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Noaro P. Pietro

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P. PIETRO NOARO
Sandrigo (VI) il 20 settembre 1917
Cittadella (PD) il 26 luglio 2000

All’Ospedale di Cittadella (PD) il 26.7.2000, alle ore 01.30, è morto il P. Pietro Noaro.
Il P. Pietro era stato operato in dicembre al ginocchio destro e il 24 c.m. si era sottoposto allo stesso intervento al ginocchio sinistro: desiderava riacquistare la normale articolazione delle gambe, compromessa da un’artrosi diffusa che gli rendeva quanto mai doloroso il movimento; e tutto questo per essere autosufficiente e, soprattutto, pronto per un eventuale ritorno in Sierra Leone.
Il giorno successivo all’operazione, però, le condizioni del confratello si sono improvvisamente aggravate. Trasferito prontamente in rianimazione, dopo un paio d’ore cessava di vivere.
Era prossimo agli 83 anni essendo nato a Sandrigo (VI) il 20.9.1917. 

P. Pietro entrò all’Istituto Saveriano di Vicenza in terza ginnasio, nel 1933. L’anno successivo passò a Grumone per la quarta e quinta ginnasio. Fu poi a S. Pietro in Vincoli per il Noviziato, concluso con la Professione Religiosa il 12.9.37. Passò quindi a Parma dove frequentò il Liceo (‘37-’40) e, dopo l’anno di Prefettato nella Scuola Apostolica di Grumone, la teologia (‘41-’45). Fu ordinato presbitero il 29.6.45. Gli ultimi anni del curriculum formativo, gli anni della seconda guerra mondiale, rivelarono in P. Pietro una persona che si sentiva interpellata, provocata, dalle situazioni di difficoltà. In una lettera al P. Generale, firmata anche da un altro confratello, scriveva: “date le condizioni attuali che esigono sacrificio da tutti, specie da noi, noi non vogliamo rimanere inattivi, ma renderci utili in qualche cosa… desidereremmo trascorrere qualche mese delle nostre lunghe vacanze in qualche opera buona …” (Lettera al P. Generale, s.d.).

Dopo l’ordinazione fu destinato alla Casa di Vicenza (‘45-‘48) come prefetto e poi Propagandista: Furono tre anni pieni di scuola, giornate missionarie, propaganda, animazione vocazionale. Il P. Generale, P. Giovanni Gazza, ripetutamene lo invitò a dosare le forze: “Noi non ci dobbiamo risparmiare e il lavoro deve essere il nostro pane quotidiano; però ciò che è troppo, bisogna lasciarlo” (Lett. 18.12.47).

Nel 1948, anche per esaudire le sue accorate richieste, i Superiori lo destinarono alla Scozia per la missione della Sierra Leone. Fu a Glasgow dal ’48 al ’51, impegnato nello studio dell’inglese, nel ministero e nell’assistenza agli immigrati italiani. Nel 1951 raggiunse la Sierra Leone e lavorò fino al 1957 nella missione di Mgburaka. Furono i duri anni degli inizi: da solo, senza una casa, vivendo di capanna in capanna, tutto impegnato nella costruzione di scuole a Magburaka, a Yele e Kamalu; incaricato anche della realizzazione del seminarietto di Makeni.

Dal ‘57 al ‘62 operò nuovamente in Scozia, fondatore e primo superiore dello juniorate di Coatbridge: “tutto sommato un gran Deo gratias e grazie anche agli uomini, primo fra tutti al caro P. Noaro il quale, dopo la grazia di Dio, è il maggior “responsabile” di quanto oggi abbiamo a Coatbridge”. (Lettera del P. G. Castelli, 4.7.64).
Seguirono vent’anni di Sierra Leone (‘62-‘82): a Magburaka (‘62-‘64), Yele (‘64-‘71), Yonibana (‘71-‘80) e ancora a Magburaka: anni dedicati al ministero nelle numerose stazioni missionarie, alle scuole, all’insegnamento del catechismo, costellati da varie iniziative per migliorare le condizioni di vita delle persone in mezzo alle quali viveva. 

Infine, dall’82 all’87, l’ultima parentesi scozzese ancora come superiore di Coatbridge. Quindi gli ultimi anni di Sierra Leone a Yele (‘87-‘93) e a Bumbuna (‘93-‘98) a vivere con i Sierraleonesi il dramma della guerra, finché la situazione lo consenti.

Il Signore accolga nel suo Riposo questo suo servo fedele, intrepido e instancabile

DG
26 July 2000
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