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Toscano P. Giuseppe

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P. GIUSEPPE TOSCANO
Parma, 19 settembre 1911
Parma, 6 luglio 2003

In Casa Madre, alle 12.05 del 6.7.2003, è morto per cause naturali il P. Giuseppe Toscano. Era in cura a Parma dal 1988 e da alcuni giorni era afflitto da broncopolmonite.
Aveva novantun anni compiuti essendo nato a Parma il 19.09.1911.

Battezzato nel Battistero di Parma, cresimato dal Beato Conforti, P. Toscano nel 1924, finito il terzo anno di Istituto Tecnico, entrò tra i Saveriani nell’Istituto di Vicenza, dove frequentò le ultime due classi di Ginnasio. Ritornò quindi a Parma in viale S. Martino per il Noviziato (26-27), il Liceo (27-30) e la Teologia (30-34). Fu ordinato Presbitero il 29.10.1933.

Così lo presentava per l’ordinazione il P. Magnani (22.8.33): “Entusiasmabile facilmente… non ha salute robusta… ingegno eccellente… si presta volentieri per aiutare i confratelli… fedele e diligente nelle pratiche di pietà”.

Uscito dalla teologia, fu per due anni (34-36) confessore a S. Pietro in Vincoli. Nel 1936 fu chiamato a Parma per insegnare Italiano, Latino e Greco ai Liceisti saveriani. Nel 1938, superato brillantemente l’esame di licenza, si iscrisse alla Cattolica di Milano dove, nel 1942, si laureò in Filosofia.

Sul finire del 1939 ricomparve la pleurite che lo aveva afflitto nell’ultimo anno di teologia: il P. Toscano dovette risiedere fuori comunità, a Motta di Madesimo (SO) (40-42) e poi a S. Matteo sull’Appennino parmense (43-45). Si trattò di una esperienza non facile, per evidenti problemi di comunicazione; ne rimase segnato soprattutto il suo relazionarsi con i confratelli e i Superiori. Qualche anno dopo scriveva al riguardo: “… è tanto difficile capirci (Lett. 16.2.47); … il non poterci comprendere è uno dei castighi del peccato originale e la sua accettazione fa parte dell’umiltà, o meglio, rassegnazione cristiana” (Lett. 18.3.47). 

Nel 1946 venne inviato in Cina, ma dopo due anni di studio della lingua, insieme agli altri confratelli, fu costretto a lasciare quella missione. Alla fine del 1948 era ad Hong Kong. Qui si iscrisse a medicina, “per utilizzare gli anni di questa guerra che sembra imminente, nella miglior preparazione per il dopo-guerra, cioè con una laurea che mi permetterà di organizzare i dispensari…” (Lett. 2.12.48). A Hong Kong riuscì pure a pubblicare La storia della prima missione cattolica in Tibet.

Rientrato in Italia nel 1951, conseguì la laurea in medicina a Parma (1954) e la specializzazione in Dermatologia a Napoli (1956). A quel punto il P. Toscano era pronto per ripartire, purtroppo una grave forma di pericardite non gli consentì di ritornare in missione. Venne fatto assistente dell’Associazione in Omnibus Christus e Direttore del Museo, incarico che tenne fino al 1988. 

In pratica da quel momento la sua vita risultò sempre più scandita dagli interessi che furono la sua vera passione: il Tibet, l’arte, la medicina, la Liturgia e le manifestazioni di devozione mariana (ambiti nei quali pubblicò diversi lavori che non possono trovare spazio in queste note biografiche). Per due lunghi periodi, e sempre con i dovuti permessi, visse fuori comunità, a Varese (68-78) per studiare scientificamente il medicamento usato nella casa di cura di Posillipo e ad Ostia e dintorni (78-88) per avvalersi della collaborazione di un monaco tibetano nella traduzione delle opere dell’eminente tibetologo, il gesuita P. Desideri (1684-1733). 

Dal 1988 il P. Toscano era in cura a Parma, lentamente ma inesorabilmente minato dal diabete e dall’Alzheimer.

Certo gli interessi di P. Toscano gravitarono, prevalentemente, al di fuori delle attività programmate dalla Congregazione. Con difficoltà più o meno accentuate, e forse inevitabili, nelle relazioni con la comunità saveriana. Glielo ricordava il Superiore al quale il P. Toscano aveva scritto: “Dio solo sa i sacrifici che faccio, e che faccio volentieri, perché la causa della Chiesa l’esige” (Lett. 4.2.83). 

Riposi in pace.

DG
6 Juillet 2003
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