P. PASQUALE STOCCO
Carmignano di Brenta (PD), 20 dicembre 1911
Parma, 13 agosto 1975
Di Carmignano di Brenta - PD
Facchino della Provvidenza... come Economo e Procuratore della Missioni
Di anni 64. Numero di Professione 140
Sepolto a Carmignano di Brenta
Nato a Carmignano di Brenta (PD) il 20.XII.1911, aveva compiuto gli studi ginnasiali nella Scuola "A. Mantegna" di Cittadella ed era entrato direttamente nel Noviziato Saveriano il 16.VIII.1929.
Il 20.VI.1937 fu ordinato Sacerdote nella Cattedrale di Parma. Ebbe come prima destinazione la Casa di Massa Lucana ove ricoprì per un anno (1937-38) il compito di Confessore. Passò con lo stesso compito a Poggio S. Marcello, per ritornare a Massa come Confessore-Direttore spirituale. Chiamato a Parma gli fu affidata l'Economia della Comunità. Per quattro anni, dal 1943 al 1947 egli fu impegnato nell'arduo compito di provvedere alle necessità del vitto e del vestito. Erano gli anni della guerra e del dopoguerra, del razionamento e delle tessere annonarie. Anni difficili....: egli fece lunghi giri e lunghi viaggi per reperire ciò di cui i Confratelli avevano bisogno.
Una salute precaria che gli causava fin dagli anni giovanili lunghe e violente emicranie - con gli alti e bassi del suo umore... così da renderlo talvolta poco socievole - gli impedì la partenza per le Missioni.
Alla fine del 1947 egli è a Vicenza come Economo di quella Casa.
Dopo due anni venne mandato a Tortolì, in Sardegna, sede provvisoria di una Casa che alla fine P. Stocco riuscì a fondare a Macomer utilizzando inizialmente delle caserme vuote. La nuova costruzione sarà realizzata solo anni più tardi.
Dalla Sardegna passò alla Casa di Udine ove per due anni tenne l'Economia, continuando in quel settore di attività che ormai sarà la sua caratteristica.
Nel 1958 è chiamato a Parma come aiutante della Procura e incaricato della nascente attività del "Centro Mostre". Egli organizzò questa attività e la diresse fino a quando essa passò ad altre mani, portandovi tutte le sue capacità e la sua diligente amministrazione.
Gli ultimi tre anni della sua vita furono certamente i più pesanti. Uno scompenso cardiaco ne aveva minato definitivamente le forze. Frequenti i ricoveri all'ospedale: altrettanto frequenti i fugaci miglioramenti. Fu una sofferenza lunga che egli affrontò, pur con le inevitabili debolezze umane, con consapevolezza e con rassegnazione. Lo spirito uscì affinato da questo lungo periodo di dolorose crisi, mentre il fisico diventava sempre più debole.
Dio lo chiamò a sè il 13.VIII.1975: raggiungeva così in Cielo il fratello Lio che da appena un anno e mezzo ve lo aveva preceduto.
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