«Se, nel tuo cuore, credi che Dio ha risuscitato Gesù dai morti e, con la tua voce, dichiari che Gesù è il Signore, sarai salvato.» (Rm 10,9)
Carissimi familiari e amici dei Missionari Saveriani,
erano passati appena 25 anni dalla morte del Signore Gesù quando san Paolo scrisse la lettera alla comunità cristiana che era a Roma. Lui, ebreo e fariseo che, mentre perseguitava i cristiani, si era incontrato con il Signore nel cammino di Damasco, afferma con determinazione la fede nella risurrezione del Signore Gesù e dice che nel momento in cui uno accoglie Gesù come il Signore della vita, è salvato. È questo il nucleo centrale del messaggio missionario: annunciare, proclamare e testimoniare che Gesù Cristo è risorto, è vivo. Chiunque lo accoglie nella sua vita, indipendentemente dall’origine geografica o culturale, vive eternamente, diventando così una persona nuova che ha come casa il mondo e come famiglia l’umanità.
«Ma, continua a dire san Paolo, come potranno credere in lui, se non ne hanno sentito parlare? E come ne sentiranno parlare, se nessuno l’annunzia? E chi lo annunzierà, se nessuno è inviato a questo scopo? … La fede dipende dall’ascolto della predicazione, ma l’ascolto è possibile se c’è chi predica Cristo.» (Rm 10,14-17).
Il Natale ci ricorda con autorevolezza questa grande verità: il Figlio di Dio che si è fatto uno di noi, e che è nato in mezzo a noi (Mt 1,23), è stato inviato da Dio Padre con una finalità ben precisa (Mt 1,21), quella di salvare l’umanità dal peccato che divide, separa e crea morte; dal peccato che distrugge il suo piano di salvezza per noi, essere la famiglia dei figli di Dio! C’è un bisogno urgente di missionari del Vangelo, di persone che sentendosi amate da Dio proclamino e testimonino con convinzione e forza interiore, lì dove ognuno si trova e in modi differenti, che l’amore di Dio è eterno, che «Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo unico Figlio perché chi crede in lui non muoia ma abbia vita eterna» (Gv 3,16).
Cari familiari e amici, come ogni anno, la celebrazione del Natale ci dà l’occasione per essere di nuovo in comunicazione con voi tutti, e poter così condividere alcuni momenti e avvenimenti importanti che hanno segnato la vita della nostra Famiglia saveriana in questo anno 2020. Ne segnalo particolarmente tre.
Pandemia Covid-19
L’anno 2020 resterà impresso nella nostra memoria principalmente per la pandemia Covid-19. Essa si è presentata nella nostra vita come il ladro che penetra di notte nella casa mentre il proprietario dorme. È entrata così in maniera silenziosa, senza fare rumore, quasi in maniera impercettibile, e quando ce ne siamo resi conto il virus era già dentro che lavorava senza che nessun nemico potesse fargli fronte e combatterlo. E così ci siamo trovati in lockdown, confinati nelle nostre case, a lottare contro questo nemico invisibile. Durante i primi mesi di questa pandemia, abbiamo vissuto in prima persona con un grande senso di impotenza, la partenza fisica di confratelli, familiari, amici, vicini e persone conosciute. Sono stati mesi difficili. La nostra Casa Madre a Parma ne è testimone. Delle persone care che ci hanno lasciato per entrare nella vita eterna conserviamo la loro testimonianza di vita come un tesoro prezioso. Ringraziamo Dio per ciascuno di loro. Adesso continuano ad accompagnarci dal cielo. Che riposino nella pace del Signore!
Riflettendo brevemente sulla pandemia, che tuttora continua: vediamo come improvvisamente abbiamo scoperto la nostra vulnerabilità e fragilità. È bastato un virus, invisibile agli occhi, per metterci a ginocchio. Speriamo che questa esperienza tragica ci aiuti a riflettere sulle cose che sono essenziali nella vita e per le quali vale la pena impegnarci e addirittura dare la propria vita. «Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno», dice Gesù ai suoi discepoli (Mc 13,31).
Anno giubilare saveriano
Il motivo di questo anno giubilare è il ricordo del centenario della approvazione da parte della Chiesa della nostra regola di vita: le prime Costituzioni saveriane. Era il 6 gennaio 1921. Sei mesi più tardi, il 2 luglio 1921, Mons. Conforti scriveva una lettera «Ai carissimi Missionari presenti e futuri della Pia Società di S. Francesco Saverio per le Missioni Estere» per darne la notizia. Ne approfittava per aprire il suo cuore e mettere per scritto ciò che lui desiderava dai suoi figli «presenti e futuri». È chiamata da noi la Lettera Testamento.
L’anno giubilare saveriano è iniziato ufficialmente il 2 luglio 2020 con una celebrazione eucaristica nel santuario S. Guido M. Conforti a Parma, e si concluderà il 2 luglio 2021. Due sono principalmente gli elementi che caratterizzano quest’anno di grazia. Il primo è ringraziare il Signore per il dono ricevuto, che si è concretizzato nel carisma saveriano. È un grande regalo per la Chiesa e per ciascuno di noi. Attraverso il carisma saveriano il Signore ci ha rivelato il suo piano di amore per noi associandoci alla realizzazione del mandato missionario che ha affidato alla Chiesa: «Andate in tutto il mondo e portate il messaggio del Vangelo a tutte le creature.» (Mc 16,15). Il secondo elemento è la responsabilità «grave e solenne che noi veniamo ora a contrarre per esso innanzi a Dio ed alla sua Chiesa», che richiede dai saveriani di lavorare «con sempre crescente ardore alla dilatazione del Vangelo» nel mondo intero per formare una sola famiglia cristiana, che abbracci l’umanità (cfr. Lettera Testamento 1).
Le differenti attività organizzate per quest’anno giubilare sono pubblicate nel sito Web della nostra Famiglia saveriana. Ci sono testimonianze, riflessioni, condivisioni, lettere, documenti, video, articoli di lettura… L’indirizzo è: dg.saveriani.org È aperto a tutti ed è disponibile in diverse lingue. Vi invito a visitarlo e così poter seguire più da vicino la vita della nostra famiglia, sentendovi parte attiva dell’«audace progetto» di San Guido M. Conforti.
Nuova presenza missionaria
Ricorderete che nel 2019, abbiamo cominciato due nuove presenze missionarie saveriane: una nella diocesi di Alto Solimöes, in Brasile, e l’altra nel Vicariato di Mongo, in Ciad. Da ottobre 2020, siamo presenti in un nuovo paese, il Marocco. Si tratta di una presenza missionaria in un contesto maggioritariamente musulmano. Tre sono i confratelli destinati: Rolando Ruiz Durán e Juan Antonio Flores Osuna, entrambi di nazionalità messicana, e François Saleh Moll, appena ordinato presbitero, di nazionalità ciadiana. Imparare il Dariya, lingua ufficiale del Marocco, è la prima sfida e attività che li occupa in questi primi mesi di presenza nella diocesi di Tangeri.
Ringraziamo il Signore per indicarci nuovi cammini missionari da percorrere, per aprirci frontiere, per darci fratelli e sorelle disposti ad accoglierci, per allargare l’amicizia e la fraternità aldilà di noi stessi. Con questa nuova presenza saveriana in Marocco, continuiamo a percorrere da protagonisti la strada indicata recentemente anche da Papa Francesco nell’enciclica Fratelli Tutti. Li accompagniamo con la nostra fraternità e sostegno.
La missione affidata da Gesù alla Chiesa va avanti e si trasmette di generazione in generazione grazie alla audacia di chi crede nell’amore del Signore per l’intera umanità. Teniamo presente con gratitudine i nostri giovani confratelli che durante questo anno hanno fatto la professione perpetua, e quelli che sono stati ordinati presbiteri. Ringraziamo ugualmente il Signore per i giovani che hanno deciso di offrire a Dio la propria vita nella Famiglia Saveriana perché il Signore sia conosciuto e amato da tutti i popoli della terra. Sono i giovani che si incontrano nelle nostre comunità di formazione nei quattro continenti dove siamo presenti. Vi chiedo di accompagnarli con la preghiera.
Carissimi familiari e amici, tanti auguri di buon Natale e di un felice Anno Nuovo 2021. Sappiate che lì, dove c’è una comunità saveriana anche voi siete presenti con la vostra preghiera, il ricordo e anche l’aiuto che mai ci fate mancare. Insieme, con gioia e riconoscenza a Dio, portiamo avanti il Suo progetto di amore per noi tutti: Fare del mondo una sola Famiglia!
Che il Signore Gesù Cristo sia conosciuto e amato da tutti!
Che il Signore benedica le vostre famiglie e voi tutti.
Fraternamente,
Fernando García Rodríguez, sx
Superiore Generale
«Dio nostro, Trinità d’amore,
dalla potente comunione della tua intimità divina
effondi in mezzo a noi il fiume dell’amore fraterno.
Donaci l’amore che traspariva nei gesti di Gesù,
nella sua famiglia di Nazareth e nella prima comunità cristiana.Concedi a noi cristiani di vivere il Vangelo
e di riconoscere Cristo in ogni essere umano,
per vederlo crocifisso nelle angosce degli abbandonati
e dei dimenticati di questo mondo
e risorto in ogni fratello che si rialza in piedi.Vieni, Spirito Santo! Mostraci la tua bellezza
riflessa in tutti i popoli della terra,
per scoprire che tutti sono importanti,
che tutti sono necessari, che sono volti differenti
della stessa umanità amata da Dio. Amen.» (Fratelli Tutti, 287)
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