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Alessandro Brai sx

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Carissimo padre Mario e voi consiglieri della Direzione Generale,

vi scrivo alcune righe, dopo che ho saputo della triste notizia della morte del nostro caro padre Generale, Luigi Menegazzo.

Essendo il padre Generale il referente per la nostra nuova missione in Thailandia, ero spesso in contatto con lui, via email e non molto tempo fa, a Giugno di preciso, è stato qui da noi per la visita canonica alla nostra piccola e giovane realtà della Thailandia.

Fin da quando è stata presa la decisione di aprire una nuova missione in Asia, padre Menegazzo ha sempre seguito tutti i passi, tutte le decisioni, tutti i contatti per poter arrivare all’apertura e alla realizzazione di questa missione saveriana in Thailandia e ha continuato ad accompagnarla lungo questi anni attraverso la sua costante guida.

Posso affermare che, nonostante le difficoltà presenti e gli aspetti da migliorare, in entrambe le nostre comunità e anche a livello personale, padre Menegazzo era molto contento di questa nuova missione e non si è mai stancato di ripeterci quelle caratteristiche che riteneva fondamentali per non perdersi lungo il cammino, caratteristiche che prima di tutti, lui stesso cercava di fare sue.

Una missione semplice. Qui in Thailandia la tentazione e gli inviti a costruire grandi case, centri e scuole ci sono stati e ci sono ancora. Nei tanti incontri con i vescovi e i preti locali, padre Menegazzo ha sempre ribadito il nostro desiderio di essere liberi da strutture per poter vivere nella semplicità, non pretendendo di avere tutte le comodità. Padre Menegazzo, nonostante la stanchezza, anche durante l’ultima visita ha condiviso la semplicità delle nostre due comunità, senza troppe comodità, si è adattato a tutti gli inconvenienti, il cibo thailandese e le case non molto attrezzate.

Una vita comunitaria condivisa. Negli incontri comunitari e nei colloqui personali, questo è stato il punto che ha sempre sottolineato con insistenza. Anche nell’ultima sua visita ci ha ricordato che per fare comunità non basta lo spirito, ma abbiamo bisogno di vederci “fisicamente”, di avere momenti regolari e frequenti, se non quotidiani, di fraternità, condivisione, preghiera.

Una presenza tra gli ultimi. È stato bello vedere la sua gioia quando siamo andati a visitare le baraccopoli qui a Bangkok o quando siamo andati nei villaggi del Nord. “Questa è la nostra missione” mi ha detto un  giorno mentre parlavamo dei primi passi per l´apertura della comunità nella capitale. “Come missionari non possiamo rifiutarci di metterci in gioco in questi luoghi, in questi spazi che ci vengono offerti per l’annuncio della Buona Novella”. Ed è così che, subito dopo la visita, padre Menegazzo ha dato il suo ok per la nostra nuova presenza a Bangkok.

Grazie padre Menegazzo per la tua vicinanza, per il tuo aiuto, per il tuo sostegno, per la tua capacità di essere chiaro, schietto, fermo e allo stesso tempo comprensivo, in dialogo e aperto. Grazie per averci accompagnato fin dagli inizi, per esserti preoccupato di fare in modo che lo spirito missionario non venisse meno, per non esserti risparmiato durante le tue visite, ma anche nei tuoi  consigli e le tue direttive da Roma.

Ora dall’alto continuerai a guidarci, per cui ti chiediamo di aiutarci a non perdere quegli aspetti che a te erano tanto cari: la semplicità della missione, la vita di condivisione in comunità e la vicinanza con gli ultimi. Il tuo esempio, la tua dedizione, il tuo zelo sono e rimarranno per noi sempre un esempio e un motivo per dare il meglio di noi stessi. Grazie per quello che hai dato alla Congregazione e alla Thailandia,

padre Alessandro Brai,

missione Thailandia

Alessandro Brai sx
30 Décembre 2016
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