PARMA - 9 Gennaio 2024, durante la celebrazione mensile con il gruppo GAMS, il signor Giampietro Sartori è stato nominato Benemerito Saveriano. Il padre Luigi Lo Stocco, che è in servizio al IV° piano della Casa Madre, ci presenta la sua figura e ci narra quest'evento.
Un grazie da parte del IV° piano della Casa Madre al nostro p. Fernando Garcia, Superiore Generale dei Missionari Saveriani per aver accolto la nostra preghiera, annoverando il nostro amico e fratello Giampietro Sartori, tra i benemeriti della nostra famiglia Saveriana.
Durante la Santa Messa che celebriamo ogni primo giovedì del mese nel nostro Santuario, San Guido Conforti insieme al Gruppo Amici Missionari Saveriani (GAMS) che giovedì 9 gennaio 2024 P. Alfredo Turco, Superiore Regionale d’Italia ha data lettura pubblica del decreto ufficiale in cui la Direzione Generale decretava il nostro Giampietro Sartori, Benemerito della Congregazione.
In questi giorni Giampietro Sartori è ospite del IV° piano. Lo abbiamo accolto dopo aver passato dei mesi assai difficili che lo hanno molto indebolito. Dopo alcuni mesi in Ospedale e nel Don Gnocchi di Parma abbiamo osato chiedere alla nostra autorità competente di ospitarlo qui al IV° piano, per rimettersi sufficientemente e poter susseguentemente riprendere la vita di prima.
Egli sogna di poter essere ancora utile in questo IV° piano continuando a dare il suo aiuto ai nostri confratelli saveriani e seguirli con il suo affetto e i suoi consigli.
Ci incontriamo con Giampietro. Abbiamo fatto passare qualche giorno perché potesse ben smaltire la reazione che questo momento gli ha creato e con lui iniziamo a parlare di questo lungo ventennale di servizio silenzioso e amorevole in questo IV° piano della casa Madre.
Giampietro Sartori mi mette in mano un suo scritto dal titolo: “Dieci anni con i padri saveriani anziani e malati. Storie personali (2003-2013)” e pubblicato nel maggio 2016.
Gli domando allora:
Luigi: Cosa pensi in questo momento? Quali sentimenti frullano nella tua testa? Quali auspici per il tuo futuro?
Giampietro (mi risponde citando la pagina 31 del suo libro): “ Il tempo trascorre inesorabile, Vorresti fermarlo specialmente nei momenti di gioia e di felicità.
E’ quello che mi accade quando sono in compagnia dei padri del quarto piano. Le ore trascorrano troppo in fretta, fra un giro in carrozzella nei corridoi, una lettura, un po’ di televisione e poi la Santa Messa e la recita del rosario.
Guardando i Padri, durante la Messa, una profonda tenerezza s’impossessa di me. A questo punto un pensiero mi assale e mi chiedo come sarà il mio futuro dopo questa esperienza di volontario... Una volta, mentre ero assorto in questi pensieri dissi fra me: “Come sarebbe bello essere come loro, missionari che sanno amare e donare la vita per gli altri.”
Luigi: Ma tutto questo si sta avverando oggi, ma in una situazione ben diversa, e che tu stai stai vivendo sulla tua pelle. Non è così?
Giampietro: E’ proprio così Ho sempre ringraziato il Signore per quest’esperienza vissuta con loro e ho pensato sempre che essa darà sempre senso e valore al resto della mia vita. Sento, proprio oggi, che il Signore Dio sta agendo proprio in questo senso. Mi da da vivere “la missione” insieme a questi miei “fratelli”.
Luigi: L’averti riconosciuto «benemerito» è segno tangibile di ringraziamento per esserti messo volontariamente a disposizione e partecipare il nostro impegno missionario in un ambiente particolare della nostra vita saveriana: la vita del IV° piano, dove i nostri confratelli missionari, provenienti da ogni parte del mondo, anziani e ammalati, sono curati e sono assistiti. Un ambiente particolare che tu hai voluto condividere amorevolmente in questi 21 anni. Cosa pensi ora che la tua stessa salute si è indebolita e nei sei diventato un ospite?
Giampietro: Sì la mia salute si è molto indebolita. Sto passando dei momenti assai difficili. Dopo un periodo condiviso tra ospedale e Centro Don Gnocchi di Parma, i Saveriani mi hanno amorevolmente accolto proprio in questo IV° piano perché proprio qui, possa avere la possibilità di rimettermi e ricuperare la mia salute per far ritorno al mio impegno primitivo. Io non sono un religioso, sono un laico. Ringrazio i Saveriani per avermi ospitato in questo IV° piano. Mi sento come uno di famiglia. Ecco come ho conosciuto il IV° piano della Casa Madre dei Missionari Saveriani di Parma.
Io sono di Parma. Ho sentito sempre parlare dei Missionari Saveriani fin da bambino. Il mio impegno di volontariato inizia verso il 15 marzo 2003. Mia mamma ci aveva lasciati da diversi mesi. Con i miei fratelli decidiamo di suffragare la sua anima con un’offerta da evolvere ai Missionari Saveriani per la loro missione in Bangladesh. Mi recai allora in Procura delle Missioni qui a Parma dove incontrai il Padre Responsabile d’allora, il quale quasi a bruciapelo mi chiese cosa avrei fatto dopo la fuoruscita dal mio lavoro. La mia prima risposta fu una sola, quella che avrei voluto fare del volontariato. Vidi gli occhi del Procuratore brillare e dirmi: ”Giampietro devi sapere che nella nostra Infermeria del IV° piano di questa casa Madre c’è tanta necessità di volontari. Se vuoi, la porta è aperta. E sappi che ti accoglieremo ben volentieri da buon fratelli”. Accettai con gioia e il giorno successivo avevo salito con gioia tutte le scale di quella grande casa per raggiungere questo IV° e poter dare inizio al mio cammino che non si è fermato più ma che continua ancora oggi.
Luigi: Questo IV° piano che tu hai tanto amato come lo vedresti nel futuro?
Giampietro: Questo IV° piano lo vedo e lo sogno come luogo privilegiato della “carezza di Dio”. Il luogo in cui volontari, personale sanitario, e confratelli saveriani, siano veramente e innanzitutto i realizzatori di questa carezza di Dio.
Grazie Giampietro. E' il grazie che viene da tutta la famiglia saveriana.
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