5 novembre 2025
Solennità di San Guido Maria Conforti
Gesù disse loro di nuovo: «La pace sia con voi! Come il Padre ha mandato me, anch'io mando voi». Dopo aver detto questo, alitò su di loro e disse: «Ricevete lo Spirito Santo» (Gv 20,21-22).
Carissimi,
La celebrazione della solennità di San Guido Maria Conforti, vissuta come festa di famiglia, ci invita a fare memoria grata del nostro padre fondatore. In questo giorno speciale ricordiamo con ammirazione l'audace progetto che ha segnato tutta la sua vita e del quale siamo eredi: l'ardente desiderio di portare il Vangelo a tutti i popoli che ancora non lo conoscono. La missione cristiana è stata il cuore pulsante della sua esistenza. Da quando scoprì il valore del Vangelo, come bene per tutta l'umanità, si è donato completamente al suo servizio, facendone la ragione stessa della sua vita.
In questa circostanza, riprendiamo il tema della Nostra Missione, così come espresso nel secondo capitolo delle nostre Costituzioni, arricchito dalla Ratio Missionis Xaveriana e dai successivi capitoli generali. Lo facciamo con l'intenzione di mantenere vivo il cuore della saverianità. In primo luogo, delineiamo brevemente il quadro che definisce la nostra missione, per poi mettere in evidenza alcuni aspetti importanti che oggi influenzano il nostro modo concreto di essere missionari. Con l'aiuto dello Spirito Santo, ciascuno di noi, sia individualmente che comunitariamente, è invitato a rinnovare il proprio impegno, rafforzando così la nostra testimonianza, ovunque viviamo e operiamo.
La nostra missione:
- La missione della Chiesa è la missione di Gesù Cristo, che ha sempre avuto come punto di riferimento il progetto del Regno di Dio. Le parole che Gesù ha detto, le azioni che ha compiuto, il suo modo di essere e di vivere, gli atteggiamenti che ha incarnato nella sua vita, la sua umanità divinizzata sono la norma di vita per ogni discepolo. È per questo che la Famiglia Saveriana “si pone al totale servizio del Regno di Dio nella Chiesa” (C 7-8).
- La missione affidata alla nostra Famiglia è parte costitutiva della missione che lo Spirito ha dato alla Chiesa. Si tratta di una missione concreta e particolare, caratterizzata da tre elementi fondamentali: “siamo inviati a popolazioni e a gruppi umani non cristiani; fuori dal nostro ambiente, cultura e Chiesa d’origine; fedeli alle preferenze di Cristo, ci rivolgiamo in particolare, tra i non cristiani, ai destinatari privilegiati del Regno: i poveri, i deboli, gli emarginati dalla società, le vittime dell’oppressione e dell’ingiustizia” (C 9).
- Siamo figli della Chiesa, al servizio del progetto di Dio, con la nostra identità carismatica (C 11).
- La nostra collaborazione missionaria si articola in diverse forme a seconda degli ambiti in cui siamo chiamati a operare: testimonianza silenziosa, proclamazione esplicita del Vangelo, dialogo interreligioso, impegno per la giustizia e la pace, opere di misericordia, animazione e formazione missionaria del popolo di Dio. “Tutte queste forme si giustificano nella misura in cui conducono al Vangelo e sono orientate al primo annuncio” (RMX 7).
- Ogni prassi missionaria deve essere programmata e periodicamente rivista alla luce del carisma fondazionale, che guida le nostre decisioni, i programmi e le valutazioni (RMX 54).
Per vivere radicalmente la nostra missione, è necessario:
- Innanzitutto, essere innamorati profondamente e con costanza del Signore Gesù, della sua Parola e del progetto di vita che ha incarnato giorno dopo giorno nel corso del suo ministero pubblico.
- Mantenere allo stesso tempo nella nostra mente e nel nostro cuore il principio e il fondamento della nostra consacrazione religioso-missionaria nella Famiglia Saveriana.
- Essere pienamente inseriti nel mondo, senza però adottare la mentalità mondana che si oppone al progetto di amore di Dio per l'umanità. È necessario camminare accanto al popolo con cui si condivide la propria esistenza, partecipando alle sue gioie e ai suoi dolori, alle sue speranze e alle sue delusioni, alle sue lotte e ai suoi disincanti, facendo nostro il cammino dell’altro. Non dobbiamo vivere come visitatori occasionali, bensì come fratelli impegnati nella comunità umana che ci accoglie.
- Stabilire un patto di alleanza con il popolo al quale siamo stati inviati e che ci ha accolto. Siamo inviati dallo Spirito di Dio per essere segni di comunione, di fraternità e di solidarietà in quel luogo specifico. Le nostre Costituzioni ci chiamano a una “comunione di vita e di destino con i fratelli ai quali siamo inviati fino a condividere i loro problemi e il loro cammino di liberazione” (C 14).
- Essere pronti a rinascere in una nuova realtà socioculturale, religiosa e linguistica. Il voto di missione, che è il fondamento della nostra consacrazione, ci invita a considerare la partenza per la missione come un “avvenimento pasquale” che segna il passaggio da una vita che si abbandona a una nuova vita che si comincia, diventando così parte del mistero di salvezza per il mondo (C 19).
- Conoscere e immergersi nella nuova cultura e società, imparare bene la lingua ufficiale del paese che ci accoglie e, in particolare, quella del gruppo umano con cui viviamo. Dobbiamo conoscere la storia del paese e della Chiesa locale. Non si può essere missionari senza amare visceralmente le persone che il Signore ci dona come compagni di cammino.
- Essere totalmente disponibili a partire dove la missione lo richiede. Il voto di obbedienza e il voto di missione ci impegnano a dedicare tutte le nostre forze all'evangelizzazione di chi non conosce ancora Gesù Cristo, ovunque ce ne sia bisogno (C 19).
- Essere consapevoli delle false ragioni che potrebbero sorgere nei nostri cuori e nelle nostre menti per indebolire, o addirittura annullare, la forza profetica del voto di missione, che per sua natura è nomade, non sedentaria.
- Coltivare una sensibilità speciale, accompagnata da un impegno concreto, verso il volto sofferente e sfigurato dell'essere umano. L'impegno per la giustizia, la pace e la fraternità, insieme alla lotta attiva contro i meccanismi perversi che generano povertà e disuguaglianza, devono far parte integrante della nostra identità saveriana.
Per questo, è importante evitare di cadere nella monotonia, dove il virus dell'indifferenza e dell'imborghesimento prende piede nel profondo del cuore e plasma il nostro modo di vivere come se il mondo girasse intorno al nostro ombelico.
- Fare tesoro della nostra umanità. In particolare, in questo momento di preparazione al Convegno sul Volto umano del Saveriano, siamo chiamati a riflettere la bontà divina nelle nostre parole, nei nostri gesti e nelle nostre azioni, amando Dio e, attraverso di Lui, il prossimo. Siamo infatti strumenti nelle mani di Dio, «per far conoscere Cristo in ogni luogo, come un profumo la cui fragranza si diffonde ovunque» (2 Cor 2,15).
Che la celebrazione della solennità di San Guido Maria Conforti ci spinga a rinnovare con generosità e gioia la testimonianza della nostra vocazione saveriana.
Con affetto fraterno,
I confratelli della DG
November 5, 2025
Solemnity of St. Guido Maria Conforti
Jesus said to them again, “Peace be with you! As the Father has sent me, so I send you.” When he had said this, he breathed on them and said to them, “Receive the Holy Spirit” (John 20,21–22).
Dear Brothers,
The celebration of the Solemnity of St. Guido Maria Conforti, lived as a family feast, invites us to remember with gratitude our Founder. On this special day, we recall with admiration the bold project that shaped his entire life and of which we are heirs: the ardent desire to bring the Gospel to all peoples who still do not know it. The Christian mission was the beating heart of his existence. From the moment he discovered the value of the Gospel as a treasure for all humanity, he dedicated himself entirely to its service, making it the very reason for his life.
On this occasion, we revisit the theme of Our Mission, as expressed in the second chapter of our Constitutions, enriched by the Xaverian Ratio Missionis and subsequent General Chapters. We do so with the intention of keeping alive the heart of our Xaverian identity. First, we briefly outline the framework that defines our mission, and then we highlight some important aspects that today influence our concrete way of being missionaries. With the help of the Holy Spirit, each of us—both individually and as a community—is invited to renew our commitment, thus strengthening our witness wherever we live and serve.
Our Mission
- The mission of the Church is the mission of Jesus Christ, which has always been centered on the project of the Kingdom of God. The words Jesus spoke, the actions he performed, his way of being and living, the attitudes he embodied, and his divinized humanity are the rule of life for every disciple. This is why the Xaverian Family “places itself at the total service of the Kingdom of God within the Church” (C 7–8).
- The mission entrusted to our Family is an integral part of the mission that the Spirit has given to the Church. It is a concrete and specific mission, characterized by three essential elements: “We are sent to non-Christian peoples and human groups; outside our own environment, culture, and Church of origin; faithful to the preferences of Christ, we turn in particular, among non-Christians, to the privileged recipients of the Kingdom: the poor, the weak, those marginalized by society, the victims of oppression and injustice” (C 9).
- We are children of the Church, at the service of God’s plan, with our own charismatic identity (C 11).
- Our missionary collaboration takes different forms depending on the contexts in which we are called to serve such as silent witness, explicit proclamation of the Gospel, interreligious dialogue, commitment to justice and peace, works of mercy, and missionary animation and formation of the People of God. “All these forms are justified insofar as they lead to the Gospel and are oriented toward the first proclamation” (RMX 7).
- Every missionary practice must be planned and periodically reviewed in the light of the founding charism, which guides our decisions, programs, and evaluations (RMX 54).
To live our mission radically, it is necessary to:
- First of all, be deeply and steadfastly in love with the Lord Jesus, with his Word, and with the life project he embodied day after day throughout his public ministry.
- Keep ever present in our minds and hearts the principle and foundation of our religious-missionary consecration in the Xaverian Family.
- Be fully inserted in the world, yet without adopting the worldly mentality that opposes God’s plan of love for humanity. We must walk alongside the people with whom we share our lives—participating in their joys and sorrows, their hopes and disappointments, their struggles and disillusionments—making their journey our own. We are not to live as occasional visitors but as brothers committed to the human community that welcomes us.
- Establish a covenant of communion with the people to whom we are sent and who have received us. We are sent by the Spirit of God to be signs of communion, fraternity, and solidarity in that specific place. Our Constitutions call us to a “communion of life and destiny with the brothers to whom we are sent, to the point of sharing their problems and their path of liberation” (C 14).
- Be ready to be reborn within a new sociocultural, religious, and linguistic reality. The missionary vow, which is the foundation of our consecration, invites us to view our departure for mission as a Paschal event—a passage from a life we leave behind to a new life that begins—thus becoming part of the mystery of salvation for the world (C 19).
- Know and immerse ourselves in the new culture and society; learn well the official language of the country that welcomes us, and especially that of the human group among whom we live. We must know the history of the country and of the local Church. One cannot be a missionary without deeply loving the people whom the Lord gives us as companions on the journey.
- Be totally available to go wherever the mission requires. The vows of obedience and mission commit us to dedicate all our strength to the evangelization of those who do not yet know Jesus Christ, wherever the need arises (C 19).
- Be aware of the false reasons that may arise in our hearts and minds, weakening or even nullifying the prophetic strength of the missionary vow, which by its nature is nomadic, not sedentary.
- Cultivate a special sensitivity, accompanied by concrete commitment, toward the suffering and disfigured face of humanity. Commitment to justice, peace, and fraternity—together with active struggle against the perverse mechanisms that generate poverty and inequality—must be an integral part of our Xaverian identity. For this reason, it is important to avoid falling into monotony, where the virus of indifference and complacency takes root deep in the heart and shapes our way of life as if the world revolved around our own navel.
- Treasure our humanity. In particular, in this time of preparation for the conference on The Human Face of the Xaverian, we are called to reflect divine goodness through our words, gestures, and actions, loving God and, through Him, our neighbor. We are indeed instruments in God’s hands, “to make Christ known everywhere, like a fragrance that spreads in every place” (2 Cor 2:15).
May the celebration of the Solemnity of St. Guido Maria Conforti inspire us to renew, with generosity and joy, the witness of our Xaverian vocation.
With fraternal affection,
The General Direction
5 novembre 2025
Solennité de Saint Guido Maria Conforti
Jésus leur dit de nouveau : « La paix soit avec vous ! Comme le Père m’a envoyé, moi aussi je vous envoie. » Après avoir dit cela, il souffla sur eux et dit : « Recevez l’Esprit Saint » (Jn 20, 21-22).
Bien-aimés,
La célébration de la solennité de saint Guido Maria Conforti, vécue comme une fête familiale, nous invite à nous souvenir avec gratitude de notre Père Fondateur. En ce jour spécial, nous nous souvenons avec admiration du projet audacieux qui a marqué toute sa vie et dont nous sommes les héritiers : le désir ardent de porter l’Évangile à tous les peuples qui l’ignorent encore. La mission chrétienne était au cœur de son existence. Dès qu’il a découvert la valeur de l’Évangile comme bien pour toute l’humanité, il s’est entièrement consacré à son service, en faisant de lui la raison même de sa vie.
À cette occasion, nous reprenons le thème de Notre Mission, tel qu’exprimé au deuxième chapitre de nos Constitutions, enrichi par la Ratio Missionis Xaveriana et les chapitres généraux par la suite. Nous le faisons avec l’intention de maintenir vivant le cœur de la xavérienneté. Nous exposons d’abord brièvement le cadre qui définit notre mission, puis soulignons quelques aspects importants qui influencent concrètement notre approche missionnaire aujourd’hui. Avec l’aide de l’Esprit Saint, chacun de nous, individuellement et en tant que communauté, est invité à renouveler son engagement, renforçant ainsi notre témoignage partout où nous vivons et travaillons.
Notre Mission :
- La mission de l’Église est la mission de Jésus-Christ, dont le point de référence a toujours été le projet du Royaume de Dieu. Les paroles de Jésus, les actions qu’il a accomplies, sa manière d’être et de vivre, les attitudes qu’il a incarnées dans sa vie, son humanité divinisée constituent la norme de vie de chaque disciple. C’est pourquoi la Famille xavérienne « se met totalement au service du Règne de Dieu dans l’Église » (C 7-8).
- La mission confiée à notre Famille fait partie intégrante de la mission que l’Esprit a confiée à l’Église. C’est une mission concrète et spécifique, caractérisée par trois éléments fondamentaux : « Nous sommes envoyés aux populations et aux groupes humains non-chrétiens ; en dehors de notre milieu, culture et Église d’origine ; fidèles aux préférences du Christ, nous nous adressons, en particulier, parmi les non-chrétiens, aux destinataires privilégiés du Règne : les pauvres, les faibles, les marginaux de la société, les victimes de l’oppression et de l’injustice » (C 9).
- Nous sommes enfants de l’Église, au service du projet de Dieu, avec notre identité charismatique (C 11).
- Notre collaboration missionnaire prend diverses formes selon les domaines où nous sommes appelés à agir : témoignage silencieux, annonce explicite de l’Évangile, dialogue interreligieux, engagement pour la justice et la paix, œuvres de miséricorde, animation missionnaire et formation du peuple de Dieu. « Toutes ces formes se justifient dans la mesure où elles conduisent à l’Évangile et sont orientées vers la première annonce » (RMX 7).
- Toute pratique missionnaire doit être planifiée et revue périodiquement à la lumière du charisme fondateur, qui guide nos décisions, nos programmes et nos évaluations (RMX 54).
Pour vivre notre mission de manière radicale, il est nécessaire de :
- Tout d’abord, être profondément et solidement amoureux du Seigneur Jésus, de sa Parole et du projet de vie qu’il a incarné jour après jour tout au long de son ministère public.
- En même temps, garder à l’esprit et au cœur le principe et le fondement de notre consécration religieuse et missionnaire au sein de la Famille Xavérienne.
- Être pleinement insérés dans le monde, sans pour autant adopter une mentalité mondaine qui s’oppose au projet d’amour de Dieu pour l’humanité. Il est nécessaire de cheminer aux côtés des personnes avec lesquelles nous partageons notre existence, prenant part à leurs joies et à leurs peines, à leurs espoirs et à leurs déceptions, leurs luttes et leurs échecs, en faisant nôtre le chemin de l’autre. Nous ne devons pas vivre comme des visiteurs occasionnels, mais plutôt comme des frères et sœurs engagés dans la communauté humaine qui nous accueille.
- Établir une alliance avec le peuple vers lequel nous avons été envoyés et qui nous a accueillis. Nous sommes envoyés par l’Esprit de Dieu pour être signes de communion, de fraternité et de solidarité en ce lieu précis. Nos Constitutions nous appellent à une « communion de vie et de destin avec les frères et sœurs vers lesquels nous sommes envoyés, allant jusqu’au partage de leurs problèmes et leur cheminement de libération » (C 14).
- Être prêts à renaître à une nouvelle réalité socioculturelle, religieuse et linguistique. Le vœu de mission, fondement de notre consécration, nous invite à considérer le départ en mission comme un « événement pascal » qui marque le passage d’une vie que l’on abandonne à une nouvelle vie qui commence, faisant ainsi partie du mystère du salut du monde (C 19).
- Connaître et s’immerger dans la nouvelle culture et la nouvelle société, apprendre la langue officielle du pays qui nous accueille et, en particulier, celle du groupe humain avec lequel nous vivons. Nous devons connaître l’histoire du pays et de l’Église locale. Nous ne pouvons pas être missionnaires sans aimer profondément les personnes que le Seigneur nous donne comme compagnons de route.
- Être totalement disponibles pour partir là où la mission nous appelle. Le vœu d’obéissance et le vœu de mission nous engagent à consacrer toutes nos énergies à l’évangélisation de ceux qui ne connaissent pas encore Jésus-Christ, partout où le besoin se fait sentir (C 19).
- Être conscients des fausses raisons qui pourraient surgir dans nos cœurs et nos esprits pour affaiblir, voire annuler, la force prophétique du vœu missionnaire, qui, par nature, est nomade et non sédentaire.
- Cultiver une sensibilité particulière, accompagnée d’un engagement concret, envers le visage souffrant et défiguré de l’humanité. L’engagement pour la justice, la paix et la fraternité, ainsi que la lutte active contre les mécanismes pervers qui génèrent la pauvreté et les inégalités, doivent faire partie intégrante de notre identité xavérienne.
- Il est donc important d’éviter de tomber dans la monotonie, où le virus de l’indifférence et de la bourgeoisie s’enracine au plus profond de nos cœurs et façonne notre mode de vie comme si le monde tournait autour de nous.
- Faire trésor de notre humanité. En particulier, en ce moment de préparation au Congrès xavérien sur le Visage Humain, nous sommes appelés à refléter la bonté divine dans nos paroles, nos gestes et nos actions, en aimant Dieu et, à travers Lui, notre prochain. En effet, nous sommes des instruments entre les mains de Dieu, « pour faire connaître le Christ partout, comme un parfum dont la fragrance se répand partout » (2 Co 2, 15).
Que la célébration de la solennité de Saint Guido Maria Conforti nous pousse à renouveler avec générosité et joie le témoignage de notre vocation xavérienne.
Avec une affection fraternelle,
Les frères de la DG
5 de noviembre 2025
Solemnidad de San Guido María Conforti
Jesús les dijo de nuevo: «¡La paz sea con vosotros! Como el Padre me ha enviado, así os envío yo». Dicho esto, sopló sobre ellos y les dijo: «Recibid el Espíritu Santo» (Jn 20,21-22).
Queridos hermanos:
La celebración de la solemnidad de San Guido María Conforti, vivida como una fiesta de familia, nos invita a recordar con gratitud a nuestro Padre fundador. En este día especial recordamos con admiración el audaz proyecto que marcó toda su vida y del que somos herederos: el ardiente deseo de llevar el Evangelio a todos los pueblos que aún no lo conocen. La misión cristiana fue el corazón vibrante de su existencia. Desde que descubrió el valor del Evangelio como un bien para toda la humanidad, se entregó por completo a su servicio, convirtiéndolo en la razón misma de su vida.
En esta circunstancia, retomamos el tema de Nuestra Misión, tal y como se expresa en el segundo capítulo de nuestras Constituciones, enriquecido por la Ratio Missionis Xaveriana y los Capítulos generales posteriores. Lo hacemos con la intención de mantener vivo el corazón de la xaverianidad. En primer lugar, esbozamos brevemente el marco que define nuestra misión, para luego destacar algunos aspectos importantes que hoy influyen en nuestra forma concreta de ser misioneros. Con la ayuda del Espíritu Santo, cada uno de nosotros, ya sea individualmente como en comunidad, está invitado a renovar su compromiso, fortaleciendo así nuestro testimonio, dondequiera que vivamos y trabajemos.
Nuestra misión:
- La misión de la Iglesia es la misión de Jesucristo, que siempre ha tenido como punto de referencia el proyecto del Reino de Dios. Las palabras que Jesús dijo, las acciones que realizó, su forma de ser y de vivir, las actitudes que encarnó en su vida, su humanidad divinizada, son la norma de vida para todo discípulo. Por eso, la Familia Xaveriana «se pone al total servicio el Reino de Dios en la Iglesia» (C 7-8).
- La misión confiada a nuestra Familia es parte constitutiva de la misión que el Espíritu ha dado a la Iglesia. Se trata de una misión concreta y particular, caracterizada por tres elementos fundamentales: “somos enviados a pueblos y a grupos humanos no cristianos; fuera de nuestro ambiente, cultura e Iglesia de origen; fieles a las preferencias de Cristo, nos dirigimos en particular, entre los no cristianos, a los destinatarios privilegiados del Reino: los pobres, los débiles, los marginados por la sociedad, las víctimas de la opresión y la injusticia” (C 9).
- Somos hijos de la Iglesia, al servicio del proyecto de Dios, con nuestra identidad carismática (C 11).
- Nuestra colaboración misionera se articula de diferentes maneras según los ámbitos en los que estamos llamados a actuar: testimonio silencioso, proclamación explícita del Evangelio, diálogo interreligioso, compromiso con la justicia y la paz, obras de misericordia, animación y formación misionera del pueblo de Dios. “Todas estas formas se justifican en la medida en que conducen al Evangelio y están orientadas al primer anuncio” (RMX 7).
- Toda práctica misionera debe ser programada y periódicamente revisada a la luz del carisma fundacional, que guía nuestras decisiones, programas y evaluaciones (RMX 54).
Para vivir radicalmente nuestra misión, es necesario:
- En primer lugar, estar profundamente y constantemente enamorados del Señor Jesús, de su Palabra y del proyecto de vida que encarnó día tras día a lo largo de su ministerio público.
- Mantener al mismo tiempo en nuestra mente y en nuestro corazón el principio y el fundamento de nuestra consagración religiosa-misionera en la Familia Xaveriana.
- Estar plenamente insertados en el mundo, sin adoptar, sin embargo, la mentalidad mundana que se opone al proyecto de amor de Dios por la humanidad. Es necesario caminar junto al pueblo con el que se comparte la propia existencia, participando de sus alegrías y sus dolores, de sus esperanzas y sus decepciones, de sus luchas y sus desencantos, haciendo nuestro el camino del otro. No debemos vivir como visitantes ocasionales, sino como hermanos comprometidos con la comunidad humana que nos acoge.
- Establecer un pacto de alianza con el pueblo al que hemos sido enviados y que nos ha acogido. Somos enviados por el Espíritu de Dios para ser signos de comunión, fraternidad y solidaridad en ese lugar específico. Nuestras Constituciones nos llaman a una “comunión de vida y de destino con los hermanos a los que somos enviados, hasta compartir sus problemas y su camino de liberación” (C 14).
- Estar dispuestos a renacer en una nueva realidad sociocultural, religiosa y lingüística. El voto de misión, que es el fundamento de nuestra consagración, nos invita a considerar la partida hacia la misión como un “acontecimiento pascual” que marca el paso de una vida que se abandona a una nueva vida que se comienza, convirtiéndose así en parte del misterio de salvación para el mundo (C 19).
- Conocer y sumergirse en la nueva cultura y sociedad, aprender bien la lengua oficial del país que nos acoge y, en particular, la del grupo humano con el que vivimos. Debemos conocer la historia del país y de la Iglesia local. No se puede ser misionero sin amar visceralmente a las personas que el Señor nos da como compañeros de camino.
- Estar totalmente disponibles para partir donde la misión lo requiera. El voto de obediencia y el voto de misión nos comprometen a dedicar todas nuestras fuerzas a la evangelización de quienes aún no conocen a Jesucristo, dondequiera que sea necesario (C 19).
- Ser conscientes de las falsas razones que podrían surgir en nuestros corazones y en nuestras mentes para debilitar, o incluso anular, la fuerza profética del voto de misión, que por su naturaleza es nómada, no sedentaria.
- Cultivar una sensibilidad especial, acompañada de un compromiso concreto, hacia el rostro sufriente y desfigurado del ser humano. El compromiso con la justicia, la paz y la fraternidad, junto con la lucha activa contra los mecanismos perversos que generan pobreza y desigualdad, deben formar parte integrante de nuestra identidad xaveriana.
- Por ello, es importante evitar caer en la monotonía, en la que el virus de la indiferencia y el aburguesamiento se instala en lo más profundo del corazón y moldea nuestra forma de vivir como si el mundo girara en torno a nuestro ombligo.
- Atesorar nuestra humanidad. En particular, en este momento de preparación para la Conferencia sobre el Rostro humano del Xaveriano, estamos llamados a reflejar la bondad divina en nuestras palabras, en nuestros gestos y en nuestras acciones, amando a Dios y, a través de Él, al prójimo. De hecho, somos instrumentos en manos de Dios, «para dar a conocer a Cristo en todo lugar, como un perfume cuya fragancia se difunde por todas partes» (2Cor 2,15).
Que la celebración de la solemnidad de San Guido María Conforti nos impulse a renovar con generosidad y alegría el testimonio de nuestra vocación xaveriana.
Con afecto fraterno,
Los hermanos de la DG
05 de novembro de 2025
Solenidade de São Guido Maria Conforti
Jesus disse-lhes outra vez: “A paz esteja convosco! Como o Pai me enviou, assim também eu vos envio a vós”. Depois dessas palavras, soprou sobre eles dizendo-lhes: “Recebei o Espírito Santo. (João 20,21-22).
Caríssimos,
A celebração da solenidade de São Guido Maria Conforti, vivida como uma festa de família, convida-nos a recordar com gratidão o nosso pai fundador. Neste dia especial, recordamos com admiração o projeto ousado que marcou toda a sua vida e do qual somos herdeiros: o desejo ardente de levar o Evangelho a todos os povos que ainda não o conhecem. A missão cristã era o coração pulsante da sua existência. Desde o momento em que descobriu o valor do Evangelho como um bem para toda a humanidade, dedicou-se completamente ao seu serviço, fazendo dele a própria razão da sua vida.
Nesta ocasião, retornamos ao tema da Nossa Missão, expresso no segundo capítulo das nossas Constituições, enriquecido pela Ratio Missionis Xaveriana e pelos capítulos gerais sucessivos. Fazemo-lo com a intenção de manter vivo o coração da xaverianidade. Primeiramente, delineamos brevemente o quadro que define a nossa missão e, em seguida, destacamos alguns aspectos importantes que influenciam a nossa abordagem missionária concreta hoje. Com a ajuda do Espírito Santo, cada um de nós, individualmente e em comunidade, é convidado a renovar o seu compromisso, fortalecendo assim o nosso testemunho onde quer que vivamos e trabalhemos.
A nossa Missão:
- A missão da Igreja é a missão de Jesus Cristo, cujo ponto de referência sempre foi o projeto do Reino de Deus. As palavras que Jesus proferiu, as ações que realizou, o seu modo de ser e viver, as atitudes que encarnou na sua vida, a sua humanidade divinizada são a norma de vida de cada discípulo. É por isso que a Família Xaveriana "se coloca totalmente a serviço do Reino de Deus na Igreja" (C 7-8).
- A missão confiada à nossa Família é parte integrante da missão que o Espírito confiou à Igreja. É uma missão concreta e específica, caracterizada por três elementos fundamentais: "Somos enviados a populações e grupos humanos não cristãos; fora do nosso próprio ambiente, cultura e Igreja de origem; fiéis à vontade de Cristo, dirigimo-nos em particular, entre os não cristãos, aos destinatários privilegiados do Reino: os pobres, os fracos, os marginalizados pela sociedade, as vítimas da opressão e da injustiça" (C 9).
- Somos filhos da Igreja, a serviço do projeto de Deus, com a nossa identidade carismática (C 11).
- A nossa colaboração missionária assume diversas formas, dependendo dos âmbitos em que somos chamados a atuar: testemunho silencioso, anúncio explícito do Evangelho, diálogo inter-religioso, compromisso com a justiça e a paz, obras de misericórdia, animação e formação missionária do povo de Deus. "Todas essas formas se justificam na medida em que conduzem ao Evangelho e se orientam para o primeiro anúncio" (RMX 7).
- Toda prática missionária deve ser planejada e periodicamente revisada à luz do carisma fundador, que orienta nossas decisões, programas e avaliações (RMX 54).
Para viver radicalmente nossa missão, é necessário:
- Antes de tudo, estar profunda e firmemente apaixonados pelo Senhor Jesus, por sua Palavra e pelo projeto de vida que Ele encarnou dia após dia em seu ministério público.
- Ao mesmo tempo, manter em mente e coração o princípio e o fundamento de nossa consagração religioso-missionária na Família Xaveriana.
- Ser plenamente integrados ao mundo, sem, contudo, adotar uma mentalidade mundana que se oponha ao projeto de amor de Deus para a humanidade. É necessário caminhar ao lado das pessoas com quem partilhamos a vida, partilhando as suas alegrias e dores, as suas esperanças e desilusões, as suas lutas e desencantos, fazendo nosso o caminho dos outros. Não devemos viver como visitantes ocasionais, mas sim como irmãos e irmãs comprometidos com a comunidade humana que nos acolhe.
- Estabelecer uma aliança com o povo ao qual fomos enviados e que nos acolheu. Somos enviados pelo Espírito de Deus para sermos sinais de comunhão, fraternidade e solidariedade naquele lugar específico. As nossas Constituições chamam-nos a uma "comunhão de vida e de destino com os irmãos e irmãs aos quais somos enviados, até ao ponto de partilhar os seus problemas e o seu caminho de libertação" (C 14).
- Estar prontos a renascer numa nova realidade sociocultural, religiosa e linguística. O voto de missão, fundamento da nossa consagração, convida-nos a considerar a partida para a missão como um "evento pascal" que marca a passagem de uma vida de abandono para uma nova vida de início, tornando-nos assim parte do mistério da salvação para o mundo (C 19).
- Conhecer e imergir na nova cultura e sociedade, aprender bem a língua oficial do país que nos acolhe e, em particular, a do grupo humano com o qual convivemos. Devemos conhecer a história do país e da Igreja local. Não podemos ser missionários sem amar profundamente as pessoas que o Senhor nos dá como companheiros de viagem.
- Estar totalmente disponíveis para ir aonde a missão o exigir. O voto de obediência e o voto de missão comprometem-nos a dedicar todas as nossas energias à evangelização daqueles que ainda não conhecem Jesus Cristo, onde quer que haja necessidade (C 19).
- Estejamos atentos aos falsos argumentos que podem surgir em nossos corações e mentes para enfraquecer, ou mesmo anular, a força profética do voto de missão, que por sua própria natureza é nômade, não sedentário.
- Cultivemos uma sensibilidade especial, acompanhada de um compromisso concreto, com o rosto sofrido e desfigurado da humanidade. O compromisso com a justiça, a paz e a fraternidade, juntamente com a luta ativa contra os mecanismos perversos que geram pobreza e desigualdade, deve ser parte integrante da nossa identidade xaveriana.
Portanto, é importante evitar cair na monotonia, onde o vírus da indiferença e do burguês se enraíza profundamente em nossos corações e molda nosso modo de vida como se o mundo girasse em torno de nossos umbigos.
- Valorizemos nossa humanidade. Em particular, neste momento de preparação para a Conferência Xaveriana sobre o Rosto Humano, somos chamados a refletir a bondade divina em nossas palavras, gestos e ações, amando a Deus e, por meio d´Ele, ao próximo. De fato, somos instrumentos nas mãos de Deus, "para fazer Cristo conhecido em toda parte, como um perfume cujo fragrância se difunde por toda parte" (2 Coríntios 2,15).
Que a celebração da solenidade de São Guido Maria Conforti nos inspire a renovar com generosidade e alegria o testemunho da nossa vocação xaveriana.
Com afeto fraterno,
Os irmãos da DG
Enlaces y
Descargas
Accede aquí con tu nombre de usuario y contraseña para ver y descargar los archivos reservados.