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Dove siamo: Il volto umano del saveriano, la interculturalità, la formazione

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Preparando il XVIII Capitolo Generale - Luglio 2023

Scheda n. 4 (Dicembre 2022)

La formazione, realtà molto importante della nostra Famiglia, sostiene il processo di un nuovo inizio «... verso l'"oggi", il "dove" e il "come" di Dio che ci mantiene immersi in questo mondo e in questa Chiesa». (RFX 2014, p. viii)

Obiettivo

Riflettere sul volto umano del saveriano, sulla realtà dell'interculturalità e sui processi formativi in ​​atto nella nostra congregazione per imparare ad essere, nella missione ad gentes, ad extra e ad vitam, segni vivi e credibili della passione per Dio e per l'umanità.

Testi ispiratori

I confratelli sono il dono più bello che il Signore ci fa. Non siamo noi che ci scegliamo l'un l'altro, è Lui che ci riunisce e ci fa diventare un corpo per testimoniare la vita nuova secondo lo Spirito, ciascuno nella sua particolarità, nella sua specificità culturale, linguistica, caratteriale… Ciò che ci unisce e ci rende fratelli è proprio il fatto di essere discepoli del Signore nella particolare vocazione saveriana. Il nome 'saveriano' non è un incidente di percorso, ma un'identità che condividiamo, quella che Dio ha voluto per ognuno di noi”. (cfr. C 37; Lettera DG 2020. n. 30)

In questa prospettiva, “la vita interculturale è una scelta intenzionale ed esplicitamente basata sulla fede. Pertanto, è radicalmente diverso dall'essere semplicemente un membro di una comunità interculturale e dal vivere sotto lo stesso tetto con altre persone, comprese quelle di culture diverse” (Anthony J. Gittins).

“Il Signore dà continuità alla nostra Famiglia donandoci nuovi fratelli. Li accogliamo con gioia e gratitudine e ci impegniamo a comunicare loro, con la testimonianza e la parola, l'esperienza dello Spirito che il nostro Fondatore ci ha trasmesso”. (C 52)

La formazione di base e la formazione permanente (FP) non sono mai separabili: costituiscono un unico processo organico di vita consacrata alla missione. Il lavoro apostolico e la vita comunitaria sono luoghi privilegiati, fonte e stimolo della nostra formazione permanente.

La FP sostiene e decide la qualità del rinnovamento della Congregazione e la stessa vitalità del carisma, in sintonia con la storia e con l'azione misteriosa ma realmente operativa dello Spirito. I nuovi contesti, le trasformazioni in atto in ogni campo e le nuove sfide della missione, esigono un'attenzione particolare alla FP a livello personale, regionale e di Congregazione. (Cfr. RMX 89; Vademecum 2015, SF 17).

Presentazione

La qualità dell'umanità del saveriano è il primo fondamento della sua vita spirituale e apostolica. Il Saveriano è chiamato a raggiungere gradualmente quella umanità ricca ed equilibrata di cui parla Mons. Conforti (cf. C 4). Purtroppo, spesso manca la volontà di lavorare sulla propria persona per superare e gestire i limiti. Una vita non riconciliata con la propria persona e con la vocazione ricevuta influisce negativamente anche sulle relazioni interpersonali. Questa è la causa di molte delle difficoltà nella vita comunitaria, nell'accoglienza e nella collaborazione fraterna; ad esempio, nel preparare e realizzare insieme un progetto apostolico.

Molte volte si agisce più per istinto che per fede. Non va dimenticato che non c'è spiritualità che possa sostenersi se non si fonda su un'umanità sana, equilibrata e curata. Se non risolviamo queste situazioni, corriamo il rischio di sfigurare la bellezza del volto umano del saveriano, contraddicendo il contenuto del messaggio che portiamo (cfr. Lettera DG 2020, 38-39). Come amava dire p. Francesco Marini, sx: "O la fede (la vocazione missionaria) ci rende più umani o non ne vale la pena".

La Famiglia Saveriana composta da confratelli di varie nazionalità era già un desiderio del Fondatore. L'interculturalità come espressione del "volto di Dio" ci coinvolge tutti (Cfr. XVII CG 39). D'altra parte, a volte, l'interculturalità non è vissuta come una ricchezza e una fonte di testimonianza in un mondo che si stanca di accettare l'alterità. In alcune occasioni l'“autoreferenzialità”, l'intolleranza, lo spirito di indipendenza, l'uso di categorie culturali, la debolezza dell'amore per gli altri sono usati come scudo per proteggere il proprio individualismo e la propria immaturità. (Cf. Lettera DG 2020 n. 60 e XVII CG 30)

“Il futuro della nostra Famiglia missionaria dipende, in gran parte, dall'attenzione con cui ci dedichiamo al non facile compito di animare e accompagnare i giovani che sono attratti dal nostro carisma” (XVII CG n. 44). Pertanto, è fondamentale un buon processo di discernimento prima dell'ammissione alla comunità saveriana. Per quanto riguarda il cammino formativo umano, spirituale e saveriano, è indispensabile conoscere e seguire i nostri documenti formativi.

Riguardo alle Teologie Internazionali, nella linea del riposizionamento, il XVII CG ha chiesto alla DG di fare un “discernimento sulla possibile riduzione del numero delle Teologie per una loro maggiore qualificazione, garantendo così risorse adeguate e una maggiore qualità e internazionalità delle équipes formative” (XVII CG n. 52.a). Questa richiesta del XVII CG è stata accolta? Pertanto, ci chiediamo dove ci sta portando questo processo.

La Formazione Permanente (FP) è uno strumento indispensabile nella vita di ogni saveriano: a) perché custodisca e sviluppi il dono della propria vocazione; b) per l'efficacia del suo ministero e dell’attività missionaria; c) per mantenere vivo e attuale il nostro carisma, in modo fecondo e creativo. In tal modo la FP non si limita all'aspetto funzionale del “fare” del missionario (aggiornamento), ma comprende l’intero “essere” dell'apostolo.

Occorre superare la dicotomia tra formazione di base e FP ed essere consapevoli, inoltre, che nel cambiamento epocale che stiamo vivendo, l'obiettivo di una “formazione completa” per la missione è praticamente irraggiungibile. Come Congregazione è molto importante seguire l'accompagnamento dei confratelli nei primi anni del loro ministero missionario, riprendere la proposta dei "Tremesi", rafforzare i Centri di Studi Continentali e realizzare il Convegno sul Volto Umano del Saveriano. (Cfr. Equipe di formazione permanente. Messaggio finale. Tavernerio, 4-8 settembre 2018).

Metodo

Studiare questa scheda personalmente. Rispondere comunitariamente a ciascuna delle domande. Inviare quindi le vostre risposte alla Regione e ai coordinatori della Commissione preparatoria.[1] Consegnare il materiale entro il 15 gennaio 2023.

Domande

  1. Sul volto umano del Saveriano: quali ricchezze e quali povertà osserviamo? Quali cammini per convertire la nostra umanità?
  2. Quali sono le maggiori sfide formative attuali e come le stiamo affrontando?
  3. Qual è la vera sfida dell'interculturalità e come possiamo crescere in questa dimensione?
  4. Nella vostra Circoscrizione, esiste un programma di formazione permanente? A livello di Congregazione: cosa suggerite per rafforzare questo aspetto della nostra vita missionaria?

(Comitato Preparatorio per il XVIII Capitolo Generale)

 

[1] P. Fabien T. Kalehezo: kalehezo@saveriani.org, P. Eugenio Pulcini: pulcini@saveriani.org e P. Faustino Turco: faustinturco@gmail.com

Comitato Preparatorio
09 Diciembre 2022
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