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Grazzi P. Luigi

2508/500

P. LUIGI GRAZZI 
S. Secondo Parma , 28 agosto 1914 
Parma, 15 luglio 1984

di S. Secondo - PR
Uomo di cultura e studioso; Missionario in Brasile
Di anni 70. Numero di Professione 182
Sepolto a Parma

Grazzi Luigi nacque a S. Secondo Parma da Renato ed Azzolini Irene il 28.VIII.1914. Entrò nell'Istituto di Mons. Conforti il 1.IX.1926 iniziando gli studi a Vicenza e proseguendoli a Parma, dove ebbe modo di conoscere direttamente il Fondatore e di assisterlo alla sua morte. Emessa la Professione Religiosa il 19.X.1932, fu ordinato Sacerdote nella Cattedrale di Parma da Mons. E. Colli il Sabato Santo, 23.III.1940.

Dotato di una vasta cultura, poté continuare gli studi a Roma, laureandosi in Missiologia presso l'Università di Propaganda Fide.

Divenuto Postulatore della Causa di Beatificazione di Mons. Conforti, ne raccolse gli scritti ed avvicinò testimoni, raccogliendo preziose informazioni sulla santità del Padre. In seguito, salutò con gioia la notizia che Papa Giovanni Paolo II aveva proclamato l'Eroicità delle virtù di Mons. Conforti l'11.II.1982 e l'aveva dichiarato Venerabile: il paziente lavoro di raccolta di dati svolto per tanti anni da P. Grazzi dava così i risultati migliori.

Per il resto della sua vita egli fu studioso, insegnante di religione e di arte a Roma e, dal 1957 al 1961, Missionario in Brasile.

La sua versatilità nel campo della cultura e dello studio può essere compresa dall'indicazione sommaria dei suoi scritti e dei riconoscimenti che ottenne. Ispettore onorario alle Antichità per ritrovamenti archeologici nelle Grotte della Rossa (AN) e per aver pubblicato il catalogo dei reperti archeologici di Suasa Senonum (PS), scoprì gli estremi di una tomba picena in Poggio S. Marcello (AN); un titolo della "Gens Ar-niense" a Sorbolo; uscì con saggi sui bronzi, sulle terracotte funerarie e sull'antica monetazione cinese, desunti dai depositi del Museo d'Arte Cinese di Parma di cui fu Direttore nel periodo 1955-1956; Museo del quale pubblicò una nota storica; curò la IV° Mostra di Venezia per il VII° Centenario della nascita di Marco Polo nella Sala del Piovego al Palazzo Ducale di Venezia, fornendo nuclei del Museo Etnologico Lateranen-se di Roma; ricostruì la Tomba di S. Pietro nel Padiglione che la S. Congregazione De Propaganda Fide espose nella Nostra Romana del 1963, previo un saggio su "Il Missionario Pietro di Betsaida", cui fece seguire altro saggio sulla "Metodologia nella Missione degli Apostoli".

Autore curioso di tutto ed esperto in più discipline, curò pure saggi di statistica settoriale, bibliografica, biografica, monografie sull'Ottocento Parmense con "Parma Romantica" (Ed. Silva, Parma 1964). Ha dato alle stampe due volumi di poesie; undici lavori di teatro, affermandosi in ben cinque concorsi nazionali, specialmente con "Massicciata" (1939), "Giro di ruota" (Filodrammatica, Roma 1943) e con "Le Coccarde" (Ridotto, Roma 1963).

Dal 1966 P. Grazzi è stato consulente ecclesiastico dell'UCAI di Roma ed insegnante di Cultura Liturgica all'Istituto Statale di Arte per la decorazione e l'arredo della Chiesa, in Roma.

Cittadino onorario in due Comuni, Ancona e Napoli, ha fatto precedere alla vivida fatica di "Parma Romana", la "Storia della città di lettere" (IPSI, Pompei 1971), opera di eccezionale impegno. Il tema che maggiormente lo affascinò fu l'origine del Cristianesimo a Roma. Lo affrontò nei grossi volumi in folio "Il Papa dell'anno 97"(1975) e "Ricerche sui fideles" (I cristiani di Roma per gli anni 41/155) (1981).

Lavoratore e studioso infaticabile anche durante gli anni d'insegnamento, aveva continuato ad occuparsi di collezioni, mettendo insieme una ricca collezione di monete e di medaglie, preziosa non solo per la quantità di materiale, ma anche per la rarità di qualche pezzo.

Da circa due anni era divenuto cecuziente e si era ritirato nella Casa Madre di Parma. Colpito da varie complicazioni, spirò nel Signore il 15 luglio 1984. Fu ammirevole la lucidità con la quale affrontò l'ultima malattia. Vivo fu il cordoglio, particolarmente nella città di Parma, dove molti erano gli amici e numerosi gli ammiratori.

DG
15 Luglio 1984
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