Lunedì 21 luglio 2025, la comunità cattolica si è ritrovata numerosa nella chiesa di Yakatamachi, a Wakayama (Giappone), per il terzo incontro del Rosario Missionario, nel contesto delle iniziative per il 75° anniversario della presenza dei Missionari Saveriani in Giappone.
Circa 110 fedeli, insieme ad alcuni pellegrini, hanno partecipato con devozione a questo momento di preghiera che, ogni volta, si concentra su un diverso continente. Dopo l’Asia e l’Oceania, questa tappa era dedicata all’Europa.
Alla preghiera hanno preso parte anche cinque suore Saveriane, sette padri Saveriani, un sacerdote degli Oblati e uno della comunità Boa Nova: una presenza che ha testimoniato concretamente il volto universale e sinodale della Chiesa.
Il parroco, padre Morales SX, ha aperto l’incontro con un saluto e una riflessione sulla sfida dell’evangelizzazione nel continente europeo, oggi profondamente segnato dalla secolarizzazione. Ha invitato tutti a pregare affinché il Vangelo possa tornare a toccare i cuori e a ispirare la vita delle persone.
Nelle sue parole, la Chiesa in Europa è chiamata a diventare una “minoranza creativa”, capace di testimoniare con gioia la fede, la speranza e la carità nel mondo d’oggi.
A sostenere la meditazione e il dialogo interiore, sono stati proiettati due brevi video: il primo ha presentato l’esperienza del programma di volontariato missionario “Xavi”, il secondo ha raccontato la testimonianza del Beato Carlo Acutis. Entrambi i contributi hanno posto l’accento sul ruolo fondamentale dei giovani nella missione evangelizzatrice, ciascuno secondo il carisma e la chiamata ricevuti.
Il Rosario è stato guidato da cinque intenzioni, che hanno aiutato i presenti a pregare per l’Europa con spirito missionario, aperti alla speranza e al rinnovamento. Nel messaggio conclusivo, il Superiore Regionale dei Saveriani in Giappone ha ricordato che l’evangelizzazione è un compito che coinvolge tutti, oggi più che mai, e ha rinnovato l’invito a camminare insieme, come testimoni del Vangelo.
L’incontro si è concluso con un momento di fraternità nell’aula parrocchiale: un rinfresco semplice ma ricco di gratitudine per il cammino fatto insieme. Un’occasione per rafforzare i legami e alimentare il senso di appartenenza alla grande famiglia di Dio.
On Monday, July 21, 2025, the Catholic community gathered in large numbers at the church of Yakatamachi, in Wakayama (Japan), for the third gathering of the Missionary Rosary, part of the initiatives marking the 75th anniversary of the Xaverian Missionaries’ presence in Japan.
Around 110 faithful, along with some pilgrims, took part devoutly in this moment of prayer, which each time focuses on a different continent. After Asia and Oceania, this edition was dedicated to Europe.
Five Xaverian sisters, seven Xaverian priests, one Oblate priest, and one from the Boa Nova community also joined the prayer: a presence that tangibly reflected the universal and synodal face of the Church.
The parish priest, Fr. Morales SX, opened the gathering with a greeting and a reflection on the challenge of evangelization in the European continent, which today is deeply marked by secularization. He invited everyone to pray so that the Gospel may once again touch hearts and inspire people’s lives.
In his words, the Church in Europe is called to become a “creative minority,” capable of joyfully witnessing to faith, hope, and charity in today’s world.
To support meditation and inner reflection, two short videos were shown: the first presented the experience of the “Xavi” missionary volunteer program; the second shared the testimony of Blessed Carlo Acutis. Both contributions highlighted the essential role of young people in the missionary endeavor, each according to their own charism and vocation.
The Rosary was guided by five intentions, helping participants pray for Europe with a missionary spirit, open to hope and renewal. In the final message, the Regional Superior of the Xaverians in Japan reminded everyone that evangelization is a mission involving us all, now more than ever, and he renewed the invitation to walk together as witnesses of the Gospel.
The gathering ended with a moment of fraternity in the parish hall: a simple yet heartfelt refreshment full of gratitude for the journey shared. It was an opportunity to strengthen bonds and nurture a sense of belonging to the great family of God.
