… dal Bangladesh
Riflessioni sulla Vita Consacrata Missionaria
Il 2015 Anno della Vita Consacrata. La vita consacrata non è altro che una consacrazione a vita, non per un certo periodo di tempo circoscritto. Non esiste nessun contratto a tempo determinato ma a tempo indeterminato… cioè per TUTTA LA VITA!!!
E’ un sì che si rinnova giorno dopo giorno nella fedeltà agli impegni presi, alla comunità e alla missione.
Se parliamo di “Vita Consacrata” intendiamo qualcosa di vitale, di creativo…direi qualcosa di dinamico, qualcosa che attrae e che fa nascere nell’altro la gioia di seguire il Signore, donando tutto se stesso.
Difatti, la vita consacrata non è qualcosa di statico chiusa dentro quattro mura, dove si svolge “senza pensieri” una vita rinchiusa nelle proprie faccende personali e comunitarie senza avere un’apertura all’esterno, cioè al mondo in cui si vive.
Se sottolineiamo l’aspetto “VITA” ci rendiamo conto che l’impegno è quello di essere dinamici e non statici. La staticità ci porta alla morte, non ci fa fare dei passi in avanti…ancor di più la staticità ammazza l’entusiasmo, non ci fa andare verso un futuro, anzi il rischio è quello di rimanere in una posizione di stallo senza prospettive future.
Dall’esperienza missionaria in Bangladesh questa è la lezione che ho imparato: mai arrendersi!!! Lottare con tutte le proprie forze, le proprie energie affinché la vita possa sempre emergere, ricominciando da qualcosa di nuovo, di bello che faccia nascere dentro di noi l’ardore di andare avanti con gioia aperti alla speranza del Cristo vivente in mezzo a noi.
La vita ci chiama a un cambiamento, a “osare passi nuovi”, cioè renderci disponibili al cambiamento, di mollare le proprie resistenze personali e comunitarie.
Tutti i problemi relativi alla vita consacrata li possiamo conoscere, li conosciamo benissimo, ciò che manca è la disponibilità al cambiamento.
Siamo chiamati ad abbandonare gli strumenti che hanno funzionato fino adesso, per strumenti s’intende anche il modo di pensare, i propri pensieri.
Abbiamo bisogno di una brace di fuoco che dura, che ci faccia scaldare di nuovo il cuore e ci dia il coraggio di rimetterci in cammino in compagnia di Cristo che cammina con noi sulle strade del mondo.
Siamo chiamati a sperimentare, non a rimanere chiusi nelle proprie tradizioni. Sperimentare è questo fare nuove esperienze. La novità non ha subito successo, ma bisogna sperimentare per poter vedere qualcosa di nuovo.
Le abitudini sono molto appiccicose, ci spingono a fare commenti di questo genere: prima era meglio, adesso tutto è cambiato.
Osare Passi Nuovi è quest’abbraccio aperto verso la vita, dobbiamo camminare con quest’apertura, siamo chiamati a metterci in gioco.
Concludo dicendo che la Vita Consacrata deve farci sperimentare di più il nostro essere persona umana, riprendiamo in mano la nostra umanità, quell’umanità che Cristo stesso ci ha insegnato e testimoniamo e andiamo incontro all’altro con le braccia aperte percorrendo insieme il sentiero della vita che è quello di essere amati da Dio.
Giovanni Gargano sx (Giuà)
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