Skip to main content

Messaggio finale

1006/500

XVIII Capitolo Generale

Carissimi Confratelli,

Un suggestivo paesaggio circonda le rive del lago Kivu, marcato dal verde che solo il clima dell’equatore sa far germogliare. Lo specchio d’acqua lacustre aumenta con i suoi riflessi la potenza del sole che inonda tutta Bukavu con i suoi raggi luminosi. È in questa terra, nel cuore dell’Africa, che noi, missionari saveriani, abbiamo voluto celebrare il XVIII Capitolo Generale.

In questo contesto di bellezze naturali, ci siamo immersi, per quanto possibile ad un soggiorno di alcune settimane, in un paesaggio ricco e complesso: quello dei volti umani che lo popolano e della storia che li accompagna.

Ci vengono alla mente i popoli che hanno accolto i nostri primi confratelli nel Continente africano: nel 1950 in Sierra Leone, nel 1958 in Congo… fino all’ultima presenza stabilita da una comunità in Marocco dal 2020.

È significativo riflettere sull’amore alla vocazione laddove i Servi di Dio Carrara, Faccin, Didoné e Joubert, hanno versato il sangue nel 1964. Organizzare il Capitolo in una terra dove tutt’ora, a qualche centinaio di chilometri da Bukavu, ci sono conflitti armati, ci ricorda che la missione è un cammino di fede in un contesto ben preciso nel quale incarnarsi e, con speranza, scoprirvi il Risorto.

Al termine del Capitolo, desideriamo trasmettere anzitutto una sincera riconoscenza verso il Signore che ha condotto il nostro Istituto e che lo trasforma quotidianamente in una famiglia dove il “nuovo germoglia”. Grazie anche a voi, confratelli sparsi nel mondo, che, numerosi, avete partecipato nella fase preparatoria, rispondendo alle “schede tematiche”, scrivendo a “Caro Capitolo”, condividendo le vostre attuali attività che mostrano l’amore che coltivate per la vocazione missionaria, offrendo le vostre intenzioni più care al Signore per il bene della nostra Famiglia. Con voi, ringraziamo anche le Missionarie di Maria - Saveriane e i Laici per il loro contributo alla preparazione del Capitolo. 

A Bukavu non siamo arrivati a mani vuote. Ciascuno di noi ha portato dalla sua circoscrizione qualcosa che rappresentasse i paesi in cui lavoriamo: dei regali alla circoscrizione che ci ospita, il Congo, come segno della nostra riconoscenza per l’accoglienza che ci ha dato e per significare che essa è parte di un mondo saveriano più vasto.

Nei nostri lavori abbiamo seguito lo stesso procedimento che ci ha accompagnato nella fase precapitolare: “da dove veniamo”, “dove siamo” e “verso dove andiamo”, considerando la sintesi delle vostre risposte alle schede preparatorie. Le riflessioni e il dibattito capitolari sono confluiti in quattro documenti che offrono le linee programmatiche dei prossimi anni e ci aiuteranno a amare la nostra vocazione: a viverla come famiglia, a formarci per consolidarla, a realizzarla nell’apertura al mondo, in seno alla Chiesa locale.

Un’idea nuova ci ha aiutato a capire meglio la nostra identità carismatica e il servizio che siamo chiamati a offrire alla Chiesa e al mondo: la nozione di “Cultura saveriana” che ci porta a vivere la diversità come ricchezza e a perseguire costantemente l’unità della famiglia.

Abbiamo preso coscienza che il nostro carisma ha, già da tempo, varcato le frontiere dell’Istituto per diventare un patrimonio comune per tutti coloro, uomini e donne, che si sentono attratti dallo spirito di San Guido e desiderano viverlo ciascuno secondo le proprie modalità specifiche. È la realtà, molteplice e ricca, che riconosciamo con l’espressione “Famiglia carismatica saveriana”.

La nostra attenzione si è concentrata sulla crescente pluralità della nostra Congregazione. La diversità di cultura, di nazionalità, di lingua, ma anche di età, di percorso formativo e di esperienza missionaria, dei membri che la compongono non è un problema da risolvere, ma un’opportunità donataci dallo Spirito Santo di essere missionari già con il nostro essere e vivere in comunità multiculturali. Ciò ci permette di vivere quanto annunciamo e di annunciare ciò che viviamo: “Fare del mondo una sola famiglia in Cristo”. 

È un capitolo che si è celebrato in un momento in cui la congregazione, con la Chiesa universale, sta prendendo coscienza che la missione ad gentes non può più essere concepita secondo il semplice schema mentale “io do, tu ricevi”. Essa, liberata da questa visione, si allarga a tutti i continenti. La Chiesa è chiamata a uscire verso le gentes ovunque, Africa, Americhe, Asia, Europa.

A nome di tutti voi, abbiamo cercato, non senza emozione, di ringraziare i confratelli della Direzione Generale uscente: il loro servizio e la loro generosità hanno prodotto comunione e slancio verso ciò per cui siamo chiamati. Assieme al nuovo Consiglio Generale, a cui auguriamo salute e gioia nel Signore, desideriamo ringraziare ciascuno di voi: negli ultimi sei anni, due di voi hanno accolto con fede il ministero episcopale; altri confratelli continuano a vivere il “sì” quotidiano nell’umiltà e anche nella malattia; numerosi sono i giovani che, soprattutto in queste terre d’Africa, aderiscono al carisma ispirato a San Guido.

Per l’intercessione di Maria, regina degli Apostoli, chiediamo che in ciascuno di noi l’amore di Cristo trovi un cuore accogliente, uno spirito rinnovato e delle mani pronte per farlo conoscere e amare da tutti e dappertutto. 

I confratelli del Capitolo Generale

“Che sia da tutti conosciuto e amato
nostro Signore Gesù Cristo”

Bukavu, 22 Luglio 2023

XVIII CG - Giorno 23

Photo gallery


XVIII GENERAL CHAPTER - FINAL MESSAGE

Dear Confreres,

An evocative landscape surrounds the shores of Lake Kivu, marked by the greenery that only the climate of the Equator can germinate. With its reflections, the stretch of lake water increases the power of the sun which floods all of Bukavu with its luminous rays. It is in this land, in the heart of Africa, that we, Xaverian missionaries, wanted to celebrate the XVIII General Chapter.

Against this backdrop of natural beauty, we immersed ourselves, as much as we could during a stay of a few weeks, in a rich and complex landscape: that of the human faces that populate it and the history that accompanies them.

We are reminded of the peoples who welcomed our first confreres in the African continent: in 1950 in Sierra Leone, in 1958 in Congo... until the latest presence established by a community in Morocco since 2020.

It is significant to reflect on the love of vocation where the Servants of God Carrara, Faccin, Didoné and Joubert shed their blood in 1964. Organizing the General Chapter in a land where even now, a few hundred kilometers from Bukavu, there are armed conflicts, reminds us that the mission is a journey of faith in a precise context in which to incarnate and, with hope, to discover the Risen One.

As the Chapter draws to a close, we wish, first of all, to convey our sincere gratitude to the Lord who has led our Institute and who daily transforms It into a Family where “the new springs forth". Thanks also to you, dear confreres scattered throughout the world, who, in great numbers, have participated in the preparatory phase, responding to the "thematic sheets", writing to "Dear Chapter", sharing your current activities which show the love you cultivate for the missionary vocation, offering your dearest intentions to the Lord for the good of our Family. With you, we also thank the Missionaries of Mary (Xaverian Sisters) and the Laity for their contribution to the preparation of the Chapter.

We did not come to Bukavu empty-handed. Each of us brought something from his own Circumscription to represent the countries in which we work: gifts to the R.D. of Congo Circumscription that hosts us, as a sign of our gratitude for the welcome it has given us and to signify that it is part of a larger Xaverian world.

In our work we have followed the same procedure that accompanied us in the preparatory phase: "where we come from", "where we are" and "towards where we are going", considering the synthesis of your answers to the preparatory thematic sheets. The Chapter reflections and debates have converged into four documents which offer the programmatic guidelines for the coming years and will help us to love our vocation: to live it as a family, to form ourselves so to consolidate it, to realize it by opening to the world, within the local Church.

A new idea has helped us to better understand our charismatic identity and the service we are called to offer to the Church and to the world: the notion of "Xaverian culture" which leads us to live and experience diversity as a richness and to constantly pursue the unity of the Family.

We have become aware that our charism has, for some time now, crossed the borders of the Institute to become a common heritage for all those, men and women, who feel attracted by the spirit of San Guido and each wish to live it in their own specific way. This is the reality, multiple and rich, that we recognize by the expression "Xaverian Charismatic Family".

Our attention has focused on the growing plurality of our Congregation. The diversity of culture, nationality, language, but also age, formation path and missionary experience of its members it is not a problem to be solved, but an opportunity given to us by the Holy Spirit to be missionaries already by our being and living in multicultural communities. This allows us to live what we proclaim and to proclaim what we live: "Making the world one Family in Christ".

It is a chapter that has been celebrated at a time when the Congregation, with the universal Church, is becoming aware that the mission ad gentes can no longer be conceived according to the simple mental scheme "I give, you receive". Freed from this vision, it spreads to all continents. The Church is called to go out to the gentes everywhere, Africa, the Americas, Asia, Europe.

On behalf of all of you, we have tried, not without emotion, to thank the confreres of the outgoing General Direction: their service and their generosity have produced communion and enthusiasm towards what we are called to do. Together with the new General Council, to whom we wish health and joy in the Lord, we wish to thank each and every one of you. In the last six years, two of you have accepted the episcopal ministry with faith; other confreres continue to live the daily "yes" in humility and even in sickness; there are many young people who, especially in these lands of Africa, embrace the charism inspired by San Guido.

Through the intercession of Mary, Queen of the Apostles, we ask that in each of us the love of Christ may find a welcoming heart, a renewed spirit, and hands ready to make him known and loved by all and everywhere.

The Confreres in the General Chapter

“May be known and loved by all,
our Lord Jesus Christ"

Bukavu, 22 July 2023

Photo gallery


Message final

Chers frères,

Un paysage sans pareil entoure les rives du lac Kivu, marqué par la verdure que seul le climat de l'équateur peut faire germer. Avec ses reflets, l'étendue d'eau du lac augmente la puissance du soleil qui inonde tout Bukavu de ses rayons lumineux. C'est sur cette terre, au cœur de l'Afrique, que nous, Missionnaires Xavériens, avons voulu célébrer le XVIIIe Chapitre général.

Dans ce contexte de beauté naturelle, nous nous sommes immergés, tant soit peu, après un séjour de quelques semaines, dans un paysage riche et complexe : celui des visages humains qui le peuplent et de l'histoire qui les accompagne.

On se souvient des peuples qui ont accueilli nos premiers confrères sur le continent africain : en 1950 en Sierra Leone, en 1958 au Congo… jusqu'à la dernière présence arrivée au Maroc en 2020.

Il est significatif de réfléchir sur « l'amour de la vocation » dans la terre où les Serviteurs de Dieu Carrara, Faccin, Didonè et Joubert ont versé leur sang en 1964. Organiser le Chapitre dans un Pays où aujourd'hui encore, à quelques centaines de kilomètres de Bukavu, sévissent des conflits armés, nous rappelle que la mission est un cheminement de foi dans un contexte précis où s'incarner et, avec espérance, découvrir le Ressuscité.

Au terme de ce Chapitre, nous voulons exprimer d'abord une sincère gratitude au Seigneur qui a conduit notre Institut et qui le transforme chaque jour en une famille où "le nouveau jaillit". Merci aussi à vous, confrères dispersés à travers le monde, qui, en grand nombre, avez participé à la phase préparatoire, répondant aux "fiches thématiques", écrivant à "Cher Chapitre", partageant vos activités actuelles qui montrent l'amour que vous cultivez pour la vocation missionnaire, offrant vos intentions les plus chères au Seigneur pour le bien de notre Famille. Avec vous, nous remercions également les Missionnaires de Marie - Xavériennes et les laïcs pour leur contribution à la préparation du Chapitre.

Nous ne sommes pas venus à Bukavu les mains vides. Chacun de nous a apporté quelque chose de sa Circonscription pour représenter les Pays dans lesquels nous travaillons : ces cadeaux pour la Région du Congo sont un signe de l’universalité du monde xavérien et de gratitude pour l'accueil attentif et chaleureux réservé à chacun nous.

Dans notre travail, nous avons suivi la même méthode qui nous a accompagnés dans la phase pré-capitulaire : "d'où nous venons", "où nous sommes" et "vers où nous allons", compte tenu de la synthèse de vos réponses aux dossiers préparatoires. Les réflexions et débats capitulaires ont convergé vers quatre documents qui proposent les orientations programmatiques pour les années à venir. Ces documents peuvent nous aider à aimer notre vocation : à la vivre en famille, à nous former pour la consolider, à la réaliser dans l'ouverture au monde, au sein de l'Église locale.

Une nouvelle idée nous a aidés à mieux comprendre notre identité charismatique et le service que nous sommes appelés à offrir à l'Église et au monde : la notion de « culture xavérienne » qui nous amène à vivre la diversité comme une richesse et à rechercher constamment l'unité de la famille.

Nous avons pris conscience que notre charisme a, depuis quelque temps déjà, franchi les frontières de l'Institut pour devenir un patrimoine commun pour tous ceux, hommes et femmes, qui se sentent attirés par l'esprit de Saint Guido et chacun souhaite le vivre selon ses modalités propres. C'est la réalité multiple et riche que nous reconnaissons avec l'expression « Famille charismatique xavérienne ».

Notre attention s'est tournée vers la pluralité croissante de notre Congrégation. La diversité de culture, de nationalité, de langue, ainsi que d'âge, de parcours formatif et d'expérience missionnaire des membres qui la composent n'est pas un problème à résoudre, mais une opportunité qui nous est donnée par l'Esprit Saint d'être missionnaires déjà par notre être en vivant dans des communautés multiculturelles. Cela nous permet de vivre ce que nous annonçons et de proclamer ce que nous vivons : « Faire du monde une seule famille dans le Christ ».

C'est un Chapitre qui a été célébré à un moment où l’Institut, avec l'Église universelle, prend conscience que la mission ad gentes ne peut plus se concevoir selon le simple schéma mental « je donne, tu reçois ». Libérée de cette vision, elle s'étend sur tous les continents. L'Église est appelée à aller partout vers les gentes, en Afrique, Amériques, Asie, Europe.

En votre nom à tous, nous avons essayé, non sans émotion, de remercier les confrères de la Direction générale sortante : leur service et leur générosité ont produit communion et élan vers ce à quoi nous sommes appelés. Ensemble avec le nouveau Conseil général, à qui nous souhaitons santé et joie dans le Seigneur, nous voulons remercier chacun de vous : au cours des six dernières années, deux d'entre vous ont accepté le ministère épiscopal avec foi ; d'autres confrères continuent à vivre le « oui » quotidien dans l'humilité et même dans la maladie ; nombreux sont les jeunes qui, surtout dans ces terres d'Afrique, adhèrent au charisme inspiré par San Guido.

Par l'intercession de Marie, Reine des Apôtres, nous demandons qu'en chacun de nous l'amour du Christ trouve un cœur accueillant, un esprit renouvelé et des mains prêtes à le faire connaître et aimer de tous et partout.

Les confrères du Chapitre général

« Qu'il soit connu et aimé de tous
notre Seigneur Jésus-Christ »

Bukavu, le 22 juillet 2023


MENSAJE FINAL

Queridos hermanos:

Un paisaje evocador rodea las orillas del lago Kivu, marcado por el verde que sólo el clima del ecuador puede hacer brotar. Con sus reflejos, el agua del lago realza la fuerza del sol que inunda todo Bukavu con sus rayos luminosos. Es en esta tierra, en el corazón de África, donde nosotros, misioneros javerianos, hemos querido celebrar el 18º Capítulo General.

Con este telón de fondo de belleza natural, nos hemos sumergido, tanto como hemos podido durante algunas semanas, en un paisaje rico y complejo: el de los rostros humanos que lo pueblan y la historia que los acompaña.

Recordamos los pueblos que acogieron a nuestros primeros hermanos en el continente africano: en 1950 en Sierra Leona, en 1958 en el Congo... hasta la última presencia establecida por una comunidad en Marruecos en 2020.

Es significativo reflexionar sobre el amor a la vocación donde los Siervos de Dios, Carrara, Faccin, Didoné y Joubert derramaron su sangre en 1964. Organizar el Capítulo en una tierra donde aún hoy, a unos cientos de kilómetros de Bukavu, hay conflictos armados, nos recuerda que la misión es un camino de fe en un contexto muy concreto en el que encarnarse y, con esperanza, descubrir al Señor Resucitado.

Al final del Capítulo, deseamos ante todo transmitir nuestra sincera gratitud al Señor que ha guiado nuestro Instituto y que lo transforma cada día en una familia donde "germina lo nuevo".

Gracias también a vosotros, hermanos esparcidos por el mundo, que, en gran número, habéis participados en la fase preparatoria, respondiendo a las "fichas temáticas", escribiendo al "Querido Capítulo", ofreciendo al Señor vuestras intenciones más queridas para el bien de nuestra Familia.

No hemos llegado a Bukavu con las manos vacías. Cada uno de nosotros ha traído algo de su propia circunscripción para representar a los países en los que trabajamos: regalos hechos a nuestra circunscripción anfitriona, el Congo, para significar que forma parte de un mundo javeriano más amplio.

En nuestro trabajo, hemos seguido el mismo procedimiento que nos acompañó en la fase precapitular: "de dónde venimos", "dónde estamos" y "hacia dónde vamos", teniendo en cuenta la síntesis de vuestras respuestas a las fichas preparatorias. Las reflexiones y el debate capitular han desembocado en cuatro documentos que ofrecen las líneas programáticas para los próximos años y nos ayudarán a amar nuestra vocación: vivirla como familia, formarnos para consolidarla, realizarla en apertura al mundo, dentro de la Iglesia local.

Una nueva idea nos ha ayudado a comprender mejor nuestra identidad carismática y el servicio que estamos llamados a ofrecer a la Iglesia y al mundo: la noción de "cultura javeriana", que nos lleva a vivir la diversidad como una riqueza y a perseguir constantemente la unidad de la familia.

Hemos tomado conciencia de que, desde hace algún tiempo, nuestro carisma ha traspasado las fronteras del Instituto para convertirse en patrimonio común de todos aquellos, hombres y mujeres, que se sienten atraídos por el espíritu de San Guido y desean vivirlo cada uno a su manera específica. Esta es la realidad, múltiple y rica, que reconocemos con la expresión "Familia Carismática Javeriana".

Nuestra atención se ha centrado en la creciente pluralidad de nuestra Congregación. La diversidad de cultura, de nacionalidad, de lengua, pero también de edad, de itinerario formativo y de experiencia misionera, de los miembros que la componen no es un problema por resolver, sino una oportunidad que nos ofrece el Espíritu Santo para ser ya misioneros por nuestro ser y vivir en comunidades multiculturales. Esto nos permite vivir lo que proclamamos y proclamar lo que vivimos: "Hacer del mundo una sola familia en Cristo".

Ha sido un capítulo celebrado en un momento en que la congregación, con la Iglesia universal, está tomando conciencia de que la misión ad gentes ya no puede concebirse según el simple esquema mental "yo doy, tú recibes". Liberada de esta visión, se extiende a todos los continentes. La Iglesia está llamada a salir hacia a las gentes en todas partes: en África, América, Asia, Europa.

En nombre de todos, hemos querido dar las gracias, no sin emoción, a los hermanos de la Dirección General saliente: su servicio y generosidad han producido comunión e impulso hacia aquello para lo cual somos llamados. Junto con el nuevo Consejo general, al que deseamos salud y gozo en el Señor, queremos daros las gracias a todos y cada uno de vosotros: en los últimos seis años, dos de vosotros habéis aceptado con fe el ministerio episcopal; otros hermanos siguen viviendo su "sí" cotidiano con humildad e incluso en la enfermedad; son muchos los jóvenes que, especialmente en estas tierras de África, se adhieren al carisma inspirado a san Guido.

Que el amor de Cristo encuentre en cada uno de nosotros un corazón acogedor, un espíritu renovado y unas manos dispuestas a hacerlo conocer y reconocer en todas partes.

Photo gallery


Mensagem final

Prezados Confrades,

Uma paisagem sugestiva rodeia as margens do Lago Kivu, marcada pelo verde que só o clima do equador pode oferecer. O espelho da água do lago aumenta com seus reflexos a potência do sol que inunda toda Bukavu com seus raios luminosos. É nesta terra, no coração da África, que nós, Missionários Xaverianos, celebramos o XVIII Capítulo Geral.

Neste contexto de beleza natural, mergulhámos, na medida do possível, em uma bela estadia, em uma paisagem rica e complexa: a dos rostos humanos que a povoam e a história que os acompanha.

Nos vem à memória os povos que acolheram os nossos primeiros confrades no Continente africano: em 1950, na Serra Leoa, em 1958, no Congo... até a última presença constituída por uma comunidade em Marrocos a partir de 2020.

É significativo refletir sobre o amor vocacional onde os Servos de Deus Carrara, Faccin, Didoné e Joubert, derramaram seu sangue em 1964. Organizar o Capítulo em uma terra onde ainda hoje, a poucas centenas de quilómetros de Bukavu, há conflitos armados, recorda-nos que a missão é um caminho de fé, em um contexto muito específico para encarnar e com esperança descobrir o Ressuscitado.

Ao final do Capítulo, desejamos, primeiramente, transmitir uma sincera gratidão ao Senhor que conduziu o nosso Instituto e que o transforma cotidianamente em uma família onde “germinam novos brotos”. Obrigado também a vocês, confrades espalhados pelo mundo, que em grande número participaram da fase preparatória, respondendo às "questões temáticas", escrevendo ao "Prezado Capítulo", partilhando as suas atividades atuais que mostram o amor que cultivam pela vocação missionária, oferecendo as suas intenções mais queridas ao Senhor para o bem da nossa Família. Juntamente com vocês, agradecemos também aos Missionárias Maria-Xaverianos e aos Leigos pela sua contribuição na preparação do Capítulo.

Não chegamos em Bukavu de mãos vazias. Cada um de nós trouxe da sua circunscrição alguma coisa que representasse o país onde trabalhamos: presentes para a circunscrição que nos hospedou, o Congo, como sinal da nossa gratidão pela acolhida que nos deu e para mostrar que fazemos parte de um mundo xaveriano mais amplo.

No nosso trabalho seguimos o mesmo procedimento que nos acompanhou na fase pré-capitular: "de onde viemos", "onde estamos" e "para onde vamos", considerando a síntese das suas respostas às questões preparatórias. As reflexões e o debate do Capítulo convergiram em quatro documentos que oferecem as linhas programáticas para os próximos anos e nos ajudarão a amar nossa vocação: vivê-la como família, formar-nos para consolidá-la, realizá-la em abertura ao mundo, dentro da Igreja local.

Uma nova ideia ajudou-nos a compreender melhor a nossa identidade carismática e o serviço que somos chamados a oferecer à Igreja e ao mundo: a noção de "cultura xaveriana" que nos leva a viver a diversidade como riqueza e a procurar constantemente a unidade familiar.

Tomamos consciência de que o nosso carisma, há algum tempo, ultrapassou as fronteiras do Instituto para se tornar um património comum para todos aqueles homens e mulheres, que se sentem atraídos pelo espírito de São Guido e desejam vivê-lo cada um segundo as suas modalidades específicas. É nesta realidade, múltipla e rica, que reconhecemos com a expressão "família carismática xaveriana".

Nossa atenção se concentrou na crescente pluralidade de nossa Congregação. A diversidade de cultura, nacionalidade, língua, mas também de idade; do percurso formativo e experiência missionária dos membros que a compõem, não é um problema a ser resolvido, mas é uma oportunidade que nos foi dada pelo Espírito Santo de sermos missionários, com o nosso ser e viver em comunidades multiculturais. Isto permite-nos viver o que anunciamos e anunciar o que vivemos: "Fazer do mundo uma família em Cristo".

É um capítulo que foi celebrado num momento em que a congregação, com a Igreja universal, está tomando consciência de que a missão ad gentes, já não pode ser concebida segundo o simples esquema mental "Eu dou, você recebe". A liberação dessa visão, se estende a todos os continentes. A Igreja é chamada a ir ao encontro das gentes em todo lugar, África, América, Ásia e Europa.

Em nome de todos vocês, procurámos, não sem emoção, agradecer aos confrades da Direção Geral cessante: o seu serviço e generosidade, produziram comunhão e entusiasmo para aquilo que somos chamados. Juntamente com o novo Conselho Geral, a quem parabenizamos, desejamos saúde e alegria no Senhor, queremos agradecer a cada um de vocês.

Nos últimos seis anos, dois confrades aceitaram com fé o serviço episcopal; outros confrades continuam a viver o seu "sim" diário na humildade e até na doença; há muitos jovens que, especialmente nestas terras africanas, aderem ao carisma inspirado por São Guido.

Por intercessão de Maria, Rainha dos Apóstolos, peçamos que em cada um de nós, o amor de Cristo encontre um coração acolhedor, um espírito renovado com as mãos prontas para torná-lo conhecido e amado por todos e em toda a parte.

Os confrades do Capítulo Geral

"Que nosso Senhor Jesus Cristo seja conhecido e amado por todos"

Bukavu, 22 Julho 2023

Photo gallery


PESAN AKHIR

Para konfrater terkasih,

Bentang alam yang menggugah, mengelilingi tepi Danau Kivu, ditandai dengan kehijauan yang hanya dapat tumbuh di iklim khatulistiwa. Dengan pantulannya, hamparan air danau menambah kekuatan matahari yang membanjiri seluruh Bukavu dengan sinar pancarannya. Di negeri inilah, di jantung Afrika, kami, para misionaris Xaverian, ingin merayakan Kapitel Jenderal XVIII.

Dalam konteks keindahan alam ini, kita membenamkan diri sedalam mungkin dalam beberapa minggu, dalam kondisi yang kaya dan kompleks: wajah manusia yang menghuninya dan sejarah yang menyertainya.
Kita diingatkan akan bangsa yang menyambut para konfrater pertama kita di benua Afrika: pada tahun 1950 di Sierra Leone, pada tahun 1958 di Kongo... hingga kehadiran terakhir di komunitas di Maroko sejak tahun 2020.
Penting untuk merenungkan makna cinta panggilan, di mana para Hamba Allah Carrara, Faccin, Didoné dan Joubert menumpahkan darah mereka pada tahun 1964.

Menyelenggarakan Kapitel di sebuah negeri yang bahkan hari ini, beberapa ratus kilometer dari Bukavu, terdapat konflik bersenjata, mengingatkan kita bahwa misi adalah perjalanan iman dalam konteks yang tepat untuk berinkarnasi dan, dengan harapan, untuk menemukan Yang Bangkit.

Di akhir Kapitel ini, pertama-tama kita ingin menyampaikan rasa terima kasih yang tulus kepada Tuhan yang telah memimpin kongregasi kita dan yang mengubahnya setiap hari menjadi sebuah keluarga, di mana "tunas-tunas baru muncul". Terima kasih juga kepada Saudara, parakonfrater, yang tersebar di seluruh dunia, yang, dalam jumlah besar, berpartisipasi dalam tahap persiapan, menanggapi "diskusi tematik", sembari menulis kepada "Kapitularis yang terkasih", membagikan aktivitas Saudara saat ini yang menunjukkan cinta yang Saudara kembangkan untuk panggilan misioner, mempersembahkan intensi Saudara yang terdalam kepada Allah demi kebaikan Keluarga kita. Bersama Saudaea, kita juga berterima kasih kepada para Misionaris Maria - Suster Xaverian dan kaum awam atas kontribusi mereka dalam persiapan Kapitel.

Kita tidak datang ke Bukavu dengan tangan kosong. Masing-masing dari kita membawa sesuatu dari regio dan negara tempat kita berkarya: hadiah untuk kongo yang menampung kita: kado untuk Kongo sebagai tanda terima kasih kita atas sambutan yang telah diberikan dan untuk menandakan bahwa itu adalah bagian dari dunia Xaverian yang lebih besar.
Dalam keseharian kita selama kapitel, kita mengikuti alur tema diskusi yang sama dengan bahan diakusi prakapitel "dari mana kita berasal", "di mana kita berada" dan "ke mana kita akan pergi", dengan mempertimbangkan sintesis jawaban para konfrater dari seluruh dunia. Refleksi dan debat Kapitel menyatu menjadi empat dokumen yang menawarkan pedoman program untuk tahun-tahun mendatang. Semoga ini akan membantu kita untuk mencintai panggilan kita: menghayatinya sebagai sebuah keluarga, membentuk diri kita sendiri, untuk mengkonsolidasikannya, mewujudkannya dalam keterbukaan terhadap dunia, di dalam Gereja lokal.

Sebuah gagasan baru telah membantu kita lebih memahami identitas karismatik kita dan pelayanan yang harus kita persembahkan kepada Gereja dan dunia, yaitu: gagasan tentang "budaya Xaverian". Inilah yang menuntun kita untuk mengalami keberagaman sebagai kekayaan, dan terus-menerus mengejar kesatuan keluarga.

Kita telah menyadari bahwa karisma kita telah melintasi batas-batas kongregasi, dan menjadi warisan bersama bagi semua orang, pria dan wanita, yang terinspiradi, merasa tertarik dengan semangat St. Guido. Masing-masing orang dan kelompok ingin menghayatinya sesuai dengan modalitas khusus mereka sendiri. Ini adalah realitas yang beragam dan kaya yang kita kenal dengan ungkapan "keluarga karismatik Xaverian".

Perhatian kita terfokus pada pertumbuhan pluralitas Kongregasi kita. Keanekaragaman budaya, kebangsaan, bahasa, tetapi juga usia, jalur pendidikan dan pengalaman misioner para konfrater yang menyusunnya, bukanlah masalah yang harus diselesaikan, tetapi kesempatan yang diberikan kepada kita oleh Roh Kudus untuk menjadi misionaris dengan keberadaan kita, dan hidup dalam komunitas multikultural. Ini memungkinkan kita untuk menghidupi apa yang kita beritakan dan mewartakan apa yang kita hidupi: "Menjadikan dunia satu keluarga di dalam Kristus"

Ini adalah Kapitel yang dirayakan pada saat kongregasi kita, selaras dengan Gereja universal, menyadari bahwa misi ad gentes tidak dapat lagi dipahami menurut skema mental sederhana "saya memberi, Anda menerima". Misi yang dibebaskan dari visi ini, menyebar ke semua benua. Gereja dipanggil untuk pergi menjumpai orang di mana-mana: Afrika, Amerika, Asia, Eropa.

Atas nama konfrater semua, kita telah mencoba berterima kasih kepada para konfrater dari Direksi Jenderal yang purna tugas: pelayanan dan kemurahan hati mereka telah menghasilkan persekutuan dan dorongan menuju apa yang harus kita lakukan. Bersama dengan Direksi Jenderal yang baru, kita turut mendoakan agar para konfrater semua sehat selalu dan bersukacita dalam Tuhan. Kita pun turut berterima kasih kepada masing-masing: dalam enam tahun terakhir, dua dari konfrater kita telah menerima pelayanan uskup dengan iman; para konfrater lainnya terus menghidupi "ya" setiap hari dalam kerendahan hati dan bahkan dalam keadaan sakit; juga ada banyak anak muda, khususnya di negeri-negeri Afrika ini, yang mengikuti karisma yang diilhami oleh St. Guido.
Melalui perantaraan Bunda Maria, Ratu Para Rasul, mari kita memohon agar di dalam diri kita masing-masing, cinta Kristus menemukan hati yang ramah, semangat yang diperbarui, dan tangan yang siap untuk membuatnya dikenal dan dicintai oleh semua orang dan di mana saja.

Para konfrater Kapitel Jenderal,

“Semoga dia dikenal dan dicintai semua orang
Tuhan kami Yesus Kristus"

Bukavu, 22 Juli 2023

Photo gallery

XVIII CG
23 July 2023
1006 Views
Available in
Tags

Link &
Download

Area reserved for the Xaverian Family.
Access here with your username and password to view and download the reserved files.