Pochi forse conoscono l’immagine del Cristo Crocifisso che San Giovanni della Croce ha disegnato su un pezzetto di carta. Ricordo che quando trovai, davanti ai miei occhi, per la prima volta questa immagine, pensai subito a uno di quei crocifissi contemporanei, e rimasi sorpresa invece che fosse stata realizzata alla fine del 1500, da un Santo, e non da un artista.

Si tratta di un piccolo disegno che fr. Giovanni della Croce dipinse durante il suo soggiorno ad Avila, dove fu confessore delle religiose carmelitane del monastero dell’Incarnazione, sotto richiesta di Santa Teresa di Gesù. Le cronache dell’epoca riferiscono che fr. Giovanni lo disegnò dopo una visione del Crocifisso. Si tratta di un’opera geniale che rappresenta l’immagine di Cristo morto in croce nel momento stesso in cui consegna lo spirito. Malgrado le sue piccole dimensioni, ci si sente schiacciati dalle sue membra disgiunte, con le mani lacerate sul punto dei fori dei chiodi per il peso del corpo inerte, che cade in avanti. Colpisce la testa di Gesù sprofondata sul petto, il che fa sì che il volto sia appena visibile. Le gambe sembrano compresse dal peso del corpo, che non riescono più a sostenere.
La cosa che più sorprende è il punto di vista dell’immagine, dall’angolo in alto, a destra. E’ la prospettiva dello sguardo del Padre, che guarda il Figlio, nel suo atto supremo di donazione per noi. San Giovanni della Croce, nella ‘Salita del Monte Carmelo’, fa dire al Padre: “Ho già detto tutto nella mia Parola, Gesù. Cosa ti posso rispondere o rivelare ora che sia più di questo?”…“Poni gli occhi solo in Lui, perché in Lui ti ho detto e rivelato tutto, e troverai in Lui ancor più di quello che chiedi e desideri… Se volessi che ti dicessi qualche parola di consolazione, guarda mio Figlio… e vedrai quante te ne dirà” (Salita II, 22, 5-6).
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