Il 5 novembre, festa di San Guido, siamo stati a Parma, Casa Madre, per la prima volta. Grazie all’amicizia ed alla grande disponibilità della comunità della casa generalizia, siamo stati accolti in Casa madre da p. Ermanno Ferro sx che ci ha fatto “gustare” la storia della famiglia saveriana. La gentilezza e la profonda preparazione e passione di p. Ermanno ci hanno lasciato senza parole. 

I ricordi del vescovo e lo “studio rosso” ci hanno fatto rivivere la vita del fondatore che avevamo approfondito con varie letture, ma il trovarci con i nostri propri piedi in questi luoghi, ci ha fatto comprendere il senso di quella vita spesa per il Vangelo del Signore risorto.

Accolti per il pranzo con la comunità, abbiamo condiviso il dialogo, l’amicizia e la grandissima cordialità dei tanti confratelli presenti.

Rientrati a Roma, abbiamo compreso una cosa: l’accoglienza, la disponibilità, l’attenzione per le persone che abbiamo ricevuto dai Missionari saveriani sono parte integrante di quel modo di essere di San Guido.

Il Santo, vissuto in un tempo lontano, è molto vicino, anzi ha lasciato il suo cuore nei suoi figli, facendo della missione non solo un apostolato, ma uno stile di vita che è bellissimo aver incontrato nel nostro cammino umano e spirituale qui a Roma.

Dunque, non possiamo che ringraziare di vero cuore tutti i Missionari Saveriani per aver trascorso insieme, come una sola famiglia, questa splendida giornata di festa. (Laura Manganelli Conforti e Gianluca Giorgio, avvocati penalisti. Laura Manganelli Conforti è pronipote di San Guido Conforti. Gianluca Giorgio scrive per l’Osservatore Romano e ACI Prensa-Agenzia Cattolica di Informazione. Vari gli articoli anche su Mons. Conforti)

For the first time, on November 5^th, feast of St Guido, we went to the Mother House in Parma. Thanks to the friendship and the readiness to help of the community of the General House, we were received in the Mother House by Fr. Ermanno Ferro s.x.. He “delighted” us with the history of the Xaverian family. Fr. Ermanno’s kindness and deep knowledge and passion dumbfounded us.

The Bishop’s memorabilia and his “red studio” gave us a glimpse into the life of the founder, whose knowledge we had deepened through various readings. However, being personally in those places, made us appreciate better the meaning of that life spent for the Gospel of the Risen Lord.

The community welcomed us for lunch, during which we shared dialogue, friendship and enjoyed the great warm-heartedness of the confreres there present.

Back in Rome, we understood one thing: the welcome, kindness and care for the people that we received from the Xaverian missionaries are integral part of that manner of being which typifies St Guido.

The Saint, who lived in a distant time, is very near; in fact, he his heart lives in his children, and renders mission, not only a type of apostolate, but also a lifestyle. This has been a very beautiful discovery in our human and spiritual journey here in Rome.

Hence, we cannot but heartedly thank all Xaverian missionaries for spending together, as one single family, this splendid day of celebration. (Laura Manganelli Conforti and Gianluca Giorgio, lawyers. Laura Manganelli Conforti is great-niece of St Guido Conforti. Gianluca Giorgio writes for Osservatore Romano and ACI Prensa-Agenzia Cattolica di Informazione; he has published several articles also on Msgr. Conforti)