Relazione tenuta da Don Paolo Carrara, teologo bergamasco, giovedì 4 maggio nel Seminario di Cremona, in occasione dell’ultimo incontro del percorso formativo del Clero per l’anno pastorale 2022/23.
Contenuti:
1. Alcune coordinate di base
1.1. Il valore dell’accompagnamento spirituale e vocazionale oggi
1.2. Attenzione alle esasperazioni
1.3. Non perdere di vista il “fuoco” del Vangelo
2. A servizio dell’Incontro, e del bene possibile qui e ora
3. Una declinazione. Giovani, pastorale, accompagnamento
4. Tratti dell’accompagnatore
4.1. Autorevolezza
4.2. Discrezione
5. Conclusione
Il valore dell’accompagnamento spirituale e vocazionale oggi
In un cambiamento d’epoca come l’attuale (tempo di fine della cristianità [Francesco], tempo di fine del catecumenato sociale [J. Colomb], tempo di una fede divenuta opzione [Taylor]), non solo non si può più dare per scontata la fede, ma non lo è più neppure il legame “fede-vita” (la comprensione delle implicazioni/ricadute che la fede ha per la vita). Ciò esige un di più di discernimento e una maggiore attenzione all’accompagnamento spirituale e vocazionale (di tutti, non solo dei giovani).
Al giorno d’oggi l’attitudine al discernimento è diventata particolarmente necessaria. Infatti, la vita attuale offre enormi possibilità d’azione e di distrazione e il mondo le presenta come se fossero tutte valide e buone. Tutti, ma specialmente i giovani, sono esposti a uno zapping costante. È possibile navigare su due o tre schermi simultaneamente e interagire nello stesso tempo in diversi scenari virtuali. Senza la sapienza del discernimento possiamo trasformarci facilmente in burattini alla mercé delle tendenze del momento. (Gaudete et exsultate 167).
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