"Abbiamo visto spuntare la sua stella" - "We saw his star as it rose"

«Abbiamo visto spuntare la sua stella…» [Mt.2,2b]

Nella sempre più insopportabile intrusione della lingua inglese nell’italiano, ultimamente è apparso un termine nuovo, introdotto, c’è da dirlo?, dai social e per i social media…

Probabilmente li avete visti: da un po’ di giorni circolano online video buffi di persone riprese mentre stanno completamente immobili. Si chiama mannequin challenge.  

Appunto, l’immobilità! Mi ricordo quando da bambino mi bloccavo, estasiato, davanti al presepio monumentale della mia parrocchia: mi colpiva l’immobilità di ogni personaggio, fissato nel momento magico dell’essere alla presenza del Bambino! L’unico cambio visibile nello scenario di immobilità era l’avanzare dei tre Magi! Collocati lontano, già dal 24 dicembre, passetto dopo passetto si avvicinavano alla luce della mangiatoia, puntuali il 6 di gennaio per offrire i loro doni!

Eppure non si trattava di immobilità perché tutto, nella mia fantasia di bambino, era in movimento: il Bambino che sorrideva o vagiva, lo stupore della Madre e di Giuseppe, il fiato caldo del bue e dell’asinello, le mani protese del primo pastore che offriva il suo formaggio…  e la ragazza che guidava le oche e il fabbro che batteva il ferro, o le ochette riflesse nello stagno a specchio!

Forse non si trattava di una folla immensa, ma erano comunque molti i personaggi che si muovevano, dalla loro immobilità, mannequin challenge ante litteram, per rappresentare quella vasta e umile umanità toccata dalla venuta del Bambino.

Poi, i Magi!

Da come erano rappresentati, con i loro sontuosi abiti e gli esotici copricapo, sembrava venissero da un altro pianeta! Saltava subito agli occhi il distacco dagli altri personaggi della vasta e povera umanità! Venivano da lontano! Erano portatori di ricchi regali!

Tutti, guardandoli, si aveva in mente il racconto che l’autore del vangelo aveva fatto di loro: la stella che li guidava, il tentativo furbesco e malvagio di quel cattivone di Erode per unirsi a loro, l’arrivo davanti alla mangiatoia e i regali messi ai piedi del Bambino!

E ogni anno il rinnovarsi dell’incanto di questa sacra rappresentazione scaturita dalla creatività di un appassionato fan di Gesù, Francesco d’Assisi. Il presepio come un mannequin challenge però dinamico, suggerente, stimolante, coinvolgente!

Non so se ci avete fatto caso: c’è un elemento che però non è esattamente secondo il racconto evangelico ed è il mancato movimento della stella! Nel presepio, la stella, da subito, e prima che arrivino i Magi, è già là, sopra la capanna! I Magi la vedono solo all’ultimo momento! I mezzi tecnici non davano molte possibilità alla raffigurazione di movimento di un astro come la stella di Betlemme! Ma l’affermazione dei Magi non lascia spazio a dubbi: «Abbiamo visto spuntare la sua stella… e ci siamo mossi!». Hanno visto la stella, non alla fine del viaggio… ma all’inizio! La stella si era mossa, indicando un cammino!

E qui si innesta la mia riflessione…

I Magi erano dei ‘professionisti’, degli esperti nello scrutare l’immensità del cielo per ricavarne segnali utili per se stessi e per l’umanità. La loro scienza era un mezzo privilegiato per capire il presente per proiettarsi nel futuro, e la utilizzavano saggiamente per questo!

Stavolta, eseguiti i loro calcoli, hanno dedotto che qualcosa di unico e di grandioso stava succedendo in un’altra parte del mondo… e lasciato tutto, si sono messi in cammino!

Teoria e prassi, ragione e azione, mente e cuore… Difficile essere così ‘onesti’ tanto da sentirsi obbligati a prendere una decisione sulla base di una così onesta ricerca.  Non tutti siamo capaci di arrivare a decisioni così coerenti con quanto magari abbiamo scoperto e sentito come vero e buono!

Questi sono i Magi: gente che si fida di una stella! E che caparbiamente la seguono, fino ad approdare al luogo dove vive Colui che è il ‘centro’, il senso, la pienezza di se stessi e della vita.

Dovremmo acquisire anche noi questa speciale ‘professionalità’ che ci da modo di scrutare i segni e di intravvedere la trama forte e seria della vita!

Mi è stata sempre di grande aiuto quell’affermazione un po’ ermetica ma tanto poetica, che mi scrisse un amico: “Il tuo carro, legalo a una stella!”, per significare come sia importante il lasciarsi trainare, stimolare, ispirare sempre da motivazioni alte, nobili, eleganti, di grande apertura e coraggio, per sé e per gli altri. Una stella appunto, come per i Magi!

Un’altra cosetta, se mi permettete: mi ha sempre incuriosito l’abbinamento, il 6 gennaio, tra i Magi e la Befana, con il rispettivo arrivo con regali…

Meno male che ci sono le leggende a rendere possibili abbinamenti in apparenza impossibili, inverosimili, come questo.

Lo sappiamo, la parola ‘Befana’ è una corrosione, una storpiatura, se volete, della parola Epifanìa, poi Epifània, poi Befana… Ma vi dicevo delle leggende…

Quella più antica – confesso che l’ho copiata da qualche parte – racconta che “la Befana era una vecchina a cui i Magi chiesero indicazioni durante il loro viaggio verso Gesù. Fu da questi invitata ad unirsi a loro per portare doni al neonato re bambino, ma, nonostante le insistenze, la vecchia donna, non li seguì. Una volta partiti e giunta la notte si pentì di non aver almeno lasciato loro un dono da recare al bambinello, così si mise a vagare con un cesto di dolci e a lasciarne in tutte le case dove abitavano bambini, nella speranza di poterne così fare dono a Gesù bambino. E così tutti gli anni, nella stessa notte, tra il 5 e il 6 gennaio la befana vaga lasciando doni e dolciumi ai bambini per farsi perdonare”.

Onesti e decisi come i Magi o rammaricati e desiderosi di rimediare… come la Befana, l’importante è cercare quel Bambino per dirgli: «Abbiamo visto spuntare la tua stella…  e siamo venuti!».

Sarà bello ascoltare la sua risposta: «Io sono la stella radiosa del mattino!». (Ap.22,16c)

Mario Carmelo Mula sx.

 «We saw his star as it rose …» [Mt 2:2b]

In the increasingly annoying invasion of English into the Italian language, a new expression has recently appeared, which has, needless to say, been introduced by and for the social media …

You have probably seen the amusing online film clips of people engaged in remaining immobile in the so-called mannequin challenge.  

Immobility, indeed! My mind goes back to when, as a child, I was transfixed with awe as I stood before the majestic crib of my parish: I was struck by the immobility of every character, captured in the magical moment of being in the presence of the Child! The only visible change in the scenario of immobility was the progress of the three Magi! Coming from afar, from 24 December onwards, step after step, they made their way to the light of the manger, arriving there on 6 January to present their gifts!

And yet it was not actually immobility because everything, in my childish imagination, was in movement: the Child smiled or cried, the wonder of the Mother and Joseph, the warm breath of the ox and the donkey, the hands of the first shepherd reaching out to offer his cheese …  the girl who guided the geese and the blacksmith beating the iron, or the little geese reflected in the pond water!

It may not have been an immense crowd, but there were many characters in constant movement, from their immobility, mannequin challenge ante litteram, representing the vast and humble humanity touched by the coming of the Child.

The Magi!

Their lavish clothes and exotic headgear made them seem like people from another planet! They immediately seemed to be very detached from the other characters of the vast and poor humanity! They came from afar, bearing rich gifts!

Contemplating them, everyone remembered the story told about them by the Evangelist: how they were guided by a star; the cunning and wicked attempt of the evil king Herod to join them; their arrival at the manger and the gifts placed before the Child!

Every year saw the renewal of the fascination of this sacred representation that was the fruit of the creativity of Francis of Assisi, a great fan of Jesus. The crib as a mannequin challenge, but one that is dynamic, suggestive, stimulating and engaging!

You may perhaps have noticed that there is one element that is not exactly according to the evangelical story: the star does not move! In the crib, even before the arrival of the Magi, the star is already there, shining above the hut! The Magi see it only at the last moment! There were no technical means available to depict the movement of the star of Bethlehem! But the statement of the Magi leaves no room for doubt: «we saw his star as it rose … and we set out!». They saw the star, not at the end of a journey … but at the beginning, pointing out the path they were to take!

And this brings me to my reflection …

The Magi were ‘professionals’, experts in scrutinizing the immense heavens to perceive signs that were useful for themselves and for humanity. Their knowledge was a privileged instrument for understanding the present and for launching themselves towards the future, and they used it wisely for this purpose!

This time, having made their calculations, they deduced that something unique and great was happening in another part of the world … and leaving everything, they set out!

Theory and praxis, reason and action, mind and heart … It is difficult to be ‘honest’ to the point that we feel compelled to take a decision on the basis of such an honest search. Not everyone is capable of making decisions that are consistent with what we have discovered and experienced as being true and good!

These are the Magi: people who put their trust in a star! And who follow it stubbornly, until they arrive at the dwelling place of the One who is the ‘center’, the meaning, the fullness of life and the fullness of their being.

We too should acquire this special ‘professionalism’ which enables us to scrutinize the signs and perceive the powerful and serious plot of life!

I have always been inspired by the somewhat inscrutable and very poetic words written to me by a friend: “Tie your cart to a star!”, to signify how important it is that we allow ourselves to be always pulled along, stimulated and inspired by high, noble and elegant motivations of great openness and courage, for ourselves and for others. Guided by a star, just like the Magi!

Another small detail before I finish: I have always been intrigued by the combination of the feast of the Epiphany, with the Magi and the ‘Befana’ (in Italian folklore, the Befana is an old woman who delivers gifts to children throughout Italy on the eve of the Epiphany  [the night of January 5] in a similar way to St. Nicholas or Santa Claus).

The most ancient legend, which I copied somewhere, tells us that “the Befana was a little old lady who was asked by the Magi for information on how to get to the place where Jesus was. They asked her to join them and take gifts to the new-born child king; despite their insistence, the old lady did not follow them. After they had gone, and when night fell, she regretted the fact that she had not given them at least one gift for the child, so she began to wander with a basket of sweets and left some in every house where there were children, in the hope that in this way she could leave a gift for the Child Jesus. And so it is that, every year, on the same night, between 5-6 January, the Befana wanders around, leaving gifts and sweets for the children, to make amends and ask for forgiveness”.

Honest and determined like the Magi, or with regret and the desire to make amends … like the Befana, the important thing is to seek the Child and say to him: «We saw your star as it rose …  and we have come!».

It will be wonderful to hear his response: «I am the bright star of the morning!». (Rev 22:16c)

Mario Carmelo Mula sx.