Sabato 26 settembre tutti noi, i saveriani presenti in Burundi, i laici saveriani, i nostri studenti in formazione e una buona rappresentanza di religiosi e religiose delle varie congregazioni che operano in Burundi ci siamo recati in pellegrinaggio nella parrocchia di Buyengero, là dove ci sono le tombe dei martiri: i nostri confratelli P. Ottorino Maule, P. Aldo Marchiol e la volontaria laica Catina Gubert. Sono trascorsi 25 anni dalla loro tragica morte: era il 30 settembre 1995, un sabato sera, più o meno alle ore venti. La quiete dell’isolata missione si rompe improvvisamente: un drappello di militari entra in casa, fa inginocchiare i tre missionari e li giustizia. Un colpo alla nuca, uno solo. Poi una sventagliata di proiettili sul muro tappezzato da un grande poster pieno di fiori colorati. I corpi dei tre giacciono ormai immobili a terra. I segni delle pallottole ci sono ancora, a 25 anni di distanza, a memoria di un crimine orrendo consumato in uno dei momenti più difficili del Paese, a danno di tre persone che avevano deciso di dedicare la propria vita agli altri, soprattutto ai più deboli, seguendo l’esempio di Gesù.
Siamo tornati a Buyengero con gli stessi sentimenti di sempre: portando nel cuore il grande desiderio di attingere dalla loro straordinaria testimonianza di apostoli e profeti del nostro tempo, per trarre dal loro esempio la stessa forza e coraggio nell’essere fedeli alla Verità e per continuare l’impegno sulla strada della denuncia delle ingiustizie, contribuendo anche in questo modo alla costruzione della Pace e della Fratellanza per il nostro Burundi.
Siamo tornati laggiù, nel sud del Burundi, in alto sulla montagna che domina il Lago Tanganika, dove abbiamo ritrovato molta gente che ha collaborato con i nostri confratelli in quegli anni solo apparentemente lontani, quelli del conflitto interetnico che lasciava sul terreno centinaia di vittime, tra le quali sacerdoti, religiosi, religiose, catechisti e semplici cristiani. Nonostante tutto questo dolore in noi e in loro non hanno mai abitato sentimenti di odio o vendetta. E questi sono state le riflessioni pronunciate dal Vescovo di Bururi, che ha presieduto la celebrazione Eucaristica accompagnato da altri due Vescovi delle diocesi limitrofe e da circa 30 sacerdoti locali, e di fronte ad una grande folla di fedeli e alla presenza delle autorità civili e militari della regione di Rumonge e Bururi.
Con noi a ripercorrere i passi del ricordo, del dolore e della speranza, c’era anche il Nunzio apostolico. La sua presenza ci ha ricordato il 29 dicembre 2003 giorno nel quale il suo predecessore Mons. Michael Courtney, all’epoca Nunzio apostolico in Burundi, è stato assassinato in una zona non molto lontana dal Buyengero: un uomo di grande Fede e costruttore di Pace che ha pagato con la vita la sua assoluta fedeltà al Vangelo. Quella fu l’ennesima tragedia che ancora una volta sconvolse i cuori e le menti e che mise in evidenza la necessità di un lavoro ancora più intenso in uno dei paesi al mondo con la maggior percentuale di Cristiani.
P. Luigi Menegazzo, nostro carissimo superiore generale deceduto nel 2016, nel settembre 2015, in un messaggio indirizzato a tutti i Saveriani in occasione del ventesimo anniversario della loro tragica morte, scriveva:
“I nostri martiri del Buyengero li ricordiamo perché essi ci parlano e ci insegnano fino a qual punto debba arrivare la nostra testimonianza in Cristo. Li ricordiamo perché da essi vogliamo trarre insegnamento ed esempio per il nostro apostolato. Li ricordiamo perché li ammiriamo ed essi sono per noi un esempio eloquente al quale è impossibile non volgere il cuore. Li ricordiamo perché vogliamo chiedere la loro intercessione e preghiera su di noi e sulla nostra Famiglia”.
L’assenza di P. Guglielmo Camera, postulatore della causa di beatificazione dei nostri carissimi Aldo, Ottorino e Catina, ha aumentato in noi la commozione e l’intensità della nostra supplica: che dal cielo ci dia una mano per una giusta e desiderata conclusione di questa causa da lui portata avanti con competenza, zelo e con uno straordinario spirito di amore per questa nostra cara terra burundese e per la sua Chiesa.
