Sabato 25 gennaio 2025, alle ore 14.48 presso la clinica di Cure Palliative della C.d.C Palazzolo, Bergamo, Italia, amorosamente assistito dai confratelli di Alzano Lombardo, dai suoi compagni di Ordinazione e dai familiari è deceduto, dopo un lungo periodo di malattia, il nostro confratello p. Marco Moro.
P. Marco aveva 60 anni compiuti, essendo nato il 4 agosto 1964 ad Alzano Lombardo (Bergamo – Italia).
P. Marco entra nella casa apostolica di Alzano Lombardo ad 11 anni, dove frequenta le scuole Medie (1975-1978), mentre le scuole Superiori le fa nella casa Apostolica di Cremona (1978-1982). Dopo l’anno di noviziato ad Ancona (1982), emette la prima Professione religiosa e missionaria a Castelferretti, Ancona, il 1° settembre 1983. Prosegue la formazione filosofica e teologica a Parma, dove emette la Professione Perpetua (3 dicembre 1988) e riceve l’ordinazione Presbiterale (24 settembre 1989). Negli anni di formazione a Parma vive anche l’anno di Prefettato nella scuola apostolica di Brescia (1985-1986).
Nel 1991 viene destinato alla circoscrizione del Brasile Nord, Amazzonia. Dopo lo studio della lingua portoghese, lavora ad Acará, prima come viceparroco (1991-1993) e poi come parroco (1993-1997). Durante questa esperienza pastorale, partecipa a Tavernerio al corso di Formazione Permanente (1994).
Nel 1997 viene richiamato in Italia per lo studio della Psicologia, presso l’Istituto del Rulla, Università Gregoriana, Roma. Dal 1998 al 2003, p. Marco risiede nel Collegio Internazionale Guido Maria Conforti, Roma. In attesa del suo ingresso alla facoltà, trascorre un anno a Londra-Finchely per lo studio della lingua inglese (1997-1998).
Conclusi gli studi di Psicologia, viene destinato al Messico, con il compito di “Accompagnamento personalizzato” dei giovani in formazione. Dal 2003 al 2007 risiede nella casa Regionale di Zapopan, Guadalajara, Jalisco, Messico, e dal 2007 al 2015, vive nella comunità del Teologato Internazionale di Città del Messico. Qui, oltre ad accompagnare i giovani in formazione, insegna presso la Scuola per Formatori, affiliata all’Istituto di Psicologia della Gregoriana. In questo periodo è anche consigliere Regionale (2013-2016). Dal 2015 al 2016 è anche formatore della comunità Teologica.
Dal 2016 al 2020, p. Marco è nuovamente nella Casa Regionale, Zapopan, Jalisco, per l’accompagnamento e assistenza dei confratelli ammalati.
P. Marco Moro accetta anche di tenere la settimana introduttiva dei Tre Mesi di Tavernerio con una riflessione articolata in cinque giorni sul mistero della persona umana. Lo ha fatto per una decina di anni. Egli, su richiesta della Commissione incaricata dei Tre Mesi, restava anche dopo la "sua" settimana per ascoltare i partecipanti che desideravano parlare con lui dei loro problemi personali.
Nel 2021 viene destinato all’Italia dove vive prevalentemente in famiglia per assistere i genitori anziani e ammalati e allo stesso tempo frequenta la comunità di Alzano Lombardo. Nel marzo del 2023, le prime avvisaglie di un male incurabile.
“…da ormai molti anni vivo nella famiglia Saveriana e seguendo la sua spiritualità, la sua missionarietà, il suo modo di porsi di fronte ai ‘segni dei tempi’, e ai bisogni concreti della missione, ho maturato la decisione di chiedere l’ammissione ai voti perpetui di missione, povertà, obbedienza e castità nella suddetta famiglia.
In un cammino di gradualità ho avuto la possibilità in questi anni di approfondire la conoscenza di Cristo e del suo amore singolare per ogni uomo, ma soprattutto verso il più povero, il disagiato, il diseredato, il non-uomo.
Vorrei, per questo, cercare di offrire le mie capacità, migliorando i limiti che mi appartengono, per la dilatazione di tale singolare amore.
È certamente con trepidazione ma anche con tremore che arrivo a questa decisione che segna una tappa fondamentale della mia vita e che lascerà un segno indelebile in me.
Credo sinceramente nell’aiuto che ogni singolo Saveriano che incontrerò potrà donarmi con la sua esperienza a vivere maggiormente e con più profondità tale scelta; credo nella Chiesa che mi accoglie come figlio per l’opera di evangelizzazione; credo nell’uomo e nella donna, nel diseredato e nel povero, nel disagiato e nel diverso, che possono farmi scoprire con più profondità la volontà di Dio; credo in Dio Padre di tutti e chiedo il suo aiuto perché mi doni la perseveranza per essere degno testimone della sua Parola…” (Domanda di ammissione alla Professione Perpetua, rivolta al Superiore Generale p. Gabriele Ferrari, Parma 31.10.1988)
Riposi in pace.
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