Messaggio finale - COSUMA Africa 2025

Messaggio finale - COSUMA Africa 2025

«La speranza non delude, poiché l'amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori dallo Spirito Santo che ci è stato donato» (Rm 5,5)

Cari confratelli,

1. In seguito alle raccomandazioni del XVIIICG 95, noi responsabili delle Circoscrizioni saveriane d'Africa, su invito della Direzione Generale, ci siamo riuniti a Bafoussam - Camerun, dal 15 al 22 giugno 2025. Il tema dei nostri scambi è stato: «La presenza saveriana in Africa all'ora dei grandi cambiamenti. Quali cammini di speranza?»

Il nostro obiettivo è quello di riscoprire la bellezza del nostro carisma e liberarci da tutto ciò che ci impedisce di essere fedeli alla nostra identità di Missionari Saveriani, interamente dedicati al primo annuncio del Vangelo. Con i cambiamenti che scuotono il mondo, sentiamo l'urgenza di stare attenti a non sminuire la nostra identità carismatica per continuare ad essere «testimoni di Cristo come missionari Ad Gentes nella consacrazione religiosa».

2. All'ordine del giorno dei nostri scambi, abbiamo riflettuto su: la presenza saveriana nella Chiesa locale, la formazione di base e permanente, l'economia, il laicato saveriano, la famiglia carismatica, le richieste e le proposte dell'ultimo Capitolo Generale.

3. I nostri sinceri ringraziamenti ai nostri confratelli della Regione del Camerun per l'accoglienza calorosa, espressione dello spirito di famiglia caro alla tradizione xavérienne. Il Camerun non è immune da diversi mali che scuotono il mondo. La sua popolazione ed i nostri confratelli che vi lavorano sono spesso confrontati a situazioni difficili. Li ringraziamo per la loro presenza costante in compagnia del popolo camerunese, nonostante le difficili situazioni che perdurano in questo paese. Fin dall'arrivo dei primi nostri confratelli in Camerun, fedeli al nostro Carisma - il primo annuncio, la catechesi e la creazione delle comunità cristiane -, hanno sempre avuto un approccio rispettoso nei confronti della cultura che li ha accolti.

4. Venuti da diverse Circoscrizioni, notiamo che la nostra presenza nel continente africano continua a suscitare ammirazione agli occhi di coloro che beneficiano della notevole dedizione dei nostri confratelli in situazioni che non sono le migliori. Nonostante la diminuzione delle nostre risorse umane e materiali, il nostro carisma rimane molto attuale in terra d'Africa. Alcuni giovani provenienti da questo continente stanno prendendo parte attiva al radicamento del carisma saveriano nel mondo.

5. I tempi cambiano. Dobbiamo essere saggi, riconoscere questi cambiamenti e stare attenti ai segni dei tempi. Infatti, tutti gli Stati del mondo stanno attraversando una vera e propria crisi economica, il numero dei missionari occidentali presenti in Africa è notevolmente diminuito e, di conseguenza, l'aiuto economico che essi portavano nella prassi missionaria. Non possiamo ignorare la realtà della scena mondiale che offre più uno spettacolo di ideali anti-evangelici. Tuttavia, nel cuore di questi cambiamenti, il Signore ispira ancora molti giovani a seguirlo attraverso il Carisma saveriano. Gettando uno sguardo critico, pensiamo che molte delle nostre strutture formative non offrono più spazi adeguati rispetto al numero dei giovani desiderosi di condividere il nostro Carisma. Questo stato delle cose - sia sul piano pastorale che su quello formativo - ci spinge a riposizionarci. Le nostre scelte di oggi devono essere alimentate dalla speranza che non delude e mirare alla costruzione di un Regno Nuovo.

6. Pur riconoscendo il grande lavoro missionario di coloro che ci hanno preceduto, il momento attuale esige da tutti noi una vera e costante conversione a partire dal volto e dalla fisionomia della nostra presenza in Africa e altrove che sono notevolmente cambiati. Così ognuno di noi dovrebbe accogliere il momento presente come un invito a passare da un approccio «paternalistico» ad una rinnovata spiritualità missionaria di tipo partecipativo e sinodale. Con San Paolo pensiamo che non si tratta per noi di esercitare un potere sulla vostra fede, ma di contribuire alla vostra gioia, perché con la fede tenete duro (2 Cor 1, 24).

7. Abbiamo incontrato il Gruppo degli Amici dei Missionari saveriani di Bafoussam (GAMIX), che conservano dei bei ricordi dei nostri confratelli che hanno incontrato e che hanno lasciato in loro impronte indelebili. Forti di alcune belle esperienze vissute a fianco dei missionari saveriani, si sentono parte integrante della nostra missione al momento attuale. Sempre più i laici scoprono il nostro carisma missionario ad gentes come un cammino di felicità e santificazione. La Famiglia carismatica ci fa capire meglio che il nostro carisma non è una questione riservata ai saveriani, ma è una ricchezza per tutta la Chiesa.

8. La Formazione di base è per questo un segno di speranza. I tanti giovani che bussano alle nostre porte assicurano la continuità della nostra famiglia (cfr. C 52). Dobbiamo offrire a questi giovani un quadro adeguato per la loro formazione e assumere nei loro confronti una «paternità responsabile», aiutandoli tra l'altro a fare un buon discernimento vocazionale.

9. Cari confratelli, la speranza che ci abita e che condividiamo con voi dopo questo incontro non deve distogliere lo sguardo che siamo continuamente chiamati a porre su alcune delle nostre fragilità. Ci riferiamo in particolare a: un certo pessimismo indegno della nostra consacrazione al Signore, un certo individualismo nel nostro agire pastorale, una innegabile resistenza al cambiamento, una forte dipendenza economica esterna delle nostre Circoscrizioni, una debole percezione della nostra identità carismatica a rischio di un certo azzardo pastorale accompagnato spesso dalla mancanza di un sano equilibrio tra il nostro carisma e i progetti pastorali delle diocesi. Rimanendo in uno stato permanente di conversione a diversi livelli (cfr. XVIIICG 13-19) se ognuno di noi si appropria del processo congregazionale di riposizionamento in corso, supereremo queste fragilità. È tempo di ripartire con speranza, avendo punti di riferimento stabili, forti della nostra ricca eredità spirituale che ci viene dal nostro Fondatore. A questa condizione, saremo testimoni degni e credibili del Vangelo, capaci di condurre la buona battaglia e vincere la corona che non sbiadisce.

Che la preghiera e l'intercessione del nostro santo fondatore Guido M. Conforti, del nostro santo patrono Francesco Saverio e quella dei nostri martiri del Congo e del Burundi ci accompagnino.

I vostri fratelli,

García Rodríguez Fernando, sx (Dg)

Loda Mauro, sx (Dg)

Kalehezo T'Chiribuka Fabien, sx (Dg)

Cibambo Rubibi Bernard, sx (RDC)

Salvadori Roberto, sx (RDC)

Kuate Bougieka Felix, sx (Camerun)

Mbula Niyitegeka Gilbert, sx (Camerun)

Noah Onguene François, sx (Sierra Leone)

Khasa Mvumbi Guy Adolphe, sx (Sierra Leone)

Ntahimpera Philbert, sx (Burundi)

Nayuburundi Leonidas, sx (Burundi)

Bashizi Cishokanyi Innocent, sx (Mozambico)

Djounang Tiomou Evrard, sx (Mozambico)

Ntabala Ntamwira Antoine, sx (Ciad)

Final Message – COSUMA Africa 2025

“Hope does not disappoint, because God’s love has been poured out into our hearts through the Holy Spirit who has been given to us” (Rom 5:5)

Dear confreres,

1. Following the recommendations of the 18th General Chapter N° 95, we, superiors of Xaverian’s Circumscriptions of Africa, at the invitation of the General Direction, met in Bafoussam, Cameroon, from June 15 to 22, 2025. Our discussions focused on "The “Xaverian presence in Africa in a time of great changes. What paths of hope?"

Our aim is to rediscover the beauty of our Charism and to get ourselves rid of everything that prevents us from being faithful to our identity as Xaverian Missionaries, entirely dedicated to the first proclamation of the Gospel. With the changes that are shaking the whole world, we feel the urgency to ensure that we do not dilute our Charismatic Identity in order to continue to "be witnesses of Christ as missionaries Ad Gentes in religious consecration."

2. On the agenda of our discussions, we had to reflect on: the Xaverian presence in the local Church, basic and ongoing formation, the economy, the Xaverian laity, the charismatic family, the requests and proposals of the last General Chapter.

3. Our sincere thanks to our confreres in the Cameroon Region for their warm welcome, an expression of the family spirit dear to the Xaverian tradition. As a country, Cameroon is not exempt from various challenges that are rampant in the world. Its population and our confreres who work there are often confronted with situations of distress. We thank them for their constant presence in the company of the Cameroonian people, despite the difficult situations that persist in this country. From the arrival of our first confreres in Cameroon, faithful to our Charism – the first proclamation, catechesis and creation of Basic Ecclesial Communities – they have always had a respectful approach to the culture that welcomed them.

4. Coming from different Circumscriptions, we note that our presence on the African continent continues to arouse admiration in the eyes of those who benefit from the remarkable dedication of many of our confreres in challenging situations. Regardless of the decrease in our human and material resources, our charism remains very relevant in the land of Africa. Some young people from this continent are actively involved in the spreading of the Xaverian charism in the world.

5. Times are changing. We must be wise and recognize these changes while remaining attentive to the signs of the times. Indeed, all the states of the world are going through a real economic crisis, the number of Western missionaries present in Africa has declined considerably, and, consequently, the economic support they provided in missionary land. We cannot ignore the reality of the world, which favors anti-evangelical ideals. However, in the midst of these changes, the Lord still inspires many young people to follow him through the Xaverian Charism. Looking at it critically, we believe that many of our formation structures no longer offer adequate spaces for the number of young people eager to share our Charism. This situation—on both pastoral and formative levels—challenges us to reposition ourselves. Our choices today must be fueled by hope that does not disappoint and aims at building a New Kingdom.

6. Aware of the great missionary work done by our predecessors, the present moment requires from all of us a real and constant conversion, starting from the face and physiognomy of our presence in Africa and elsewhere, which have changed considerably. Thus, each of us should welcome the present moment as an invitation to move from a “paternalistic” approach to a renewed missionary spirituality of the participatory and synodal type. With Saint Paul, we believe that it is not a matter of us exercising power over your faith, but of contributing to your joy, because by faith you stand firm (2 Cor 1:24).

7. We met with Xaverian Friends of Bafoussam (Groupe des Amis des Missionnaires Xaveriens : GAMIX), who have very good memories of the confreres they met and who left indelible marks on them. Strengthened by some wonderful experiences they have had alongside our confreres, they feel, for the most part, an integral part of our mission today. Increasingly, lay people are discovering our missionary charism Ad Gentes as a path to happiness and sanctification. The Charismatic Family helps us understand more fully that our charism is not a matter reserved for the Xaverians only but is a treasure for the entire Church.

8. Basic Formation is a sign of hope, as well. Numerous young people who knock at our doors ensure the continuity of our family (cf. C 52). We must offer to these young people an adequate setting for their formation and assure a “responsible fatherhood” towards them, helping them, among other things, to make a good vocational discernment.

9. Dear confreres, the hope that we have and share with you after this meeting must not lead us to turn a blind eye on some of our weaknesses. We refer in particular to: a certain pessimism which is unworthy of our consecration to the Lord, a certain individualism in our pastoral activities, an persistent resistance to change, an economic dependance on western countries, a weak perception of our charismatic identity at the risk of a certain pastoral groping often accompanied by a lack of a healthy balance between our charism and the pastoral projects of the dioceses. Remaining in a permanent state of conversion at different levels (cf. XVIIICG 13-19) and if each of us takes upon himself our religious congregation’s process of repositioning underway, we will overcome these weaknesses. It is time to set out again with hope, with stable points of reference, and strengthened by our rich spiritual heritage, which comes to us from our Founder. On this condition, we will be worthy and credible witnesses of the Gospel, able to fight the good fight and win the crown that does not fade.

May the prayers and intercession of our Holy Founder Guido M. Conforti, our Patron Saint Francis Xavier, and those of our martyrs of Congo and Burundi accompany us!

Your brothers,

García Rodríguez Fernando, sx (Dg)

Loda Mauro, sx (Dg)

Kalehezo T’Chiribuka Fabien, sx (Dg)

Cibambo Rubibi Bernard, sx (RDC)

Salvadori Roberto, sx (RDC)

Kuate Bougieka Felix, sx (Cameroun)

Mbula Niyitegeka Gilbert, sx (Cameroun)

Noah Onguene François, sx (Sierra Leonne)

Khasa Mvumbi Guy Adolphe, sx (Sierra Leonne)

Ntahimpera Philbert, sx (Burundi)

Nayuburundi Leonidas, sx (Burundi)

Bashizi Cishokanyi Innocent, sx (Mozambique)

Djounang Tiomou Evrard, sx (Mozambique)

Ntabala Ntamwira Antoine, sx (Tchad)

Message final – COSUMA Afrique 2025

« L’Espérance ne déçoit pas, puisque l’amour de Dieu a été répandu en nos cœurs par l’Esprit Saint qui nous a été donné » (Rm 5, 5)

Chères confrères,

1. Faisant suite aux recommandations du XVIIICG 95, nous, responsables des Circonscriptions xavériennes d'Afrique, sur invitation de la Direction Générale, venons de nous réunir à Bafoussam – Cameroun, du 15 au 22 juin 2025. Nos échanges ont porté sur « La présence xavérienne en Afrique à l’heure de grands changements. Quels chemins d’espérance ? »

Notre objectif est celui de redécouvrir la beauté de notre Charisme et nous défaire de tout ce qui nous empêche d’être fidèles à notre identité de Missionnaires Xavériens, entièrement dédiés à la première annonce de l’Évangile. Avec les changements qui secouent le monde, nous sentons l’urgence de veiller à ne pas amoindrir notre Identité Charismatique pour continuer à « être des témoins du Christ comme missionnaires Ad Gentes dans la consécration religieuse».

2. A l’ordre du jour de nos échanges, nous avons eu à réfléchir sur : la présence xavérienne dans l’Église locale, la formation de base et permanente, l’économie, le laïcat xavérien, la famille charismatique, les demandes et propositions du dernier Chapitre Général.

3. Nos sincères remerciements à nos confrères de la Région du Cameroun pour l’accueil combien chaleureux, expression de l’esprit de famille cher à la tradition xavérienne. Le Cameroun n’est pas à l’abri de différents maux qui gangrènent le monde. Sa population et nos confrères qui y travaillent sont souvent confrontés à des situations de détresse. Nous les remercions pour leur présence constante en compagnie du peuple camerounais, malgré les situations difficiles qui perdurent dans ce Pays. Dès l’arrivée de nos premiers confrères au Cameroun, fidèles à notre Charisme – la première annonce, la catéchèse et la création des communautés chrétiennes –, ils ont toujours eu une respectueuse approche à l’endroit de la culture qui les a accueillis.

4. Venus de différentes Circonscriptions, nous notons que notre présence sur le continent africain continue à susciter de l’admiration aux yeux de ceux qui bénéficient du dévouement remarquable de nombreux de nos confrères dans des situations qui ne sont pas les meilleures. Quelle que soit la diminution de nos ressources humaines et matérielles, notre charisme reste très actuel en terre d’Afrique. Certains jeunes issus de ce continent sont en train de prendre activement part à l’enracinement du charisme xavérien dans le monde.

5. Les temps changent. Nous devons être sages, reconnaître ces changements et demeurer attentifs aux signes des temps. En effet, tous les États du monde passent par une crise économique réelle, le nombre des Missionnaires occidentaux présents en Afrique a considérablement baissé et, du coup, l’aide économique qu’ils apportaient dans la praxis missionnaire. Nous ne pouvons pas ignorer la réalité de la scène mondiale qui offre plus un spectacle d’idéaux antiévangéliques. Cependant, au cœur de ces changements, le Seigneur inspire encore bon nombre de jeunes à venir à sa suite à travers le Charisme xavérien. Jetant un regard critique, nous pensons que beaucoup de nos structures formatrices n’offrent plus d’espaces adéquats par rapport aux effectifs des jeunes soucieux de partager notre Charisme. Cet état des choses – sur le plan pastoral que sur le plan formatif – nous interpelle à nous repositionner. Nos choix d’aujourd’hui doivent être alimentés par l’espérance qui ne déçoit pas et viser la construction d’un Règne Nouveau.

6. Tout en reconnaissant le grand travail missionnaire de ceux qui nous ont précédés, le moment présent exige de nous tous une réelle et constante conversion en partant du visage et de la physionomie de notre présence en Afrique et ailleurs qui ont considérablement changé. Ainsi, chacun de nous devrait accueillir le moment présent comme une invitation à passer d’une approche « paternaliste » à une spiritualité missionnaire renouvelée du type participatif et synodal. Avec Saint Paul, nous pensons qu’il ne s’agit pas pour nous d’exercer un pouvoir sur votre foi, mais de contribuer à votre joie, car, par la foi, vous tenez bon (2 Cor 1, 24).

7. Nous avons rencontré le Groupe des Amis des Missionnaires Xavériens de Bafoussam (GAMIX) qui gardent de très bons souvenirs des confrères qu’ils ont rencontrés et qui ont laissé en eux des empreintes indélébiles. Forts de certaines belles expériences vécues aux côtés de nos confrères, ils se sentent pour une bonne part partie intégrante de notre mission à l’heure actuelle. De plus en plus, les laïcs découvrent notre charisme missionnaire ad gentes comme un chemin de bonheur et de sanctification. La Famille charismatique nous fait comprendre davantage que notre charisme n’est pas une affaire réservée aux xavériens mais est une richesse pour toute l’Église.

8. La Formation de base est pour autant un signe d’espérance. Les nombreux jeunes qui frappent à nos portes assurent la continuité de notre famille (cf. C 52). Nous devons offrir à ces jeunes un cadre adéquat pour leur formation et assumer vis-à-vis d’eux une « paternité responsable », en les aidant, entre autres, à faire un bon discernement vocationnel.

9. Chers confrères, l’espérance qui nous habite et que nous partageons avec vous après cette rencontre, ne doit pas dévier le regard que nous sommes continuellement appelés à porter sur certaines de nos fragilités. Nous faisons particulièrement allusion à : un certain pessimisme indigne de notre consécration au Seigneur, un certain individualisme dans notre agir pastoral, une indéniable résistance au changement, une forte dépendance économique extérieure de nos Circonscriptions, une faible perception de notre identité charismatique au risque d’un certain tâtonnement pastoral accompagné souvent du manque d’un sain équilibre entre notre charisme et les projets pastoraux des diocèses. En restant dans un état permanent de conversion à différents niveaux (cf. XVIIICG 13-19) et si chacun d’entre nous s’approprie le processus congrégationnel de repositionnement en cours, nous vaincrons ces fragilités. Il est temps de repartir avec espérance, en ayant de stables points de repères, forts de notre riche héritage spirituel qui nous vient de notre Fondateur. A cette condition, nous serons des dignes et crédibles témoins de l’Evangile, à même de mener le bon combat et remporter la couronne qui ne flétrit pas.

Que la prière et l’intercession de notre Saint Fondateur Guido M. Conforti, de notre Saint Patron François-Xavier et celle de nos martyrs du Congo et du Burundi nous accompagnent.

Vos frères,

García Rodríguez Fernando, sx (Dg)

Loda Mauro, sx (Dg)

Kalehezo T’Chiribuka Fabien, sx (Dg)

Cibambo Rubibi Bernard, sx (RDC)

Salvadori Roberto, sx (RDC)

Kuate Bougieka Felix, sx (Cameroun)

Mbula Niyitegeka Gilbert, sx (Cameroun)

Noah Onguene François, sx (Sierra Leonne)

Khasa Mvumbi Guy Adolphe, sx (Sierra Leonne)

Ntahimpera Philbert, sx (Burundi)

Nayuburundi Leonidas, sx (Burundi)

Bashizi Cishokanyi Innocent, sx (Mozambique)

Djounang Tiomou Evrard, sx (Mozambique)

Ntabala Ntamwira Antoine, sx (Tchad)