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Felici di aver fatto quello che potevamo

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Carissimi,

Dopo quasi un mese e mezzo dall’alluvione che ha messo in ginocchio la città di Uvira, la vita riprende piano piano anche se con molta fatica, sofferenza. Le conseguenze che questa catastrofe ha lasciato dietro le sue spalle, a livello umanitario sono molto gravi. Più passa il tempo più ci si accorge dell’immensità dei disastri causati, non solo a livello materiale, ma anche a quello sociale, sanitario e psicologico. Se la prima reazione era di mettersi al riparo o al sicuro per proteggersi dalle piogge continue e dalle minacce delle alluvioni, adesso si affronta il terribile quotidiano, il presente e pensando a un futuro piuttosto incerto e per niente garantito.

L’emergenza continua e si fa doppiamente pesante per i beni di prima necessità (cibo, acqua, medicine, vestiti, luce…), prima di tutto a causa dell’alluvione stessa, e secondo per la situazione del Covid-19 che ha isolato la città di Uvira con la chiusura delle frontiere dei paesi vicini e con il confinamento della grande città di Bukavu che è il capoluogo della provincia del Sud-Kivu. Le famiglie sinistrate sono ancora nei luoghi dove hanno trovato rifugio (scuole, aule parrocchiali), con l’appoggio dei pochi aiuti che arrivano qua e là. Benché questi sfollati continuino a beneficiare relativamente di questi beni di prima necessità, la loro grande preoccupazione rimane il futuro: il luogo dove abitare e costruirsi una nuova casa.

Fotografie

Dopo la pubblicazione del mio articolo del 22 aprile 2020: "Emergenza alluvione Uvira – RD Congo", ho pensato di condividere con voi queste fotografie che mettono in risalto quello che di positivo c'è stato come risposta, anche da parte della nostra comunità di Kilomoni. Ci siamo mossi subito mettendo a disposizione alcune nostre strutture e con l'installazione di tende (bâches); pochi giorni dopo, con un aiuto in cibo e vestiti a coloro che avevano perso tutto. Lo abbiamo fatto per i tanti che si sono rifugiati in una scuola (costruita dal nostro confratello Ezio Meloni) e, il giorno seguente nel nostro cortile.

Siamo felici di aver fatto quello che potevamo, anche se si tratta di una piccola goccia... Ma per il futuro siamo intenzionati a continuare, anche a seguito del fatto che la generosità di molti ci incoraggia e ci chiama a rimboccarci ulteriormente le maniche... 

Di casi che richiedono aiuto ne vediamo tantissimi, e non solo per quanto riguarda la casa o il cibo. Ci riferiamo a coloro che, già colpiti da patologie gravi e croniche, hanno bisogno di essere aiutati in modo specifico.

Fraternamente.

Paolo Galli, sx

Paolo Galli sx
2 Juin 2020
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