Nel 2050 il sorpasso del sud del mondo
I dati resi noti da varie agenzie dell’ONU (nello studio su “Population prospects” e nel “World Population report”) mostrano che la vera svolta è attesa fra il 2040 e il 2050, quando gli over 65 rappresenteranno il 40% della popolazione in parte dell'Asia (a partire dal Giappone, seguito a breve dalla Cina) e dell'Europa. Mai nella storia dell'umanità un paese è stato così vecchio. Un numero straordinario di pensionati dipenderà da un numero ridotto di lavoratori.
L’Onu prevede che il numero di persone in età lavorativa in Italia, tra i Paesi più anziani del mondo, diminuirà di 10 milioni entro il 2050. A quella data la Cina avrà 200 milioni di residenti in meno in età lavorativa.
Si tratta di un cambiamento epocale, che sta avvenendo a un ritmo più rapido del previsto (in Italia oggi l’età media è di 47,7 anni, fra un quarto di secolo sarà di quasi 54) e che colpirà soprattutto le principali economie mondiali, la cui crescita in termini di prodotto interno lordo negli ultimi decenni è stata sostenuta da alte percentuali di persone in età lavorativa.
Through the studies Population Prospects and World Population Report, various UN agencies made public data which show a demographic turning point is expected to occur between 2040 and 2050, when people over 65 will represent 40% of the population in part of Asia (firstly, in Japan and, shortly later, in China) and Europe. Never in human history a Country has been so old. An extraordinary number of retirees will depend on a small number of workers.
The UN foresees that the number of working-age people in Italy, one of the countries with the greatest number of elderly in the world, will diminished to 10 million in 2050. By that time, China will have 200 million fewer working-age residents.
This represents an epochal change which is taking place at an increasingly quicker pace than expected (today, in Italy, the average ages is 47.7; in a quarter of a century it will be around 54) which will particularly affect the main world economies whose GDP growth in the last decades has been supported by large percentages of working-age people.
