“QUELLO CHE HO TE LO DO”
“...Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date...” (Mt 10,8)
«...poveri, ma capaci di arricchire molti; come gente che non ha nulla e invece pos- sediamo tutto...» (2Cor 6,10).
«...egli si volse a guardarli, sperando di ricevere da loro qualche cosa. Pietro gli disse: «Non possiedo né argento né oro, ma quello che ho te lo do: nel nome di Gesù Cristo, il Nazareno, alzati e cammina!» (atti 2,1-10)
CARISSIMI CONFRATELLI
I brani sopracitati, son riecheggiati nella mia mente diverse volte nello scorrere dei giorni in questo anno Giubilare, soprattutto nelle occasioni di lettura della LT, quando il nostro padre fondatore esulta nel dirci, “...Ognuno di noi sia quindi intimamente persuaso che la vocazione, alla quale siamo stati chiamati, non potrebbe essere più nobile e gran- de...”
Questa gioia che mai si esaurisce, si manifesta nel conseguente desiderio di essere condivisa. Per questo siamo missionari e per questo siamo in questa terra.
In un paese, dove le leggi di mercato, sono guidate sempre, come ovunque dalla “di- namica della Domanda e dell’Offerta”, anche noi possiamo dire la nostra, come Pietro e Giovanni al tempio. Lo possiamo fare nello stile del Signore che offre molto più di quella che può essere l’attesa di ciascun uomo. E lo offriamo gratuitamente, prendendo l’iniziativa, senza il timore di deludere, o che il gesto non funzioni, e che il miracolo non si compia.
In questa terra “Ad Gentes” quello che viene a mancare non è la “messe” o il celato bi- sogno che questa ha di essere visitata. Il punto debole, di questa dinamica missionaria, forse e a volte, è la insufficiente fiducia nella forza insita del Vangelo, da noi proclamato quali inviati a proporlo in questo paese. Preghiamo dunque il Signore perché ci renda ope- rai gioiosi e fiduciosi...
