Nella comunità Saveriana di Salerno, attualmente, siamo in due: il diacono Valerius Jan Nahak e p. Rosario Giannattasio. Siamo in attesa di accogliere presto p. Vittorio Buongiovanni. Con la collaborazione attiva dei laici, la nostra famiglia Saveriana ha potuto inaugurare il nuovo anno pastorale in tre momenti diversi, ma profondamente intrecciati, come fili che tessono un’unica trama.
Il primo momento è stato con i giovani.Una trentina di ragazzi e ragazze hanno vissuto un weekend insieme al diacono Valerius e hanno incontrato p. Alessio Crippa, missionario in Tailandia. La sua testimonianza ha spalancato gli occhi e il cuore su una Chiesa fragile, eppure, viva; una comunità cristiana composta di appena quindici famiglie lungo il confine con la Myanmar.
Un secondo momento ha coinvolto una settantina di adulti. Essi hanno ascoltato p. Alessio Crippa in una serata di dialogo e scambio, guidata da tre giovani. È stata un’occasione per rinnovare la passione per la missione ad gentes.
Il terzo momento ci ha portati sul terreno della cultura attraverso lo spettacolo palestinese “Jabra”. Qui ottanta adulti hanno vissuto un’esperienza intensa, quasi di preghiera, invitandoci a difendere la memoria, la dignità e la speranza di un popolo. Da qui è scaturita la chiamata a riprendere con coraggio la funzione educativa che ci appartiene: educare all’accoglienza, al rispetto, alla convivialità delle differenze.
Tre dimensioni con un unico inizio: missione, giovani e cultura. Non si tratta di un semplice programma, ma di un atto di fede e di coraggio. Come famiglia Saveriana a Salerno vogliamo ripartire pellegrini di speranza, con lo sguardo fisso su Dio e sull’uomo. (Rosario Giannattasio sx)
English
XAVERIAN COMMUNITY, SALERNO, ITALY: “One beginning for three areas of engagement.”
Presently, we are two in the Xaverian community in Salerno: Deacon Valerius Jan Nahak and Fr. Rosario Giannattasio. We are looking forward to welcoming Fr. Vittorio Buongiovanni. Thanks to the active collaboration of the Laity, our Xaverian family was able to inaugurate the new pastoral year in three different moments, yet deeply intertwined, like threads that weave one single tapestry.
The first moment was with the youth. About thirty boys and girls spent a weekend with deacon Valerius and met Fr. Alessio Crippa, missionary to Thailand. The latter’s testimony helped the youth open their eyes and heart on a fragile yet lively Church – a Christian community consisting of just fifteen families along the border with Myanmar.
A second moment was dedicated to about seventy adults. They listened to Fr. Alessio Crippa during an evening of dialogue and exchange led by three young people. This was an occasion for renewing the passion for the mission ad gentes.
In the third moment, we were brought in the field of culture through the Palestinian recital “Jabra.” On this occasion, eighty adults had an intense experience, almost an experience of prayer, during which they were invited to defend the memory, the dignity and hope of a people. The event prompted us to carry out once again the role of educator which belongs to us by teaching acceptance, respect and conviviality towards differences.
Mission, the youth and culture: three areas of engagements which begin at the same time. This is a simple programme which, however, requires an act of faith and courage. As a Xaverian family in Salerno, we want to set out again like pilgrims of hope, with our gaze fixed on God and humanity. (Rosario Giannattasio s.x.)