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Frammenti o Variazioni sul tema

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Frammenti o Variazioni sul tema

 

Premessa

... Andate a dire che la gioia ha un volto.

Proprio quello sfigurato dalla morte.

Proprio quello trasfigurato nella Pasqua...       (attribuita a s. Giovanni Bosco)

Sono solo tre righe di una lunga poesia Pasquale in cui vi riassumo i tanti documenti, saggi, lettere, sulla Vita Consacrata su cui ho avuto modo di riflettere in questi mesi. Nel medesimo tempo in questa frase ci ho visto quanto i confratelli han condiviso in questo tempo con le loro testimonianze e narrazioni. Ovvero il loro sforzo di dare volto alla presenza viva del Risorto nella terra di missione a loro affidata. Perché proprio di Presenza si tratta, la Sua nella nostra. Il mistero della Passione e Resurrezione, dai più vissuto in tante situazioni drammatiche e forse a me sconosciute. Grazie a loro trovo il coraggio e la gioia di proseguire nella medesima vocazione in un contesto culturale diverso.           

Tesi

Alla pioggia non si arrende, al vento non si arrende,

nemmeno alla neve o al caldo estivo non si arrende, ha un fisico robusto.  

Mai adirato, nulla brama, e’ sempre sereno e sorridente.  

Ogni giorno mangia 4 tazze di riso integrale, il miso e un po' di verdura.

In tutte le situazioni non bada a se stesso ma ascolta, comprende e conserva in cuore.

Vive in una piccola capanna di paglia posta all'ombra di un bosco di pini.

Se ad est c'è un bambino ammalato corre ad assisterlo,

se ad ovest c'è una madre stanca le si accosta per portarle quei covoni di riso,

se a sud c'è un moribondo va, per dirgli: non avere paura!

se a nord c'è un litigio o un contenzioso ancora va,

per dire di lasciar perdere che non val la pena.

Quando è periodo di siccità piange, quando è estate fredda cammina preoccupato.

Da tutti vien considerato un sempliciotto, mai che sia lodato,

ma nemmeno e’ causa di sofferenza.

Ecco, io voglio diventare una persona così.     (Miyazawa Kenji   1896-1933)

Questa poesia è forse la più conosciuta e amata, dal popolo Giapponese. Se ben letta nelle singole azioni e nella descrizione del protagonista, rivela quasi una velata nostalgia di un ideale di vita che ha del religioso. Non so’ ancora come e in quale misura l’immaginario religioso dei giapponesi permetta di avere una comprensione del nostro stato di consacrati in Cristo, ma certamente i cosiddetti Semina Verbi sparsi in queste narrazioni rimandano ad un qualcosa di più per cui valga la pena vivere. La figura sempliciotta, sempre e ovunque presente, con sobrietà, compassione, solidarietà, invita ad una felicità non certo ricercata o frutto di possesso, successo e potere. Non ha bisogno di essere riconosciuta ma lascia nel cuore delle persone quel desiderio nostalgico ... ecco, io voglio diventare una persona così.

E questa poesia ha sempre qualcosa da dire anche a me. Ad est... ovest... sud... nord, va, corre, si accosta, ancora va... Il mio essere consacrato a Cristo e al suo Vangelo deve mettere in moto il desiderio di farLo presente. Mi viene chiesto di farlo con lo stile del Vangelo, velatamente accennato nella poesia sopra descritta.

Antitesi

Il nemico oggi non ci assale alle spalle, ma ci accarezza il ventre; non ci toglie la libertà con la prigione, ma ci riduce alla schiavitù del potere; non ci confisca i beni, ma ci arricchisce portandoci ad avere troppi beni; non taglia la testa, ma uccide l’anima con il denaro; non colpisce i fianchi, ma vuole il possesso del nostro cuore. (S. Ilario di Poitiers, 380 d.C.).

Forse è un po’ abusato l’uso di questo testo patristico, ma riflette la realtà di lotta che ogni giorno sono chiamato a fare. Se i Semina Verbi mi consolano rivelandomi una Presenza già all’opera, nel medesimo tempo sento di dover vegliare perché un’altra presenza viene ad offuscare la Visione. Essa ha il potere di inghiottirmi nelle oscure visioni che di questi tempi sembrano dominare i pensieri di tanti uomini. Se il mio stile di presenza soccombe a queste tentazioni, farà svanire nella gente l’espressione di ammirazione nostalgica della poesia precedente. Precludendo naturalmente un percorso di riflessione e conoscenza di Gesù.

Sintesi

Il Signore è il mio pastore, non manco di nulla...

... Se anche vado per valle tenebrosa non temo alcun male...perché Tu sei con me... (salmo 23)

Questa certezza mi rende serena la vita. Il buio o la nebbia son sempre fuori, mai dentro! Con questa preghiera la mente va alle mie giornate. Anche oggi, come sempre, le riconosco come un dono, da riceversi e da offrirsi... La Gioia del Vangelo parte dal riconoscere che il Signore ci precede, è presente e ci sostiene. Perciò passando attraverso le tante preoccupazioni, umane e di fede, ogni giorno trovo consolazioni, anzi, La Consolazione.

Conclusione

… Non ho certo raggiunto la mèta, non sono arrivato alla perfezione; ma mi sforzo di correre per conquistarla, perché anch'io sono stato conquistato da Cristo Gesù. Fratelli, io non ritengo ancora di averla conquistata. So soltanto questo: dimenticando ciò che mi sta alle spalle e proteso verso ciò che mi sta di fronte, corro verso la mèta, al premio che Dio ci chiama a ricevere lassù, in Cristo Gesù.   (Filippesi 3,12-15)

神に感謝 (nabo)

Codenotti Claudio sx
22 Maggio 2015
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