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AI e Democrazia: Minacce e Opportunità

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Questo articolo, originariamente pubblicato da Vatican News, affronta l’importante intreccio tra intelligenza artificiale (IA) e democrazia, esplorando sia le opportunità che le minacce che l’IA rappresenta per i sistemi democratici a livello globale. Mentre l’IA ridefinisce la comunicazione, l’informazione e la governance, esperti internazionali invitano i responsabili politici ad agire con decisione per affrontare la sua influenza sulle elezioni e sull’integrità democratica. Attraverso la lente della cooperazione globale, questo pezzo mette in evidenza il prossimo Global Policy Brief, un invito all’azione per governi, società civile e attori privati a lavorare insieme per proteggere la democrazia dalle sfide poste dall’IA.

Mentre l’intelligenza artificiale (IA) rimodella la cultura, l’informazione e la comunicazione, influenzando i processi democratici, un gruppo di esperti internazionali si sta preparando a pubblicare un “Global Policy Brief” per aiutare i decisori politici a utilizzare l’IA in modo responsabile.

Una sfida globale urgente

Il documento guida “Global Policy Brief,” elaborato da otto esperti internazionali, si concentra sull’urgente sfida globale rappresentata dal ruolo dell’IA nelle elezioni. Il documento sarà presentato al Summit for Action on Artificial Intelligence, previsto per il 10-11 febbraio 2025 a Parigi, alla presenza di leader mondiali.

In un’intervista a Vatican Media, Catherine Régis, professoressa dell’Université de Montréal e direttrice di IVADO, ha sottolineato che il 2024 è considerato “l’anno delle elezioni,” con più nazioni che si recano alle urne che mai nella storia recente, in un contesto di crescente riconoscimento dell’impatto dell’IA sui processi democratici. 

“Abbiamo pensato che fosse l’anno giusto per riflettere sulle lezioni riguardanti l’interferenza dell’IA nelle elezioni. Cosa possiamo imparare da questo? Cosa possiamo fare meglio?” ha detto.

Florian Martin-Bariteau, esperto di politica tecnologica di fama internazionale, ha spiegato la necessità di affrontare il problema attraverso la cooperazione globale, sottolineando che la posta in gioco è globale, con episodi di disinformazione alimentata dall’IA e interferenze straniere emerse in regioni come Europa, Nord America e America Latina.

“Nessun singolo paese, né alleanze regionali come l’UE, possono affrontare questo problema da sole. Ogni democrazia è a rischio. Per contrastare questa minaccia globale, abbiamo bisogno di collaborazione internazionale e soluzioni concrete,” ha affermato.

IA come strumento: una lama a doppio taglio

Gli esperti hanno osservato che l’IA rappresenta sia una promessa che un pericolo per i sistemi democratici. Da un lato, ha il potenziale di migliorare la partecipazione politica e la trasparenza; dall’altro, può amplificare campagne di disinformazione e facilitare strumenti di sorveglianza che compromettono le elezioni.

“Non possiamo semplicemente puntare il dito contro alcune grandi aziende,” ha aggiunto Martin-Bariteau. “Ci sono molte piccole startup in tutto il mondo che creano strumenti di IA che amplificano le minacce alla democrazia. La tecnologia non è neutrale; le persone decidono come sono progettati i sistemi.”

È per questo motivo, sostengono Martin-Bariteau e Régis, che i decisori politici devono intervenire per garantire che gli sviluppatori di IA agiscano in modo responsabile e considerino i danni sociali durante la progettazione dei loro sistemi. Dai fallimenti nella moderazione dei contenuti su piattaforme come TikTok o X, fino al targeting di gruppi vulnerabili, sottolineano che le scelte di progettazione dell’IA hanno conseguenze di vasta portata.

Difendere la democrazia

Papa Francesco ha spesso parlato di una “Terza Guerra Mondiale combattuta a pezzi.” Molti analisti concordano sul fatto che la difesa della democrazia, in un contesto di rapido sviluppo dell’IA, faccia parte di questa battaglia più ampia.

Riflettendo sulla fragilità delle democrazie sotto pressione, Régis ha spiegato che “La democrazia è un sistema complesso. Richiede trasparenza, energia e dialogo continuo. L’IA aggiunge un ulteriore strato di complessità, uno che potrebbe rafforzare le democrazie o renderle ancora più fragili.” 

Martin-Bariteau ha sottolineato che le risposte devono essere multi-stakeholder, coinvolgendo governi, società civile e settore privato, e ha osservato che le sfide superano i confini nazionali.

“Non si tratta solo di un paese o di una regione. Le soluzioni che proponiamo devono funzionare a livello globale,” ha affermato.

Azione concreta per i decisori politici

I due esperti hanno concordato sul fatto che il Global Policy Brief non è solo una riflessione: è un invito all’azione. Esorta i governi a unire le risorse, a imporre una responsabilità più rigorosa agli sviluppatori di IA e a sfruttare i quadri internazionali esistenti per creare solide protezioni per l’integrità democratica.

“Abbiamo bisogno di cooperazione globale,” ha concluso Régis. “Abbiamo già strutture internazionali in atto. Integriamo le competenze sull’IA in questi sistemi per affrontare questa sfida direttamente.”

AI and democracy: Threats and opportunities

This article, originally published by Vatican News, delves into the critical intersection of artificial intelligence (AI) and democracy, exploring both the opportunities and threats posed by AI to democratic systems worldwide. As AI reshapes communication, information, and governance, international experts are urging policymakers to act decisively to address its influence on elections and democratic integrity. Through the lens of global cooperation, this piece highlights the forthcoming Global Policy Brief, a call to action for governments, civil society, and private stakeholders to work together in safeguarding democracy against AI-fueled challenges.

The main focus of the guiding document “Global Policy Brief” drawn up by 8 international experts is to address the urgent global challenge posed by AI’s role in elections.

The document will be unveiled at the Summit for Action on Artificial Intelligence, scheduled for February 10-11, 2025, in Paris, in the presence of world leaders.

In an interview with Vatican Media, Catherine Régis, Professor at the Université de Montréal and Director at IVADO noted that 2024 is considered the “year of elections”, with more nations heading to the polls than ever before in recent history amid an increasing acknowledgement of AI's impact on the democratic process.

“We thought it was the right year to reflect on lessons regarding AI interference in elections. What can we learn from this? What can we do better?” she said.

Florian Martin-Bariteau, an internationally renowned expert on technology policy, explained the need to address the issue through global cooperation, pointing out that the stakes are global with instances of AI-fuelled disinformation and foreign interference having surfaced in regions spanning Europe, North America, and Latin America.

“No single country, or even regional alliances like the EU, can tackle this alone. Every democracy is at risk. To counter this global threat, we need international collaboration and concrete solutions,” he said.

AI as a tool: A double-edged sword

The experts noted that AI carries both promise and peril for democratic systems. It has the potential to enhance political participation and transparency, but it can also amplify misinformation campaigns and facilitate surveillance tools that undermine elections.

“We can’t just point fingers at a few large corporations,” Martin-Bariteau added, “There are many small startups around the world creating AI tools that amplify threats to democracy. Technology isn’t neutral; people decide how systems are designed.”

This, Martin-Bariteau and Régis argue, is why policymakers must step in - to ensure that AI developers act responsibly and consider societal harms when designing their systems.

From content moderation failures on platforms like TikTok or X to the targeting of vulnerable groups, they stress that AI’s design choices have far-reaching consequences.

Defending Democracy

Pope Francis has often spoken of a “Third World War fought in pieces”. Many analysts agree the defence of democracy amid AI’s rapid development is a part of this broader battle.

Reflecting on the fragility of democracies under pressure, Régis explained that “Democracy is a complex system. It demands transparency, energy, and continuous dialogue. AI adds an extra layer of complexity, one that could either strengthen democracies or make them even more fragile.”

Martin-Bariteau pointed out that responses must be multi-stakeholder - engaging governments, civil society, and the private sector alike, and he noted that the challenges transcend national borders.

“This is not just about one country or region. The solutions we propose must work globally,” he said.

Concrete action for Policymakers

The two experts agreed that the Global Policy Brief is more than a reflection: it’s a call to action. It urges governments to pool resources, enforce stricter accountability for AI developers, and leverage existing international frameworks to create robust protections for democratic integrity.

“We need global cooperation,” Régis concluded, “We already have international structures in place. Let’s inject AI expertise into these systems to tackle this challenge head-on.”

IA y Democracia: Amenazas y Oportunidades

Este artículo, originalmente publicado por Vatican News, aborda la intersección crítica entre la inteligencia artificial (IA) y la democracia, explorando tanto las oportunidades como las amenazas que la IA plantea a los sistemas democráticos a nivel mundial. A medida que la IA transforma la comunicación, la información y la gobernanza, expertos internacionales están instando a los responsables políticos a actuar con decisión para abordar su influencia en las elecciones y la integridad democrática. A través del lente de la cooperación global, este artículo destaca el próximo Global Policy Brief, un llamado a la acción para que gobiernos, sociedad civil y actores privados trabajen juntos en la defensa de la democracia frente a los desafíos impulsados por la IA.

Mientras la inteligencia artificial (IA) transforma la cultura, la información y la comunicación, e influye en los procesos democráticos, un grupo de expertos internacionales se está preparando para publicar un “Informe de Políticas Globales” (Global Policy Brief) con el objetivo de ayudar a los responsables políticos a utilizar la IA de manera responsable.

Un desafío global urgente

El documento guía, elaborado por ocho expertos internacionales, aborda el desafío global urgente que representa el papel de la IA en las elecciones. Será presentado durante la Cumbre de Acción sobre Inteligencia Artificial, que se celebrará del 10 al 11 de febrero de 2025 en París, con la presencia de líderes mundiales.

 En una entrevista con Vatican Media, Catherine Régis, profesora de la Université de Montréal y directora de IVADO, destacó que 2024 es considerado “el año de las elecciones”, con más países acudiendo a las urnas que nunca antes en la historia reciente, en un contexto de creciente reconocimiento del impacto de la IA en los procesos democráticos.

“Pensamos que era el año adecuado para reflexionar sobre las lecciones en torno a la interferencia de la IA en las elecciones. ¿Qué podemos aprender de esto? ¿Qué podemos hacer mejor?”, comentó.

Florian Martin-Bariteau, experto de renombre internacional en políticas tecnológicas, explicó la necesidad de abordar el problema a través de la cooperación global, subrayando que el riesgo es global, con ejemplos de desinformación alimentada por la IA e interferencia extranjera detectados en regiones como Europa, América del Norte y América Latina.

“Ningún país, ni siquiera alianzas regionales como la UE, pueden enfrentar este problema por sí solos. Todas las democracias están en riesgo. Para contrarrestar esta amenaza global, necesitamos colaboración internacional y soluciones concretas,” afirmó. 

IA como herramienta: una espada de doble filo

Los expertos señalaron que la IA representa tanto una promesa como un peligro para los sistemas democráticos. Por un lado, tiene el potencial de mejorar la participación política y la transparencia; por otro, puede amplificar campañas de desinformación y facilitar herramientas de vigilancia que socaven las elecciones.

“No podemos simplemente culpar a unas pocas grandes corporaciones,” añadió Martin-Bariteau. “Hay muchas pequeñas startups en todo el mundo que están creando herramientas de IA que amplifican las amenazas a la democracia. La tecnología no es neutral; las personas deciden cómo se diseñan los sistemas.” 

Por ello, argumentan Martin-Bariteau y Régis, es crucial que los responsables políticos intervengan para garantizar que los desarrolladores de IA actúen con responsabilidad y tengan en cuenta los daños sociales al diseñar sus sistemas. Desde los fallos en la moderación de contenidos en plataformas como TikTok o X hasta el ataque a grupos vulnerables, subrayan que las decisiones de diseño de la IA tienen consecuencias de gran alcance. 

Defender la democracia 

El Papa Francisco ha hablado con frecuencia de una “Tercera Guerra Mundial combatida en pedazos.” Muchos analistas coinciden en que la defensa de la democracia, en un contexto de rápido desarrollo de la IA, forma parte de esta batalla más amplia.

Reflexionando sobre la fragilidad de las democracias bajo presión, Régis explicó que “La democracia es un sistema complejo. Requiere transparencia, energía y diálogo continuo. La IA añade una capa adicional de complejidad, que podría fortalecer las democracias o hacerlas más frágiles.”

Martin-Bariteau subrayó que las respuestas deben ser de múltiples partes interesadas, involucrando a gobiernos, sociedad civil y el sector privado, y destacó que los desafíos trascienden las fronteras nacionales. 

“No se trata solo de un país o una región. Las soluciones que proponemos deben funcionar a nivel global,” afirmó.

Acción concreta para los responsables políticos

Los dos expertos coincidieron en que el Global Policy Brief no es solo una reflexión: es un llamado a la acción. Insta a los gobiernos a unir recursos, imponer una mayor responsabilidad a los desarrolladores de IA y aprovechar los marcos internacionales existentes para crear protecciones sólidas para la integridad democrática.

“Necesitamos cooperación global,” concluyó Régis. “Ya tenemos estructuras internacionales en funcionamiento. Integremos la experiencia en IA en estos sistemas para abordar este desafío de frente.”

IA et Démocratie : Menaces et Opportunités

Cet article, initialement publié par Vatican News, examine l’intersection cruciale entre l’intelligence artificielle (IA) et la démocratie, explorant à la fois les opportunités et les menaces que l’IA représente pour les systèmes démocratiques à l’échelle mondiale. Alors que l’IA redéfinit la communication, l’information et la gouvernance, des experts internationaux exhortent les décideurs politiques à agir avec détermination pour répondre à son influence sur les élections et l’intégrité démocratique. À travers le prisme de la coopération mondiale, cet article met en lumière le prochain Global Policy Brief, un appel à l’action pour que gouvernements, société civile et acteurs privés unissent leurs efforts pour protéger la démocratie des défis posés par l’IA.

Alors que l’intelligence artificielle (IA) redéfinit la culture, l’information et la communication, et influence les processus démocratiques, un groupe d’experts internationaux se prépare à publier un « Rapport de Politique Globale » (Global Policy Brief) pour aider les décideurs à utiliser l’IA de manière responsable.

Un défi mondial urgent

Le document, élaboré par huit experts internationaux, se concentre sur le défi mondial urgent que représente le rôle de l’IA dans les élections. Il sera présenté lors du Sommet pour l’Action sur l’Intelligence Artificielle, qui se tiendra les 10 et 11 février 2025 à Paris, en présence de dirigeants mondiaux.

Dans une interview accordée à Vatican Media, Catherine Régis, professeure à l’Université de Montréal et directrice d’IVADO, a souligné que 2024 est considéré comme « l’année des élections », avec un nombre record de pays se rendant aux urnes, dans un contexte où l’impact de l’IA sur les processus démocratiques est de plus en plus reconnu.

« Nous avons pensé que c’était l’année idéale pour réfléchir aux leçons sur l’ingérence de l’IA dans les élections. Que pouvons-nous apprendre de cela ? Que pouvons-nous mieux faire ? » a-t-elle déclaré.

Florian Martin-Bariteau, expert de renommée internationale en politiques technologiques, a expliqué la nécessité de traiter ce problème par une coopération mondiale, soulignant que l’enjeu est global, avec des cas de désinformation alimentée par l’IA et d’interférences étrangères observés en Europe, en Amérique du Nord et en Amérique latine.

« Aucun pays, ni même des alliances régionales comme l’UE, ne peut affronter ce problème seul. Chaque démocratie est en danger. Pour contrer cette menace mondiale, nous avons besoin d’une collaboration internationale et de solutions concrètes, » a-t-il affirmé.

L’IA comme outil : une arme à double tranchant

Les experts ont observé que l’IA représente à la fois une promesse et un danger pour les systèmes démocratiques. D’un côté, elle peut renforcer la participation politique et la transparence ; de l’autre, elle peut amplifier les campagnes de désinformation et faciliter des outils de surveillance qui compromettent les élections.

« Nous ne pouvons pas simplement pointer du doigt quelques grandes entreprises, » a ajouté Martin-Bariteau. « Il y a de nombreuses petites startups à travers le monde qui créent des outils d’IA amplifiant les menaces pour la démocratie. La technologie n’est pas neutre ; ce sont les gens qui décident de la manière dont les systèmes sont conçus. »

C’est pourquoi, selon Martin-Bariteau et Régis, les décideurs doivent intervenir pour s’assurer que les développeurs d’IA agissent de manière responsable et prennent en compte les dommages sociaux lors de la conception de leurs systèmes. Des échecs dans la modération de contenu sur des plateformes comme TikTok ou X au ciblage de groupes vulnérables, ils soulignent que les choix de conception de l’IA ont des conséquences de grande portée. 

Défendre la démocratie

Le pape François a souvent évoqué une « Troisième Guerre mondiale menée par morceaux. » De nombreux analystes s’accordent à dire que la défense de la démocratie, dans un contexte de développement rapide de l’IA, fait partie de ce combat plus large.

Réfléchissant à la fragilité des démocraties sous pression, Régis a expliqué que « La démocratie est un système complexe. Elle exige de la transparence, de l’énergie et un dialogue continu. L’IA ajoute une couche supplémentaire de complexité, qui pourrait soit renforcer les démocraties, soit les fragiliser davantage. »

Martin-Bariteau a souligné que les réponses doivent être multipartites, impliquant gouvernements, société civile et secteur privé, et que les défis dépassent les frontières nationales.

« Il ne s’agit pas seulement d’un pays ou d’une région. Les solutions que nous proposons doivent fonctionner à l’échelle mondiale, » a-t-il affirmé.

Action concrète pour les décideurs

Les deux experts ont convenu que le Global Policy Brief n’est pas seulement une réflexion : c’est un appel à l’action. Il exhorte les gouvernements à unir leurs ressources, à imposer une plus grande responsabilité aux développeurs d’IA et à exploiter les cadres internationaux existants pour créer des protections robustes pour l’intégrité démocratique. 

« Nous avons besoin d’une coopération mondiale, » a conclu Régis. « Nous avons déjà des structures internationales en place. Intégrons l’expertise en IA dans ces systèmes pour relever ce défi de front. »

Stefano Leszczynski and Linda Bordoni per Vatican News
20 dezembro 2024
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