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Parma 5 Novembre 2015. Festa di San Guido

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FESTA DI SAN GUIDO MARIA CONFORTI

La data del 5 novembre per un saveriano è una data importantissima, quasi un capodanno. Infatti, essa ricorda l’inizio della vita presso il Padre celeste del nostro fondatore, San Guido Maria Conforti, che durante il suo pellegrinaggio sulla terra ha seminato nel cuore dei suoi figli uno spirito di famiglia ardente e uno zelo per l’annuncio del Vangelo. Quest'anno a Parma la festa del 5 novembre si è celebrata in modo particolare: alle solite attività del Ritiro di preparazione e della solenne Eucarestia con il rinnovo delle professioni, ciò che ha dato più colore è stato l’avvenimento della professione perpetua di quattro nostri confratelli.

Per introdurci alla festa, il 4 Novembre pomeriggio il Padre Eugenio Pulcini, venuto da Roma per questa occasione, ha guidato la meditazione intitolata: “Il Saveriano: chiamato alla Missione in Comunione”. È stato interessante capire che fare missione per un saveriano vuole dire fare comunione. Fare comunione significa fare comunità e fare comunità non è una strategia ma parte della chiamata ad essere missionario. Come ci ricorda la RMX al n.39, il saveriano è missionario in e con la comunità, la quale non è una realtà prefabbricata, ma un cantiere sempre aperto, come la missione. Sull’esempio della prima comunità apostolica, frutto della Pentecoste, ci si ricordava che la vita comunitaria ha la sua radice nell’Amore di Dio. Una comunità saveriana molto prima di essere un ideale che noi dobbiamo costruire, è una realtà creata da Dio in Gesù Cristo, a cui ci è dato di poter partecipare. Quanto più chiara diventa la nostra consapevolezza che il fondamento, la forza e la promessa di tutta la nostra comunione consistono solo in Gesù Cristo, tanto più si rasserena il nostro modo di considerare la comunità, di pregare per essa, di costruirla, di relazionarci, di perdonare... Amare, ha detto il padre oratore, è anche aiutare l’altro a “partorire se stesso”; offrire l’amore in comunità per un saveriano è creare una comunità che sa incontrare, ascoltare e donare tempo agli altri. Non in funzione di sé stessa, ma una comunità che con la vita racconti Dio al di fuori e lo renda desiderabile narrandolo in modo comprensibile e “incontrabile” dagli uomini contemporanei (cfr. C 35). Con queste riflessioni siamo entrati nella celebrazione del 5 Novembre.

Giovedì 5 Novembre, è iniziato in un clima di ringraziamento con le Lodi del mattino per arrivare al centro della giornata, la santa Messa, celebrata nel santuario dedicato alla memoria di San Guido Maria Conforti. Il santuario, infatti, vorrebbe essere per i cittadini di Parma e per chi passa per Parma, un luogo di raccoglimento davanti alla tomba e alle reliquie del santo vescovo e Padre dei Missionari Saveriani. Il santuario è un luogo dove ci si può fermare per pregare o per ricevere il sacramento della riconciliazione. Infatti è sempre aperto e vi è sempre un padre a disposizione per un qualsiasi servizio spirituale.

Durante la Messa, presieduta dal Padre Rosario Giannattasio (Superiore Regionale), quattro confratelli, Ivanildo De Sousa Quaresma, Ferdinandus Supandri, Hotman Sitanggang e Raymon Tresor Babuya, nelle mani di quest’ultimo, hanno fatto la loro professione perpetua. Altri tredici giovani confratelli, membri della Teologia Internazionale di Parma, hanno rinnovato la loro professione religiosa. I presenti all’evento erano i saveriani delle comunità di Parma e alcuni rappresentanti delle comunità saveriane del Nord Italia. Inoltre, varie sorelle saveriane, membri del GAMS di Parma e alcuni amici – nonostante i loro impegni di lavoro – si sono uniti a questo momento importantissimo della nostra Famiglia. È stato commovente e indimenticabile vedere i quattro fratelli perpetui stesi davanti all’altare mentre l’assemblea cantava la litania dei santi. Il messaggio di questo gesto era chiaro e penetrante: sembrava che ci stessero dicendo che consacrarsi a Dio vuole dire morire al mondo per vivere della nuova vita che è in Cristo; che essere missionario è vivere della stessa vita di Gesù. La professione perpetua e il rinnovo della professione sono stati un gesto di fiducia e di affidamento al Padre che per primo “ci ha amati, pensati e chiamati”.

Un grazie speciale ai nostri formatori, ai padri della Casa Madre, a tutta la Famiglia saveriana, agli amici del GAMS e ai nostri cari amici. Diceva la volpe al piccolo principe nel libro di A. de Saint-Exupéry, Il Piccolo Principe: “Sicuramente è il tempo che hai dedicato alla tua rosa a renderla unica e speciale... e probabilmente questa rosa non diventerà mai del tutto uguale alle altre, ci sarà sempre un rapporto particolare tra te e lei, se non altro un legame fatto di ricordi”. É il tempo che ci avete dedicato a far si che il rapporto tra noi e voi sia del tutto speciale.

Severin A. Ngueliassi Kouadjo

Ngueliassi Kouadjo Severin sx
13 novembro 2015
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