P. ALFONSO BEGHELDO
Vicenza, 21 agosto 1911
Parma, 13 giugno 1984
di Vicenza
Formatore, animatore e studioso; Missionario in Amazzonia
Di anni 73. Numero di Professione 135
Sepolto a Parma
P. Alfonso Begheldo nacque a Vicenza da Antonio e Tardo Italia il 21.VIII.1911. Orfano ben presto del papà e completate le elementari, entrò tra i Saveriani nella Casa di Vicenza il 28.IX.1924. Novizio a Parma dall'agosto 1929 vi emise la Professione di Religioso Missionario Saveriano il 26.VIII.1930 nelle mani del Fondatore assieme ad altri sei Confratelli.
Fu ordinato Sacerdote nella Cattedrale di Parma da Mons. E. Colli nella Festa del S. Cuore il 21.VI.1936. Per tre anni fu insegnante nelle Case di Grumone e Poggio S. Marcello.
Nel 1939 fu richiamato a Parma per essere Redattore della Rivista dell'Istituto "Le Missioni Illustrate".
Chiamato a Roma nel 1942 col compito di Vicesegretario dell'Unione Missionaria del Clero, vi rimase 4 anni dedicandosi all'animazione dell’Unione stessa e completando alcuni studi di Storia delle Missioni, che già aveva iniziato mentre era redattore a Parma. Alcuni suoi articoli sulla storia dell'Opera della Propagazione nel Ducato di Parma vennero stampati sull'Osservatore Romano, mentre una sua dissertazione più ampia sullo stesso argomento è tuttora in attesa di essere stampata.
Quando i Saveriani si orientarono, alla fine della II° Guerra Mondiale per una fondazione negli U.S.A. il P. Begheldo fu scelto assieme al P. Illuminati per rinforzare gli inizi già intrapresi dal P. Enrico Frassinetti. Fu missionario nelle Parrocchie, nella formazione dei giovani studenti saveriani americani e nei molteplici contatti pastorali che le Case Saveriane d'America avevano avviato.
Chi visse accanto a lui durante questo lungo periodo ha scritto:
"P. Begheldo prese sul serio il compito di Maestro dei Novizi e vi dedicò con grande diligenza tutte le sue doti. Lo ricordo come un uomo mite, sereno, profondamente attaccato all'Istituto ed in modo particolare alla figura del Fondatore. ( ... ) Nelle conversazioni era affabile, ilare ed interessante: si facevano con lui anche frequenti e belle risate (...) Quando penso a lui, vedo il suo viso illuminato da quel sorriso caratteristico, ampio con un sottile tocco di ironia - a volte - che gli scopriva tutti i denti e, soprattutto rivelava il suo buon cuore..." (P. F. Sottocornola).
"Lo incontrai la prima volta a Petersham nel 1952, nella Casa del Noviziato. Ci accolse con molta cordialità; eravamo appena giunti dall'Italia come neo-professi: con molta pazienza ci introdusse nella vita differente degli Stati Uniti e cercò di darci i consigli necessari per il nuovo ambiente. Mi colpì fin da allora la sua affabilità ( ... ) Al P. Begheldo non mancava il buon umore e sapeva anzi in cantarci con le sue conferenze e le sue prediche ben preparate..." (P. M.Pezzotti).
"Amava tutto ciò che è buono e bello: musica, arte, natura. Era di una semplicità e di una trasparenza quasi infantili. Rimaneva affascinato di tutto..." (P. F. Signorelli).
Finalmente dopo 50 anni di attesa, il desiderio di essere missionario direttamente tra i non cristiani si realizzò. A 65 anni poté andare in Brasile-Amazzonia. Inizialmente vi andò a predicare degli Esercizi ai Confratelli; ritornò definitivamente nell'ottobre 1976. Curò in particolare il ministero delle confessioni.
Il Signore preparava per lui altre vie di evangelizzazione: nella primavera del 1977 un'improvvisa emorragia cerebrale diede l'avvio ad un declino graduale della sua salute già un po' incerta da anni, a causa di un'artrite deformante di cui soffriva. Rientrò in Italia nell'estate 1979 e dopo un lungo e doloroso calvario, spirò nel Signore alle prime ore del 13 giugno 1984. Presiedendo l'Eucaristia funebre il P. Signorelli, già suo novizio negli USA ed ora Vicario dell'Istituto, così lo salutava:
"Grazie P. Alfonso, per il tuo esempio, il tuo amore, la tua fede, il tuo attaccamento alla nostra Famiglia Missionaria. Prega per noi perché siamo fedeli discepoli di Cristo, della Chiesa e di Mons. Conforti."
