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Gallo P. Antonio

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P. ANTONIO GALLO
S. Lucia di Sessa Cilento (Salerno) 1 dicembre 1913
Larajeiras do Sul (Brasile) il 26 gennaio 1985

Di S. Lucia di Sessa Cilento - SA
Lavorò nelle Case dell'Istituto; missionario in Brasile per 20 anni
Di anni 71. Numero di Professione 186
Sepolto a Virmond - Brasile

Il P. Antonio Gallo è morto d'infarto a Larajeiras do Sul (Brasile) il 26 gennaio 1985. Si può dire che egli sia morto sulla breccia. Ebbe l’assalto del male mentre si recava a piedi a visitare e confortare un malato. In realtà egli aveva sofferto precedentemente di altri attacchi, e per ben due volte era stato costretto a rientrare in Italia per curarsi, ma era sempre riuscito a rimettersi. Questa volta, invece, il cuore ha ceduto di schianto ed il buon P. Gallo è entrato nella gioia del Signore.

P. Gallo era nato a S. Lucia di Sessa Cilento (Salerno) il giorno 11 dicembre 1913 ed era entrato da noi nel novembre del ‘30. Fu professo il 19 ottobre 1932 e sacerdote il 18 maggio 1939.

Dopo l'ordinazione, fu per tre anni a Poggio S. Marcello, allora sede di una scuola apostolica, come insegnante e propagandista. Dal 1944 al 1947 fu a Parma per curarsi da un forte esaurimento. Seguì le cure mediche e si rimise in salute, ma non si sentì dispensato dal ministero sacerdotale che esercitò andando in aiuto al parroco di Urzano.
Dal 1948 al ‘52 passò quattro anni nel seminario diocesano di Policastro dove funse anche da rettore. Dal 1953 al 1962 fu nella Casa di Posillipo come cappellano dei malati e - negli ultimi anni - anche come direttore amministrativo. Nel novembre del 1962 partì per il Brasile e, dopo un primo periodo passato a Lupionòpolis e a Laranjeiras (1962-64), fu inviato come Vigario a Virmond.

Lavorò con amore, intelligenza e zelo per tredici anni e cioè fino al primo infarto che egli ebbe il 23 marzo 1975. Costretto a lasciare Virmond per curarsi, nel 1976 rientrò in Italia e vi rimase fino alla fine del 1978 quando fece gioiosamente ritorno in Brasile.

Fu mandato prima a Londrina, poi a Jaguapità come direttore spirituale degli apostolini. Dovette rimpatriare per un secondo infarto nel 1983 ma riuscì a riprendersi bene e così agli inizi del 1984 rifece le valigie per il suo Brasile. Ricevette di nuovo il compito di direttore spirituale e di aiutante nella parrocchia di Laranjeiras. Fu l'ultimo suo campo di apostolato.

Quanti gli furono vicini in tutti questi anni lo ricordano soprattutto per la sua bontà, serenità, zelo, amore all'Istituto e per la capacità di essere strumento di pace. Pur non godendo di una robusta salute, si era spesso sobbarcato a duri viaggi per visitare gli abitanti delle varie cappelle dell'interno. "Lavorava senza darsi arie di protagonista" - ricorda un confratello.

Lo sanno soprattutto gli abitanti di Virmond - quasi tutti emigrati di origine polacca - per i quali e coi quali aveva costruito la nuova grande chiesa. Dopo la sua morte essi hanno voluto che le sue spoglie fossero sepolte nella chiesa che fu sua, e là riposa in mezzo a loro come un padre tra i figli.

DG
26 Gennaio 1985
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