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Bassam Aramin e Rami Elhanan: Due Padri per la Pace tra Israele e Palestina

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Brescia, 24 ottobre 2024 – In un incontro organizzato presso il Complesso di San Cristo dai Missionari Saveriani a Brescia, Bassam Aramin, palestinese, e Rami Elhanan, israeliano, hanno condiviso le loro dolorose storie di vita e di perdite, tramutando un passato segnato dall’odio in un messaggio di speranza e riconciliazione.

Il dialogo tra i due padri è stato introdotto con un richiamo alla Lettera di Paolo agli Efesini: “Egli infatti è la nostra pace. Colui che dei due ha fatto una cosa sola. Abbattendo il muro di separazione che li divideva…” – parole che echeggiano il senso profondo della loro presenza a Brescia. Aramin ed Elhanan, infatti, incarnano la speranza di poter abbattere quei muri d’inimicizia costruiti dal conflitto.

Rami Elhanan, nato a Gerusalemme e appartenente a una famiglia che ha attraversato la Shoah, ha raccontato come la sua vita, apparentemente felice e protetta, sia stata sconvolta nel 1997 dalla perdita della figlia Smadar, uccisa in un attentato suicida a Gerusalemme. Di fronte a questo dolore inimmaginabile, Elhanan ha affrontato un bivio: cedere alla vendetta o trovare una via per trasformare il suo dolore. Ha scelto quest’ultima, abbracciando il dialogo con famiglie palestinesi tramite l’organizzazione “Parents Circle,” che unisce israeliani e palestinesi accomunati dalla perdita di un familiare nel conflitto.

Bassam Aramin, nato a Hebron e cresciuto con la sensazione di dover resistere all’occupazione, ha vissuto una tragica perdita simile a quella di Elhanan: sua figlia Abir, di appena dieci anni, è stata uccisa nel 2007 da un soldato israeliano. Questo evento, che avrebbe potuto alimentare solo odio, lo ha invece avvicinato ad Elhanan e al Parents Circle. Aramin ha raccontato come la sua esperienza in prigione lo abbia portato a studiare l’Olocausto, riconoscendo per la prima volta l’umanità e il dolore del “nemico.” Una conoscenza che lo ha condotto a rifiutare la violenza e a dedicare la sua vita alla pace.

Aramin e Elhanan, pur provenendo da mondi culturalmente e politicamente opposti, condividono una visione comune: l’urgenza di rompere il ciclo di violenza attraverso il dialogo. Riconoscono che “l’occupazione genera resistenza, la resistenza genera oppressione, e l’oppressione genera vendetta.” Nel loro appello, invitano la comunità internazionale, e in particolare gli italiani, a sostenere la pace non prendendo parte a fazioni, ma promuovendo il rispetto e la giustizia. “Non è scritto da nessuna parte che dobbiamo ucciderci,” afferma Elhanan. “Possiamo cambiare, spezzare questo ciclo, ma solo se ci parliamo.”

Il loro appello finale risuona come un invito a Brescia e al mondo: la pace è possibile, e può nascere solo riconoscendo la sofferenza dell’altro e costruendo insieme un nuovo futuro.

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25 outubro 2024
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