Nel panorama della partecipazione religiosa in Italia, emergono dati significativi che riflettono un cambiamento profondo nelle abitudini e negli orientamenti spirituali della popolazione. Lo statistico Roberto Volpi, nell’inserto La Lettura del Corriere della Sera del 22 dicembre 2024, offre un’analisi dettagliata basata sui dati del censimento ISTAT, evidenziando tendenze che devono far riflettere.
Due dati spiccano in particolare:
1. Calo della frequenza religiosa: Tra il 2003 e il 2023, la proporzione di persone che frequentano regolarmente la chiesa si è dimezzata, passando dal 35,4% al 17,9%. Allo stesso tempo, la percentuale di chi non frequenta mai è raddoppiata, dal 15,2% al 31,5%. Questi numeri indicano una crescente distanza tra la popolazione e la pratica religiosa tradizionale.
2. Giovani e disaffezione: Il crollo della partecipazione è particolarmente evidente nella fascia d’età tra i 14 e i 34 anni. Un dato emblematico riguarda i giovani di 18-19 anni: per ogni giovane che frequenta regolarmente la chiesa, nove non vi entrano mai. Questa disaffezione giovanile sottolinea una crisi di connessione tra le istituzioni religiose e le nuove generazioni.
Questi dati rappresentano una sfida cruciale per la missione della Chiesa oggi e domani, non solo in Italia ma in tutto il continente europeo. La necessità di un ripensamento delle modalità di annuncio, di accompagnamento e di dialogo con la società è più che mai urgente. La risposta a questa tendenza richiede un impegno rinnovato per avvicinarsi alle nuove generazioni, comprendere le loro domande e offrire spazi di spiritualità capaci di parlare alle loro vite.
La strada da percorrere è complessa, ma anche carica di opportunità per una Chiesa che desideri rinnovarsi e rispondere alle sfide del tempo presente.
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La lettura Corriere della Sera 22 dicembre 2024 | 1616.73 KB | Free | Télécharger |