Messaggio finale del 2° Incontro dei Centri Studi Continentali
Roma, 2 al 6 settembre 2019
Il 2º Incontro dei Centri Studi Continentali si è tenuto a Roma, dal 2 al 6 settembre 2019, nella sede della Direzione Generale dei Missionari Saveriani, ed ha trattato il tema: “Il saveriano è chiamato a cercare il meglio per l’evangelizzazione”. Erano presenti due rappresentanti di ogni Centro, la Direzione Generale al completo e una missionaria di Maria-saveriana. Assente il rappresentante del Laicato Saveriano d’Italia.
I Centri Studi stanno ormai raggiungendo il ventennio di vita (CSA) e sono espressione della volontà di comprendere sempre più la cultura in cui stiamo vivendo e operando nei nostri rispettivi continenti.
L’immagine tratta dal Vangelo (Lc 5,1) di questi giorni è quella di Gesù che sale sulla barca, prende distanza dall’immediato contatto con la folla, non tanto per allontanarsene, ma per meglio vivere la relazione con la sua gente. Questa immagine esprime simbolicamente la natura e la finalità dei Centri Studi.
Il lavoro di questo incontro può essere riassunto in tre punti: memoria, sfida e progetto.
In primo luogo, abbiamo rivisitato il lavoro svolto, lo stato di salute, la valutazione del cammino fatto e l’influsso sui confratelli. Ci pare di poter dire che il contributo offerto finora sia stato quantitativamente e qualitativamente abbondante e prezioso, sia per la vastità dei temi trattati che per la profondità della ricerca.
Le sfide sono ancora numerose. Seguendo l’analisi offertaci dal Cardinal Gianfranco Ravasi, Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, intervistato il 29 giugno 2019 dai PP. Fabien e Eugenio, in risposta alla domanda su quali siano le tematiche di urgente interesse all’interno della Chiesa e del suo rapporto con la cultura, sottolineava innanzitutto che l’ambito più drammatico è quello antropologico, nel senso che si nota come non esista più un concetto condiviso di natura umana, né tanto meno di verità. Questa questione antropologica si declina in una serie di variabili quali la cultura digitale, il rapporto con la scienza (con le scienze neuro-cognitive e l’intelligenza artificiale che mettono in discussione aspetti come la coscienza, la libertà, la corporeità, la responsabilità) e altri nuovi linguaggi che meritano un’attenzione particolare (la musica, lo sport e l’arte contemporanea).
Queste e altre tematiche sfidano la nostra comprensione, e ci impongono di conoscere e tener presente questa complessità. È ormai un dato acquisito che la Chiesa si trova in una posizione minoritaria, e ciò la spinge ad essere ancora più creativa e propositiva di un tempo. Di fatto essa può essere rilevante solo nella misura in cui si mette all’ascolto di questo nostro mondo contemporaneo e si lascia provocare da esso.
Nelle parole del compianto P. Luigi Menegazzo, riprese nel saluto iniziale da parte di P. Fernando Garcia, “avere dei Centri Studi all’interno della nostra Famiglia assicura un punto di riferimento solido, responsabile della ricerca del meglio, fatta con cautela, ricerca, pazienza, confronto”. Questo perché, sempre nelle parole del P. Luigi, “il missionario oggi, e la nostra congregazione, hanno grande necessità di elasticità, flessibilità, capacità di adeguamento, pazienza nei tempi lunghi: è richiesta una sorta di diplomazia che è quella della lungimiranza, della preparazione scientifica che permetta il discernimento, della conoscenza dell’interlocutore per comunicare con sicurezza e senza fraintendimenti”.
È richiesto inoltre uno spiccato coraggio politico, cioè, “partecipare attivamente alla vita e alla progettazione della missione. I Centri rivestono un ruolo di particolare importanza. Essi, infatti, non solo forniscono strumenti utili e, diciamo pure, sofisticati per la loro attualità e documentazione, ma sono anche di stimolo per diffondere e far maturare una nuova mentalità verso la missione della congregazione e della chiesa, e cioè: la missione è il nostro bene comune e nessuno può appropriarsene o privatizzarla”.
Tenendo conto della memoria e delle sfide rivolte ai Centri Studi, incoraggiati dai documenti dell’ultimo Capitolo Generale e dagli orientamenti dell’attuale DG, il nostro incontro ha articolato elementi per alcuni progetti, riguardanti tematiche specifiche, e ha proposto le seguenti concretizzazioni.
Circa il tema della collaborazione tra i Centri Continentali, la DG, le Saveriane, il Laicato Saveriano, la Fondazione Culturale Saveriana, ecc., i partecipanti accolgono le seguenti raccomandazioni:
- produrre delle ricerche su tematiche comuni suggerite sia dai Centri stessi (ad es. nazionalismo, situazione giovanile, immigrazione, ecc.) sia dalla DG (ad es. Centenario della Lettera Testamento, la revisione della Ratio Missionis Saveriana nel ventennio della sua pubblicazione, i convegni internazionali, ecc.), rispettando le competenze e le caratteristiche proprie di ciascun Centro;
- studiare le modalità di una possibile collaborazione tra i Centri Studi e la Fondazione Culturale Saveriana;
- collaborare con i laici saveriani e le missionarie di Maria-saveriane. Circa queste ultime si chiede che si instauri un fruttuoso dialogo tra le rispettive DG.
Riguardo invece al tema dell’animazione nella Congregazione i Centri Studi chiedono che:
- i lavori pubblicati siano sempre di più divulgati con iniziative specifiche nelle case di filosofia, teologia e nelle varie assemblee. Si trovino inoltre altre modalità di divulgazione;
- che si riservi una particolare attenzione a coloro che sono nella formazione di base in quanto rappresentano il futuro della congregazione, senza peraltro dimenticare la Formazione Permanente;
- si cerchi di riconoscere e incoraggiare gli interessi degli studenti perché diventino in futuro competenze utili per la missione. Per quanto possibile si tenti di incoraggiare i nostri confratelli presenti nei filosofati e teologati a contribuire con articoli e pubblicazioni condividendo anche i loro lavori accademici (o una loro sintesi).
Circa la proposta di una commissione teologica internazionale saveriana, i partecipanti hanno suggerito quanto segue:
- si riconosca e si prenda atto che all’interno del nostro istituto ci sono persone competenti in materie teologiche, che possono essere contattate per continuare una riflessione teologica sulla nostra specifica missione, e a volte siano interpellate per la stesura di alcuni documenti.
Questo incontro è stata anche l’occasione per la DG di consultare i Centri Studi sulla realizzazione di alcuni eventi:
- circa la preparazione dell’Anno Giubilare della Lettera Testamento e Costituzioni del 1921, da celebrarsi dal luglio 2020 al luglio 2021, i rappresentanti dei Centri accolgono l’invito della DG a collaborare, secondo le proprie specificità, nel produrre dei contributi che possano aiutare la famiglia saveriana a essere sempre più conforme e coerente con quanto espresso dalla Lettera Testamento, mantenendo acceso il fuoco della missione ad gentes nell’oggi della Chiesa e del mondo;
- circa il Convegno sul volto umano del saveriano, che si realizzerà nel 2022, i Centri chiedono che si prediliga la presenza di relatori provenienti da contesti extra-europei, per una maggiore comprensione dell’aspetto antropologico dell’uomo odierno, dando così rilievo all’internazionalità della nostra famiglia saveriana. Inoltre, si dedichi spazio alla tematica del volto umano di Gesù che la teologia contemporanea sta riscoprendo e rivalutando. Lo specifico contributo dei Centri Studi riguarderà la descrizione dei vari volti tratti dal contesto socioculturale e religioso nei quali essi sono inseriti. Si raccomanda che i vari contributi, in quanto utili alla preparazione del convegno, giungano alla DG entro la fine del 2021;
- circa il Convegno sulla Formazione di Base, programmato per fine giugno del 2020, i Centri suggeriscono che si dia un particolare rilievo all’aspetto concreto e realistico della missione come vissuta nelle rispettive circoscrizioni. In questo senso i lavori già prodotti dai Centri potrebbero rivelarsi utili, così come la lettura degli ultimi documenti capitolari di ciascuna circoscrizione.
Al termine di queste giornate di incontro e di scambi, i partecipanti sentono di dover ringraziare il Signore per la fraternità, e la DG per l’opportunità e l’ospitalità, con la speranza di continuare con dedizione il lavoro intrapreso, e incoraggiando in particolare il Forum europeo a riprendere il cammino iniziato in questo continente che ha visto la nascita della nostra famiglia missionaria.
Roma, 6 settembre 2019
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