Preparando il XVIII Capitolo Generale - Luglio 2023
Scheda n. 06 (Febbraio 2023)
“Ecco, io faccio una cosa nuova: proprio ora germoglia, non ve ne accorgete?” (Is. 43,19)
Obiettivo
Identificare, con coraggio e creatività, quelle proposte e decisioni concrete che riteniamo fondamentali per il futuro della nostra Famiglia missionaria, nella fedeltà alla vocazione ricevuta.
Testo ispiratore
Il cammino che il XVI CG tracciava, invitava a ripartire, ristrutturare, riposizionare. Sono indicazioni cariche di speranza, perché intendono offrire alla nostra Famiglia un itinerario che abbia il coraggio di rivedere le nostre presenze e le nostre attività e, soprattutto, la nostra capacità e disponibilità a rinnovarci secondo le esigenze della Missione nel nostro tempo. (XVII CG 2-3; cf. XVI CG 2 ; 6).
«Il tempo è superiore allo spazio. Questo principio permette di lavorare a lunga scadenza, senza l’ossessione dei risultati immediati. Aiuta a sopportare con pazienza situazioni difficili e avverse, o i cambiamenti dei piani che il dinamismo della realtà impone. Dare priorità allo spazio porta a diventar matti per risolvere tutto nel momento presente … significa cristallizzare i processi e pretendere di fermarli. Dare priorità al tempo significa occuparsi di iniziare processi più che di possedere spazi. Il tempo ordina gli spazi, li illumina e li trasforma in anelli di una catena in costante crescita, senza retromarce, … che fruttificano poi in importanti avvenimenti storici. Senza ansietà, però con convinzioni chiare e tenaci.
Questo criterio è molto appropriato anche per l’evangelizzazione, che richiede di tener presente l’orizzonte, di adottare i processi possibili e la strada lunga. Il Signore stesso nella sua vita terrena fece intendere molte volte ai suoi discepoli che vi erano cose che non potevano ancora comprendere e che era necessario attendere lo Spirito Santo (cfr. Gv 16,12-13) …». (Cfr. EG 222 - 225)
«Non si può perseverare in un’evangelizzazione piena di fervore se non si resta convinti, in virtù della propria esperienza, che non è la stessa cosa aver conosciuto Gesù o non conoscerlo … non è la stessa cosa poterlo ascoltare o ignorare la sua Parola ... Non è la stessa cosa cercare di costruire il mondo con il suo Vangelo piuttosto che farlo unicamente con la propria ragione. Il vero missionario, che non smette mai di essere discepolo, sa che Gesù cammina con lui, parla con lui, respira con lui, lavora con lui. Se uno non Lo scopre presente nel cuore stesso dell’impresa missionaria, presto perde l’entusiasmo e smette di essere sicuro di ciò che trasmette, gli manca la forza e la passione. E una persona che non è convinta, entusiasta, sicura, innamorata, non convince nessuno». (EG 266; cfr. 264-267).
Presentazione
Nel cammino verso il XVIII CG, stiamo tessendo la nostra condivisione come esercizio di discernimento che ci proietta verso il futuro, il quale resta di Dio ma che è affidato a noi oggi, come sfida e responsabilità. Nelle schede precedenti, (soprattutto quelle circa il "Dove siamo" – schede 2, 3, 4, 5) si sono toccati gli ambiti della vita della nostra Famiglia.
Nel cercare di suggerire "atteggiamenti" e orientamenti concreti, non dobbiamo dimenticarci l’ispirazione della finalità missionaria unica ed esclusiva, punto di partenza e criterio per ogni cambiamento e programmazione futura.
Collochiamo il punto di partenza e la meta sullo sfondo della profezia di Isaia, icona biblica del prossimo CG: «Ecco, io faccio una cosa nuova: proprio ora germoglia, non ve ne accorgete?» (43,18-19). È il nuovo che si affaccia alle nostre vite e verso di esso camminiamo con fiducia e speranza. È la motivazione per uscire dalle mura della cittadella fortificata, in cui rischiamo di rinchiuderci, per muoverci verso un nuovo orizzonte, grati per il cammino percorso e consapevoli che non partiamo da zero. Memento audere semper!
Atteggiamenti fondamentali
Ripartire, ristrutturare, riposizionare: sono i verbi che gli ultimi CG hanno ripetutamente usato per indicare il cammino da percorrere.
Occorre rilevare che ogni cambiamento, ogni ristrutturazione sarà efficace solo e unicamente se si attua con “saveriani rinnovati” e non semplicemente con “nuovi” saveriani. Non basta accontentarsi di cambiare il personale o le strutture, ma occorre che ogni membro della Famiglia si rinnovi spiritualmente, umanamente e ‘professionalmente’. La riforma della Congregazione, non si attua con il cambiamento delle persone – che senz’altro avviene e avverrà – ma con la conversione nelle persone. Per cui non è sufficiente una formazione permanente, occorre anche e soprattutto una conversione e una purificazione permanente (cfr. Papa Francesco, 22 dicembre 2016). Il rinnovamento della missione richiede il rinnovamento della vita e ciò esige una spiritualità del cambiamento, un vero e proprio mutamento di mentalità per non rendere vani decisioni, programmi e sforzi organizzativi.
Un pericolo di questa scheda è che ciascuno pensi al futuro esclusivamente in funzione del proprio settore di azione missionaria. Ecco l’invito: tutti cerchino il bene di tutti, dell’Istituto intero, perché sulla parte prevalga l’insieme. Infatti, «il tutto è più delle parti, ed è anche più della loro semplice somma. Dunque, non si dev’essere troppo ossessionati da questioni limitate e particolari. Bisogna sempre allargare lo sguardo per riconoscere un bene più grande che porterà benefici a tutti noi» (EG 235; cfr. anche EG 234-237).
Teniamo presenti i 4 principi proposti da Papa Francesco: il tempo è superiore allo spazio; l’unità prevale sul conflitto; la realtà è più importante dell’idea, il tutto è superiore alla parte. A questo aggiungiamo le categorie dell’incontro e amicizia sociale indicate dalla Fratelli Tutti. Sono parametri diversi che privilegiano una missione più discreta, umile; fondata più sulla Parola della Croce, più sull’essere che sul fare; una missione capace di visione e di parresia attraverso la semplicità e la precarietà, … nella linea dei primi missionari e comunità degli Atti degli Apostoli.
Quali scelte e strategie concrete nel nostro orizzonte?
Spesso la DG ha chiesto nelle sue visite: come vedi/pensi la tua Circoscrizione fra 10/15 anni? Anche tra i saveriani, risalta l’istintiva tendenza a difendere lo status quo peccando di procrastinazione e di pavidità. C’è paura a scegliere, a cambiare, rischiando così che siano gli avvenimenti a decidere per noi, tra rimpianti e lamentazioni. Quali sono le porte che si stanno chiudendo (luoghi, attività, priorità, personale, leadership…) e che dobbiamo lasciare che si chiudano, e quali quelle che aspettano di essere aperte?
Le attività per il prossimo Sinodo dei vescovi, ci interrogano su come sappiamo ascoltare, discutere e decidere secondo il vero bene e secondo i ruoli di ciascuno, magari senza voler sempre accontentare tutti! Una crescita nello spirito e pratica sinodale (camminare insieme) rafforzerà sicuramente la collaborazione all'interno della Famiglia carismatica. Quale leadership in un Istituto come il nostro, sempre più interculturale?
La pandemia è stata dolorosa e frustrante per tanti aspetti. Durante questo periodo abbiamo anche scoperto tecnologie di comunicazione che, aprendo a nuove metodologie di lavoro apostolico, permettono di raggiungere efficacemente molte persone con cui non avevamo contatti, oltre a migliorare alcune strutture di comunione (segretariati, comitati, centri culturali, …). Quale missione nel mondo digitale?
Guardare al futuro, mentre il presente preoccupa, potrebbe sembrare un esercizio consolatorio e ingannevole. Ma è semplicemente il nostro dovere: essere artigiani del nostro futuro, con passione, creatività e operosità. Come sarà questa mia Famiglia missionaria? Quale “trasformazione” ci è richiesta come Istituto e come singoli confratelli, per poter continuare a servire il Vangelo nel tempo che ci tocca vivere? Che cosa è essenziale (per ispirarci continuamente) e cosa non lo è (per tagliarlo coraggiosamente)? Queste domande sono l’inevitabile conseguenza dell’impegno di ciascuno di noi nel presente, perché la nostra fede e missione possano continuare a fiorire, anche attraverso il XVIII Capitolo Generale.
Metodo
Questa scheda è ideata per una riflessione nelle nostre comunità locali. Dopo una riflessione personale, rispondiamo alle domande proposte, e ne diamo resoconto per iscritto inviandole, entro il 22 marzo 2023, ai padri Eugenio e Fabien, coordinatori del Comitato di preparazione al Capitolo.[1]
Domande
- Quali atteggiamenti fondamentali sono da coltivare per mantenere viva la fede e l’ispirazione di San G.M. Conforti e così avere le ‘risorse’ necessarie per rinnovare il nostro essere missionari?
- Quali scelte concrete necessarie (luoghi, ambiti, persone, attività …) sono urgenti per far si che la nostra Famiglia non solo continui il suo servizio ma si rinnovi e risponda adeguatamente alle necessità future della missione ad gentes, ad extra e ad vitam?
N.B. – È possibile riprendere anche una o alcune delle domande della pagina precedente. Buona condivisione.
(a cura del Comitato Preparatorio per il XVIII Capitolo Generale)
[1] P. Fabien T. Kalehezo: kalehezo@saveriani.org, P. Eugenio Pulcini: pulcini@saveriani.org e P. Faustino Turco: faustinturco@gmail.com.
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