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È il Signore! Auguri di Pasqua del Padre Generale

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«Ho visto il Signore!» (Gv 20,18)

Maria di Magdala amava il Signore, era riconoscente per il bene ricevuto da lui. Quando Gesù muore, è lei che, «la mattina presto», di quel primo giorno della settimana, «va verso la tomba, mentre era ancora buio». Nella prontezza di questa donna vediamo il desiderio profondo che risiede nel suo cuore: vuole vedere il corpo di Gesù. Ma non lo trova. E vediamo cosa succede: nella sua ricerca disperata e un po' confusa, è Gesù che le viene incontro chiamandola per nome: «Maria!».

Quando torna dai discepoli, Maria di Magdala riassume tutto ciò che ha vissuto in una piccola frase: «Ho visto il Signore!». Ebbene, la nostra fede cristiana inizia e si fondamenta in queste semplici parole. Crediamo nel Signore Gesù perché c’è stata una prima esperienza della risurrezione del Signore, fatta da una donna: Maria di Magdala.

In questi giorni in cui celebriamo l’evento centrale della nostra fede, il mistero pasquale, il kerygma, ricordiamo che la fede in Gesù è un dono, come lo è stato per Maria di Magdala. Dono che va desiderato nel profondo del nostro cuore, e cercato con tutte le nostre forze. «Chiedete e riceverete. Cercate e troverete. Bussate e la porta vi sarà aperta. Perché chiunque chiede riceve, chi cerca trova, a chi bussa sarà aperto» (Mt 7,7-8). «Chi spera in te, o Dio, non sarà mai deluso; deluso sarà chi ti abbandona senza motivo» (Sal 25,3).

Celebriamo questa Pasqua 2020 in un contesto a livello mondiale molto particolare e del tutto inaspettato: la pandemia Covid 19. Tante persone colpite direttamente, tanta sofferenza, tante vittime, tanta incertezza. Anche noi siamo stati colpiti, principalmente nella comunità della Casa Madre. Per questo, in questi giorni è doveroso ricordare in modo particolare i confratelli che ci hanno lasciato. Ringraziamo il Signore di averli avuti come membri della stessa famiglia qui in terra, sapendo che un giorno ci ritroveremo insieme nella dimora eterna. E preghiamo per il loro eterno riposo.

La Pasqua ci dice che chi ha l’ultima parola non è la morte ma la Vita. Ne siamo testimoni. Ciò di cui abbiamo bisogno oggi è di essere persone che guardano al futuro con gli occhi di Dio. Il discepolo missionario, ciascuno di noi, sa dire la parola che conviene nel momento opportuno. Sa leggere la realtà che viviamo con la saggezza dello Spirito. Mostra chiavi di lettura per saper interpretare ciò che sta avvenendo. Poiché è riempito della Vita di Dio, è capace di trasmettere speranza nel luogo e nella situazione dove si trova. La notte, il buio è dietro di noi. Davanti, c’è la promessa di Dio.

Personalmente, ringrazio ognuno di voi per la vicinanza così fraterna che avete manifestato, sotto diverse forme, verso di me, in questa settimana quando mia mamma ci ha lasciati fisicamente ed ha iniziato il viaggio verso l’eternità. È stata una donna di una grande fede. «La mia anima la voglio per Dio», diceva nei momenti particolari in cui era necessario essere onesti e dire la verità. Questa frase esprime senz’altro la retta intenzione che l'ha accompagnata per tutta la vita. Per lei, non c'erano mezze verità. Diceva quello che pensava e credeva che fosse giusto e vero. Aveva una particolare preoccupazione per essere onesta e vera e, allo stesso tempo, un grande senso della presenza di Dio nella sua vita. È appunto questa presenza di Dio che l'ha portata a vivere in questo modo. Che riposi nella pace che il Signore dà ai servitori buoni e fedeli.

Auguro ad ognuno di voi, e a tutti gli amici e conoscenti, buona festa pasquale! Che la gioia della presenza viva del Signore, vi accompagni ogni giorno e riempia i vostri cuori dei doni dello Spirito: «amore, gioia, pace, magnanimità, cordialità, bontà, fedeltà, mansuetudine, dominio di sé» (Gal 5,22).

Fraternamente,

Fernando García Rodríguez, sx


English

Rome, 11 April 2020 –

“I have seen the Lord!” (Gv 20,18)

Mary of Magdala loved the Lord, she was grateful for the good she had received from him. When Jesus dies, it is her who, "early in the morning," on that first day of the week, "goes to the grave while it was still dark." In this woman's readiness, we see the deep desire residing in her heart: she wants to see the body of Jesus. But she cannot find it. In her desperate and somewhat confused search, it is eventually Jesus who comes to her calling her by name: "Mary!"

When she returns to the disciples, Mary of Magdala sums up all that she has experienced in a small sentence: "I have seen the Lord!" Well, our Christian faith begins from and is based on these simple words. We believe in the Lord Jesus because a woman, Mary of Magdala, had first experienced the resurrection of the Lord.

In these days when we celebrate the central event of our faith, the Easter mystery, the kerygma, we remember that faith in Jesus is a gift, as it was for Mary of Magdala. A gift that must be desired from the depths of our hearts and sought with all our might. "Ask and it will be given to you; seek and you will find; knock and the door will be opened to you. For everyone who asks receives; the one who seeks finds; and to the one who knocks, the door will be opened" (Mt 7,7-8). "Those who put their hope in you, oh God, will never be disappointed; those who abandon you for no reason, they will be disappointed" (Sal 25,3).

We celebrate this Easter 2020 in the very special and completely unexpected world context of the Covid-19 pandemic. So many people have been directly affected, so much suffering all around us, so many victims everywhere, so much uncertainty! We too have been badly hit, particularly in the Community of the Mother House. For this reason, in these days it is our duty to remember in a special way the brothers who left us. We thank the Lord for having had them as members of the same family here on earth, knowing that one day we will be together in our eternal home. Let us pray for their perpetual rest.

Easter tells us that the last word is not death but life. We are its witnesses. What we need today is to be people who look to the future with God’s eyes. The missionary disciple, each of us, knows how to say the word that is appropriate at the appropriate time. He can read the reality we live in with the wisdom of the Spirit. He can employ always-new keys to interpret what is happening. Being filled with the Life of God, he is capable of implanting hope in whatever place or situation he finds himself in. The night, its darkness is behind us. In front, we have only God’s promise.

I then wish to thank each of you for the closeness and fraternity you have manifested, in different ways, towards me. This last week, in fact, my mother left us physically and began her journey to eternity. She was a woman of great faith. "I want my soul for God," she used to say in particular moments when it was necessary to be honest and tell the truth. This phrase certainly expresses well the attitude that accompanied my mother throughout her life. For her, there were no half-truths. She always spoke what she thought and believed was right and true. All through her life, she had a particular concern for being honest and true, while having, at the same time, a great sense of God's presence in her life. It was precisely this felt presence of God, which led her to live in that way. May she rest in the peace the Lord gives to the good and faithful servants.

I really wish each of you, and all friends and acquaintances, a very happy Easter! May the joy of the Lord's living presence accompany you every day and fill your hearts with the gifts of the Spirit: "love, joy, peace, forbearance, kindness, goodness, faithfulness, gentleness, self-control" (Gal 5:22).

Fraternally Yours,

Fernando García Rodríguez, sx


Français

Roma, 11 avril 2020 –

« J'ai vu le Seigneur! » (Jn 20, 18)

Marie Madeleine aimait le Seigneur, elle était reconnaissante pour le bien reçu de lui. Quand Jésus meurt, c'est elle qui, « tôt le matin », en ce premier jour de la semaine, « va au tombeau, alors qu'il faisait encore nuit ». Dans l’empressement de cette femme, nous voyons le désir profond qui réside dans son cœur : elle veut voir le corps de Jésus. Mais elle ne le trouve pas. Et voici ce qui se passe : dans sa recherche désespérée et confuse, c'est Jésus qui vient à la rencontre en l'appelant par son nom: « Marie ! ».

Lorsqu'elle revient vers les disciples, Marie Madeleine résume tout ce qu'elle a vécu en une petite phrase : « J’ai vu le Seigneur !». Eh bien, notre foi chrétienne commence et est fondée sur ces simples mots. Nous croyons en Jésus, Seigneur, parce qu'il y a eu une première expérience de sa résurrection, faite par une femme : Marie Madeleine.

En ces jours où nous célébrons l'événement central de notre foi, le mystère pascal, le kérygme, rappelons-nous que la foi en Jésus est un don, comme pour Marie Madeleine. Un don qui doit être désiré au plus profond de nos cœurs et recherché de toutes nos forces. « Demandez, on vous donnera ; cherchez, vous trouverez ; frappez, on vous ouvrira. En effet, quiconque demande reçoit, qui cherche trouve, à qui frappe on ouvrira. » (Mt 7,7-8). « Tous ceux qui espèrent en toi ne seront point confondus ; mais seront confondus ceux qui sont infidèles sans cause. » (Ps 25, 3).

Nous célébrons Pâques 2020 dans un contexte mondial très particulier et complètement inattendu: la pandémie de Covid 19. Tant de personnes directement touchées, tant de souffrances, tant de victimes, tant d'incertitude. Nous aussi, nous avons été touchés, principalement dans la communauté de la Maison-Mère. Pour cette raison, en ces jours, il est un devoir nous souvenir de manière particulière des confrères qui nous ont quittés. Nous remercions le Seigneur de les avoir eu comme membres de la même famille ici sur terre, sachant qu'un jour nous nous retrouverons ensemble dans la demeure éternelle. Et nous prions pour leur repos éternel.

Pâques nous dit que celui qui a le dernier mot ce n'est pas la mort, mais la vie. Nous en sommes témoins. Ce dont nous avons besoin aujourd'hui, c'est d'être des personnes qui regardent vers l'avenir avec les yeux de Dieu. Le disciple missionnaire, que nous sommes, sait dire la parole qui convient et au moment qui convient. Il sait lire la réalité que nous vivons avec la sagesse de l'Esprit. Il indique les clés de lecture pour pouvoir interpréter ce qui se passe. Puisqu'il est rempli de la Vie de Dieu, il est capable de transmettre l'espérance là où il se trouve et dans la situation qu’il traverse. La nuit, l'obscurité est, et reste, derrière nous. Devant, il y a la promesse de Dieu.

Personnellement, je remercie chacun de vous pour la proximité fraternelle que vous avez manifestée, sous différentes formes, à mon égard, pendant cette semaine au moment où ma maman nous a physiquement quittés et a entamé le voyage vers l'éternité. C'était une femme de grande foi. « Je veux mon âme pour Dieu », disait-elle à des moments où il fallait être honnête et dire la vérité. Cette phrase exprime certainement la bonne intention qui l'a accompagnée tout au long de sa vie. Pour elle, il n'y avait pas de demi-vérités. Elle disait ce qu'elle considérait et croyait juste et vrai. Elle avait un souci particulier d'être honnête et vraie et, en même temps, un grand sens de la présence de Dieu dans sa vie. C'est précisément cette présence de Dieu qui l'a amenée à vivre ainsi. Qu'elle repose dans la paix que le Seigneur accorde aux serviteurs bons et fidèles.

Je souhaite à chacun de vous, ainsi qu'à tous les amis et connaissances, une bonne fête de Pâques ! Que la joie de la présence vivante du Seigneur vous accompagne chaque jour et remplisse vos cœurs des dons de l’Esprit : « amour, joie, paix, patience, bonté, bénignité, fidélité, douceur, tempérance » (Gal 5,22-23).

Fraternellement,

Fernando García Rodríguez, sx


Español

Roma, 11 de Abril 2020 –

«¡He visto al Señor!» (Jn 20,18)

María de Magdala amaba al Señor, estaba agradecida por el bien recibido de parte suya. Cuando Jesús muere, es ella la que, «temprano en la mañana» de aquel primer día de la semana, «va a la tumba, mientras todavía estaba oscuro». En la prisa de esta mujer vemos el deseo profundo que reside en su corazón: quiere ver el cuerpo de Jesús. Pero no lo encuentra. Y vemos lo que sucede: en su búsqueda desesperada y un poco confundida, es Jesús el que viene al encuentro llamándola por su nombre: «¡María!».

Cuando regresa donde los discípulos, María de Magdala resume todo lo que ha vivido en una pequeña frase: «¡He visto al Señor!». Ahora bien, nuestra fe cristiana inicia y se fundamenta en estas sencillas palabras. Creemos en el Señor Jesús porque sucedió una primera experiencia de la resurrección del Señor, vivida por una mujer: María de Magdala.

En estos días en los que celebramos el acontecimiento central de nuestra fe, el misterio pascual, el kerygma, recordamos que la fe en Jesús es un regalo, como lo ha sido para María de Magdala. Don que ha de ser deseado en la profundidad de nuestro corazón, y buscado con todas nuestras fuerzas. «Pidan y se les dará. Busquen y encontrarán. Llamen y se le abrirá la puerta. Porque quien pide recibe, quien busca encuentra, y a quien llame se le abrirá» (Mt 7,7-8). «El que espera en ti, oh Dios, nunca será decepcionado; decepcionado será quien te abandona sin motivo» (Sal 25,3).

Celebramos la Pascua 2020 en un contexto a nivel mundial muy particular y completamente inesperado: la pandemia del Covid-19. Muchas personas afectadas directamente, mucho sufrimiento, muchas víctimas, mucha incertidumbre. También nosotros hemos sido afectados, principalmente en la comunidad de la Casa Madre. Por ello, en estos días es preciso recordar de manera particular a los hermanos que nos han dejado. Agradecemos al Señor por haberlos tenido como miembros de la misma Familia aquí en la tierra, sabiendo que un día nos encontraremos todos juntos en la morada eterna. Y oramos por su eterno descanso.

La Pascua nos dice que quien tiene la última palabra no es la muerte, sino la Vida. Somos testigos de ello. De lo que tenemos necesidad hoy, es de ser personas que miran el futuro con los ojos de Dios. El discípulo misionero, cada uno de nosotros, sabe decir la palabra que conviene en el momento oportuno. Sabe leer la realidad que vivimos con la sabiduría del Espíritu. Anuncia las claves de lectura para saber interpretar lo que está ocurriendo. Porque está lleno de la Vida de Dios, es capaz de transmitir esperanza en el lugar y en la situación donde se encuentra. La noche, la oscuridad, está detrás de nosotros. Por delante, está la promesa de Dios.

Personalmente, doy gracias a cada uno de ustedes por la cercanía tan fraterna que han manifestado, bajo muchas formas, hacia mí, en esta semana cuando mi mamá nos ha dejado físicamente y ha iniciado el viaje hacia la eternidad. Ha sido una mujer de una gran fe. «Mi alma la quiero para Dios», decía en aquellos momentos particulares en los que era necesario ser honestos y decir la verdad. Esta frase expresa, sin lugar a dudas, la recta intención que la ha acompañado por toda la vida. Para ella, no había medias verdades. Decía lo que pensaba y creía que era lo justo y verdadero. Tenía una particular preocupación por ser honesta y genuina y, al mismo tiempo, le guiaba un gran sentido de la presencia de Dios en su vida. Precisamente, esta presencia de Dios es la que la ha llevado a vivir de esta manera. Que descanse en la paz que el Señor da a los servidores buenos y fieles.

¡Deseo a cada uno de ustedes, y a todos los amigos y conocidos, buena fiesta pascual! Que la alegría de la presencia viva del Señor los acompañe cada día y llene sus corazones de los dones del Espíritu: «amor, alegría, paz, magnanimidad, cordialidad, bondad, fidelidad, mansedumbre, dominio de sí mismos» (Gal 5,22).

Fraternalmente, 

Fernando García Rodríguez, sx

Fernando García sx
11 April 2020
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