: despite being secluded in a cloistered convent, she became the patroness of the Missions because she knew how to change all her actions into acts of love, by uniting them to those of Jesus, the Saviour of the world. As for me, doing differently would mean running the risk of wasting my life for nothing.

To understand that God really loved and wanted me on this path, I had to experience various moments of difficulty and second thoughts, but the Lord was always close to me with his light and the advice of a missionary or priest who was open and loved his vocation.

In my opinion, it is impossible to find the true path that God has traced out for us without the assistance of a brother who can help us understand what God wants from us. Each of us will certainly encounter difficulties during life, but the Holy Spirit will never fail to give us his Light, his Strength and his Joy.

The past sixty years as a priest have been for me a continuous beginning to love and letting myself be loved based on the new commandment Jesus gave us: “This is my new commandment: love one another as I loved you.”

Prayer and community life continually strengthen this certainty and make me want others to experience the same joy. (Sergio Cambiganu s.x.)