Uno dei fenomeni che si verificano più di frequente nel contesto del sistema informativo globale è il passaggio dalla luce dei riflettori all’oscurità più completa. L’oblio – secondo alcuni studiosi del fenomeno – è la modalità in cui si entra nel momento in cui ci si trova di fronte a una problematica complessa, di non facile soluzione o che richiede una buona dose di applicazione, costanza e visione. È la nostra reazione, il nostro meccanismo di difesa di fronte a una supposta insolubilità della questione.
Un tipico esempio è l’Afghanistan, scomparso dalle nostre cronache all’indomani della seconda presa di Kabul da parte dei Talebani, forse perché, come scriveva Marco Tarquinio domenica scorsa, si è voluto scordare «il drammatico risultato di vent’anni di guerra, mossa dall’Occidente sin dentro i confini di un altro Stato, di montagne di vite e di miliardi di dollari gettati nella fornace del cinismo politico, dell’industria delle armi e della disumanità organizzata».
La dimenticanza riguarda ancor di più l’Africa, il vero continente ignorato dal turbinio mediatico. per “bucare” la cortina di indifferenza e di oblio che la isola dai titoli dei notiziari, i suoi drammi devono essere davvero epocali. …
Avvenire.it - Domenica 19 febbraio 2023
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