P. Angelo Binaschi
Breda Cisoni di Sabbioneta (MN), 15 Ottobre 1885
Parma, 11 Febbraio l947.
Nato a Breda Cisoni di Sabbioneta (MN) il 15.X.1885, entrava all’Istituto Saveriano a 21 anni. Ordinato Sacerdote dallo stesso Fondatore il 13.IX.1911, partì per la Cina un anno dopo, il 3.IX.1912 con Mons. Luigi Calza che vi ritornava dopo la Consacrazione Episcopale.
Fu uno dei primi Saveriani che raggiunse la Cina nel duro periodo degli inizi. Restò in Cina 26 anni (1912-1938), ininterrottamente: vide quindi i tempi eroici della Missione nell'Honan Occidentale.
Aveva due qualità, sopra le altre, evidenti: Una grande semplicità di modi e una profonda umiltà di sentire. Egli per questo poté essere caro ai piccoli e agli umili, sia in Cina che nelle Scuole Apostoliche dell'Istituto.
Attaccatissimo alla Persona del Fondatore, una delle più belle e più calde testimonianze che abbiano fatto i Saveriani in forma privata è la sua, raccolta esattamente sei anni prima della sua morte. Egli testimoniò di aver pregato tutti i giorni per la glorificazione del Conforti, e legò attorno alla memoria del Venerato Padre una quantità di piccole osservazioni edificanti che solo un cuore tenero di figlio avrebbe potuto registrare: ecco un esempio:
"Io ho cercato, fin dai lontani anni 1907-1910 di raccogliere oggetti che fossero appartenuti al Fondatore, sapendo come egli fosse santo e convintissimo che quelle cose sarebbero venute buone, e me le avrebbero ricercate un giorno; così dalla sua veste di lana violacea che aveva da Seminarista, avevo fatto ritagliare una stola; ebbi un calice, una lucerna, un camice, un cordone da cappello coi fiocchi rossi che Mons. Conforti aveva da Vicario Generale, ecc.";
Molte di queste cose furono però disperse nelle peripezie che il P. Binaschi attraversò in Cina.
Era rimasto, celebre l'episodio, per riferirci ancora alla Cina, secondo cui nel 1927, un brigante cinese, tentò di dare fuoco alla barba di P. Binaschi, con un fiammifero e sono pure rimaste memorabili alcune battute di assoluta tranquillità che il Padre pronunciò davanti alla derisione dei briganti nel suo primo anno di missione. Perché, questo è certo, il suo grande cuore di missionario, restò sempre un cuore da fanciullo; e come tale amò la letizia e la gioia, distribuì gioia e letizia.
Morì in Casa Madre a Parma l'11.II.l947
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