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Roberto Salvadori sx

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La notizia della morte del carissimo p. Luigi ha toccato tutti noi, poco ma sicuro.

L’ ultima volta che l’ ho incontrato è stato prima a Goma e poi qui a Bukavu in occasione della visita della direzione generale alla regione  del  Congo  e  durante l’ ultimo capitolo regionale  in aprile 2016.

L’ho trovato ancora una volta molto sereno, affabile, gentile e attento alle persone, e non certo per il suo ruolo di superiore generale, ma penso soprattutto come fratello e fratello maggiore. Interessato non solo alle cose che « facciamo » ma soprattutto  attento al modo con cui le cose le si fanno, alle motivazioni e alla « salute » dei confratelli. In questo con i suoi modi garbati e gentili, sapeva ascoltare, rendersi presente, incoraggiare e stimolare a dare il meglio di se, « restando attaccati a Gesù »,  ispiratore e guida della nostra vita.

Lo ricordo quando da Vicario generale è venuto qui in Congo e mi ha chiesto di accompagnarlo a piedi  su e giu per le colline della parrocchia di Cahi dove « lavoravo ». Era entusisata di vedere tutta quella massa di gente ed era sorpreso di vedere nonostante le grandi difficoltà, il desiderio di « darsi da fare » per  un futuro  più degno .

In diverse occasioni ci siamo incontrati in Italia, a Parma in teologia,  alla Direzione Generale, e al « nostro paese », la nostra parrocchia di Facca di Cittadella. Ogni volta che tornavo in parrocchia, sempre qualcuno mi dava e chiedeva notizie di p. Luigi. Insieme abbiamo celebrato l’eucarestia, dopo ogni celebrazione, sempre qualche scambio di vedute, informazioni e soprattutto da parte sua un incoraggimento per fare della missione l’unico scopo della nostra vita.

Ripeto era attento e preciso. Ricordo il suo « farsi vicino » discreto ma efficace, in occasione della malattia e poi morte di mia mamma Bertilla. Insieme ad altri confratelli abbiamo pure condiviso il lutto per la morte della sua carissima mamma Vittoria. E lui che ha presieduto il funerale della mamma, tornando dalla visita alla Sierra Leone.

Quando ci incontravamo in automatico parlavamo in dialetto, era acuto e sottile , con il suo humor, che mi metteva subito a mio agio. Spesso ci siamo scambiati « scampoli di vita missionaria saveriana » : per lui l’amatissimo Giappone e non solo e per me il Congo ! E imparavo sempre qualcosa !

Uomo concreto, di poche parole, mai inutili ne ripetitive. Essenziale e concreto. Come penso sia stata tutta la sua vita. Si è reso vicino ed ha sempre saputo « accompagnarmi- consigliarmi-incoraggiarmi ». E lui che mi ha mandato la lettera di destinazione per il rientro in Congo, la custodisco con cura e affetto. L’ultimo ricordo che ho di p. Luigi sono alcune foto che abbiamo fatto insieme alla casa regionale, davanti al lago Kivu che poi abbiamo mandato agli amici comuni.

Ringrazio di cuore il Signore, per « avercelo dato », come superiore e fratello maggiore. Qui a Panzi dove mi trovo ora, insieme a tutti i parrocchiani, ma specialmente durante la novena dei giovani (quasi un migliaio) stiamo pregando per lui e per la nostra famiglia missionaria. Con profondo dolore, ma con la certezza che lassù dove ti trovi, carissimo p. Luigi, continuerai ad « ascolartarmi-accompagnarmi-consigliarmi », perchè anch’ io continui ad annunciare quel Cristo che da senso a tutta la nostra vita !

 

Grazie p. GIGI ! Un abbraccio fraterno e arriverderci lassù !

 Coraggio a tuo fratello e a tutta la famiglia !  Avanti sempre con fiducia, in Dio !

p. Roby sx 

Roberto Salvadori sx
30 Diciembre 2016
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