Un missionario si interroga a partire dalla missione di Gesù di Nazareth
Settimana culturale salesiana Tavernerio, 5-8 gennaio 2012
La domanda è di quelle che ci facciamo in ogni capitolo regionale o generale,una domanda che rimane sempre senza risposta soddisfacente.Perché ce la facciamo?Perché da una parte noi pensiamo di essere fatti per l’ «ad gentes» e, dall’altra, perché sentiamo un certo disagio, una distonia nei riguardi della chiesa locale dove non è sempre chiaro che cos’è la missione, malgrado le chiare indicazioni di Redemptoris Missio 33 che ha definito come i tre ambiti della missione: la missione ad gentes, la cura animarum e la nuova evangelizzazione rivolta a coloro che hanno abbandonato la vita cristiana, siano tra loro collegati on modo logico. Perciò noi ci chiediamo quale sia l’ambito che è specificamente nostro qui in Europa. L’accento o il focus del nostro discorso va sull’ “oggi” e sulla particolare collocazione geografica e culturale, “in Italia e in Europa”, dove siamo chiamati a svolgere la nostra missione. “dare testimonianza al Vangelo della grazia di Dio” (Atti 20,24) in mezzo a coloro che non fanno parte del popolo di Dio (le “genti”).
