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Crisis and opportunity: what hope for vocations?

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St. John Paul II in his message for the 38th World Day of Prayer for Vocations, said:

[…] Within the Christian community, each person must discover his or her own personal vocation and respond to it with generosity. Every life is a vocation, and every believer is invited to cooperate in the building up of the Church... However, we turn our attention, in a special way, to the need and the urgent requirement for ordained ministers and for persons who are ready to follow Christ on the arduous path of consecrated life in the profession of the evangelical counsels."

Though I have only less than a year of being vocation director in our delegation, the last three lines of Pope John Paul the Second's message quoted above resounds personally inwardly to me to realize the need for ordained ministers. Based on my little experience, yet not in a pessimistic way of seeing things for the near future, we are facing a period of "vocational crisis."

As I have been visiting some places, schools, and parishes in the Philippines, many young people in their teens and twenties seem to have so little motivation and love toward the life of the Church, so much more to consecrated life; in addition and this is very crucial for us, If I may dare to say even worst, to carry out our specific charism for the evangelization of non-Christians.

The COVID-19 world pandemic is marking, if not changing, our habits. The crisis is proliferating in all aspects and hitting the life of many, including the faith-spiritual element of young people, which is closely related to vocation. Since years before the pandemic, we have been facing this crisis 'heavily' due to the continuous decrease in the number of vocations to the priestly ministry and consecrated life. Hence, vocation today is receiving an intense backlash, though the pandemic is not the only reason. The spiritual life, participation, and engagement in the Church life of the youth today appear very shallow. How then do they feel the call, the vocation to the consecrated life? However, this obliges us to rethink and seek new strategies to promote vocations. It is hard indeed, yet still with an open-ended hope for the bounty of vocation to consecrated life.

For fulfilling this hope of "catching" for more young people, collaboration is a MUST. Of course, as a vocational director, I should do more -a frontline, so to speak. Yet, our parishes should also provide activities and ministries that can foster "the culture and love for vocation for the youth" in a particular way for consecrated life. Furthermore, the family -parents, take a significant portion in forming, educating, and introducing their children to religious and consecrated life. Yes, we are facing the crisis vocational crisis to consecrated life. But this is not yet game over. There are a lot of opportunities in the crisis. There are ways we can do, to not give up on the realities.

We have learned how effective it can be to work in teams, strategically use social media, and build up support networks by collaborating with vocation directors of other congregations, schools, teachers, lay partners, and religious sisters. A culture of vocation promotion also invites each of us, Xaverian Missionaries, to take personal responsibility for promoting vocation to religious and consecrated life, especially to young ones and families, and continue giving witness to lives that inspire and attract the young. Indeed, fostering such a culture goes far beyond the work of vocation promoters alone.

Finally, for my reflection, as I have been doing vocation promotion, also facing the unpleasant reality of the youth who have very little interest in consecrated life and ordained minister, I ask myself: Does my life, as an ordained minister-priest and consecrated person, attracts people? Maybe another reason for the "crisis" of vocation is my witness of life is "not attractive and fascinating enough" in the eyes of the young.

Let us ask the Lord, the Owner of our work, to send us new laborers to His vineyard, Xaverian. Our father, St. Guido M. Conforti, intercede for us.


Crisi e opportunità: quale speranza per le vocazioni?

San Giovanni Paolo II, nel suo messaggio per la 38ª Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni, ha detto:

“[...] All'interno della comunità cristiana, ciascuno deve scoprire la propria vocazione personale e rispondervi con generosità. Ogni vita è una vocazione e ogni credente è invitato a collaborare all'edificazione della Chiesa... Tuttavia, rivolgiamo la nostra attenzione, in modo particolare, alla necessità e all'urgenza di ministri ordinati e di persone pronte a seguire Cristo nell'arduo cammino della vita consacrata nella professione dei consigli evangelici".

Anche se sono Direttore della Pastorale Vocazionale nella nostra delegazione da meno di un anno, le ultime tre righe del messaggio di Papa Giovanni Paolo II sopra citato trovano un forte eco dentro di me e mi aiutano a rendermi conto della necessità di ministri ordinati. In base alla mia piccola esperienza (ma non voglio essere pessimista circa il prossimo futuro), stiamo affrontando un periodo di "crisi vocazionale".

Visitando alcuni luoghi, scuole e parrocchie nelle Filippine, molti giovani tra gli adolescenti e i ventenni sembrano avere pochissima motivazione e amore per la vita della Chiesa, tanto più per la vita consacrata; inoltre, e questo è molto cruciale per noi, ancora meno interesse nel portare avanti il nostro carisma specifico per l'evangelizzazione dei non cristiani.

La pandemia mondiale COVID-19 sta segnando, se non cambiando, le nostre abitudini. La crisi sta proliferando in tutti gli aspetti e colpisce la vita di molti, compreso l'aspetto della vita di fede, la dimensione spirituale dei giovani, che è strettamente legato alla vocazione. Da anni, prima della pandemia, stiamo affrontando questa crisi pesante, a causa della continua diminuzione del numero di vocazioni al ministero sacerdotale e alla vita consacrata. Oggi la vocazione alla vita consacrata e al ministero ordinato sta subendo un forte contraccolpo, e la pandemia da Covid-19 non è l'unica ragione. La vita spirituale, la partecipazione e l'impegno nella vita della Chiesa dei giovani di oggi appaiono molto superficiali. Come fanno allora a sentire la chiamata, la vocazione alla vita consacrata? Tuttavia, questo ci obbliga a ripensare e a cercare nuove strategie per promuovere le vocazioni. È difficile, ma sempre con una speranza aperta sulla ricchezza del dono della vocazione.

Per realizzare questa speranza di "catturare" un maggior numero di giovani, la collaborazione è un MUST. Naturalmente, come incaricato dell’area vocazionale, dovrei fare di più, essendo io in prima linea, per così dire. Tuttavia, anche le nostre parrocchie dovrebbero offrire attività e ministeri che possano favorire "la cultura e l'amore per la vocazione” da parte dei giovani, e in modo particolare per la vita consacrata. Inoltre, la famiglia - i genitori - ha un ruolo importante nel formare, educare e introdurre i propri figli alla vita religiosa e consacrata. Sì, stiamo affrontando la crisi vocazionale della vita consacrata. Ma non è ancora finita. Infatti, sempre ci sono molte opportunità nella crisi. Ci sono vari modi di agire, soprattutto non fuggendo dalla realtà.

Abbiamo imparato quanto può essere efficace lavorare in équipe, usare strategicamente i social media e costruire reti di sostegno collaborando con i direttori vocazionali di altre congregazioni, scuole, insegnanti, partner laici e religiose. Una cultura della promozione vocazionale invita anche ciascuno di noi, missionari saveriani, ad assumersi la responsabilità personale di promuovere la vocazione alla vita religiosa e consacrata, soprattutto presso i giovani e le famiglie, e a continuare a dare testimonianza di vite che ispirano e attraggono i giovani. In effetti, la promozione di una tale cultura va ben oltre il lavoro dei soli promotori vocazionali.

Infine, per la mia riflessione, mentre faccio promozione vocazionale, confrontandomi anche con la spiacevole realtà dei giovani che hanno pochissimo interesse per la vita consacrata/missionaria e per il ministero ordinato, mi chiedo: la mia vita, come missionario; come ministro ordinato-sacerdote e persona consacrata, attrae le persone? Forse un altro motivo di "crisi" vocazionale è che la mia testimonianza di vita non è abbastanza attraente e affascinante agli occhi dei giovani.

Chiediamo al Signore, il Padrone del nostro lavoro, di mandarci nuovi operai nella Sua vigna, anche quella dove i saveriani sono impegnati … Nostro padre, San Guido M. Conforti, interceda per noi.

Fr. Handrianus Masri, SX – Manila


Opportunités en cas de Crise : Espoir pour la Vocation

Dans son message à l’occasion de la 38ème Journée Mondiale de Prière pour les Vocations, Saint Jean-Paul II avait déclaré :

[…] qu’au sein de la communauté chrétienne, chacun doit découvrir sa propre vocation et y répondre avec générosité. Toute vie est une vocation, et tout croyant est invité à coopérer à l'édification de l'Église... Cependant, nous portons notre attention, d'une manière particulière, sur le besoin et l'urgence de ministres ordonnés et de personnes disponibles à suivre le Christ sur le chemin ardu de la vie consacrée par la profession des conseils évangéliques.

Bien que je n'aie été directeur des vocations que depuis moins d'un an dans notre délégation, les trois dernières lignes du message du pape Jean-Paul II citées ci-dessus résonnent en moi et me fait personnellement réaliser le besoin de ministres ordonnés. D'après ma petite expérience, cependant non pas d'une manière pessimiste de voir les choses pour l'avenir proche, nous sommes confrontés à une période de "crise vocationnelle".

Alors que j'ai visité certains endroits, écoles et paroisses aux Philippines, j’ai constaté que de nombreux jeunes adolescents et jeunes adultes dans la vingtaine semblent avoir peu de motivation et d'amour envers la vie de l'Église, et très moins encore envers la vie consacrée. Cette réalité empirie les conditions de possibles engagements de ces jeunes pour continuer notre Charisme spécifique à l'évangélisation des non-Chrétiens.

La pandémie mondiale de COVID-19 marque, sinon change, nos habitudes. La crise prolifère dans tous les aspects et frappe la vie de beaucoup, y compris l'élément foi-spirituel des jeunes, qui est étroitement lié à la vocation. Depuis des années avant la pandémie, nous affrontons "durement" cette crise en raison de la diminution continue du nombre de vocations au ministère sacerdotal et à la vie consacrée. Par conséquent, la vocation reçoit aujourd'hui un contrecoup intense, bien que la pandémie ne soit pas la seule raison. La vie spirituelle, la participation et l'engagement dans la vie de l'Église des jeunes d'aujourd'hui semblent très superficiels. Comment ressentent-ils alors l'appel, la vocation à la vie consacrée ? Cependant, cela nous oblige à repenser et à chercher de nouvelles stratégies pour encourager les vocations. C'est dur en effet, mais toujours avec une espérance ouverte pour la générosité de la vocation à la vie consacrée.

Pour réaliser cet espoir de "capturer" plus de jeunes, la collaboration est une Nécessité. Bien sûr, en tant que directeur des vocations, je devrais faire plus "le meneur de jeux" pour ainsi dire. Cependant, nos paroisses doivent également offrir des activités et des ministères qui peuvent favoriser "la culture et l'amour de la vocation parmi les jeunes" et d'une manière particulière pour la vie consacrée. De plus, les parents des familles jouent un rôle très important dans la formation, l'éducation et l'initiation de leurs enfants à la vie religieuse et consacrée. Evidemment, nous sommes confrontés à la crise des vocations à la vie consacrée. Mais ce n'est pas encore le cas de jeter les éponges. Dans chaque crise il y a beaucoup d'opportunités. Il y a donc des moyens que nous pouvons appliquer pour ne pas abandonner les réalités en face.

Nous avons appris à quel point il peut être efficace de travailler en équipe, d'utiliser stratégiquement les réseaux sociaux et de créer des réseaux de soutien en collaborant avec des directeurs de vocation d'autres congrégations, écoles, enseignants, partenaires laïcs et religieuses. Une culture de promotion des vocations invite également chacun de nous, Missionnaires Xavériens, à assumer personnellement la responsabilité de promouvoir la vocation à la vie religieuse et consacrée, en particulier auprès des jeunes et des familles, et à continuer le témoignage de vies qui inspirent et attirent les jeunes. En effet, favoriser une telle culture n’est pas une tâche exclusive des promoteurs de vocations.

Enfin, par cette réflexion, comme je suis en train de faire de la promotion des vocations, et en même temps cependant ayant rencontré certaines réalités désagréables des jeunes qui ont très peu d'intérêt et pour la vie consacrée et pour les ministères ordonnés, je me demande : est-ce que ma vie en tant qu’un ministre ordonné prêtre et une personne consacrée attire les gens ? Peut-être une autre raison de la "crise" de la vocation est que mon témoignage de vie n'est "pas assez attrayant et fascinant" aux yeux des jeunes.

Demandons donc au Seigneur, le Maître de la moisson, de nous envoyer de nouveaux ouvriers à sa vigne, la Famille Xavérienne. Et que notre Père, Saint Guido Maria Conforti intercède pour nous.

Père Handrianus Masri, SX (24 avril 2023)

Handrianus Masri sx
27 abril 2023
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