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La pace, vocazione universale: un invito alla fraternità secondo la nostra fede

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La pace, vocazione universale: un invito alla fraternità secondo la nostra fede

Una riflessione semplice sulla missione. La pace come dono e compito di ogni fedele.

La pace, nel pensiero cattolico, non è semplicemente assenza di conflitto, ma quella «tranquillità dell’ordine» che sant’Agostino descriveva come frutto della giustizia e della carità. Come ricordava Paolo VI, «lo sviluppo è il nuovo nome della pace», a indicare la profonda connessione tra giustizia sociale e pace autentica.

Fondamenti evangelici e spirituali

Per noi cristiani, la pace è anzitutto quella che Gesù risorto ci ha donato il giorno di Pasqua e che ci scambiamo nella celebrazione eucaristica: «La pace del Signore». Solo Dio può donarci questa pace, con il suo perdono e la salvezza operata dalla passione, morte e risurrezione di Cristo. La pace è dunque per noi un dono di Dio da custodire con gratitudine, ma anche un impegno quotidiano della vita cristiana per costruirla e diffonderla: appunto la missione.

Henry Newman, nel suo saggio sullo sviluppo della dottrina cristiana, ci ricorda come la comprensione della verità evangelica si dispieghi progressivamente nella storia, senza mutarne l’essenza. Questo principio si applica anche alla pace: la beatitudine «Beati gli operatori di pace» (Mt 5,9) trova oggi nuove applicazioni in un mondo globalizzato e interdipendente. S. Teresa di Calcutta incarnava questa verità quando affermava: «La pace comincia con un sorriso. Se vogliamo coltivare una pace vera, dobbiamo cominciare dai piccoli gesti quotidiani di attenzione all’altro». È nelle relazioni interpersonali che si vive la missione.

A) La fraternità universale come via alla pace

Il filosofo Jacques Maritain, nel suo Umanesimo integrale, sviluppava l’idea di una comunità fraterna che riconosce la dignità trascendente di ogni persona. Questa fraternità non è sentimentalismo, ma riconoscimento razionale dell’altro come fratello in umanità e, per il credente, come figlio dello stesso Padre. Come scriveva Maritain: «La persona umana ha diritto di essere rispettata, è un tutto, padrona di sé e dei suoi atti… la società è fatta per la persona». La pace nasce quando le strutture sociali rispecchiano questa verità. La dottrina sociale della chiesa e’ parte della nostra missione come il propugnare il valore inestimabile di ogni vita umana, creata ed amata da Dio.

B) Giustizia nelle relazioni umane: il principio di sussidiarietà

Papa Pio XI, nell’enciclica “Quadragesimo anno”, formulava il principio di sussidiarietà, che rimane fondamentale: «Non si deve togliere agli individui ciò che essi possono compiere con le forze e l’industria propria per affidarlo alla comunità». La pace esige relazioni giuste, che rispettino l’autonomia e la dignità di ogni persona e di ogni comunità intermedia. 

Benedetto XVI, nella “Caritas in Veritate”, approfondiva questo concetto: «La sussidiarietà rispetta la dignità della persona, in cui vede un soggetto sempre capace di dare qualcosa agli altri».

C) Giustizia verso il creato e le generazioni future

San Francesco d’Assisi, patrono dell’ecologia, ci insegnò a riconoscere una fraternità universale che abbraccia tutto il creato. Il saluto “Pace e bene” comprende ogni realtà umana ed evangelica. Più recentemente, Papa Francesco, nella “Laudato sì”, ha sviluppato il concetto di «ecologia integrale», mostrando come la pace con la terra sia inseparabile dalla pace tra i popoli: «Tutto è connesso».

D) Le esigenze umane e della fede

La pace autentica richiede l’integrazione tra le esigenze della ragione umana e quelle della fede. Come scriveva Henry Newman : «La coscienza ha diritti perché ha doveri».

E) Diventare operatori di pace oggi significa:

1. Riconoscere sempre e ovunque la fraternità universale che lega tutti gli esseri umani.

2. Lavorare per strutture sociali ed economiche più giuste, che rispettino la natura delle relazioni umane.

3. Vivere sobriamente in linea con un’ecologia integrale che custodisca il creato e la vita.

4. Integrare fede, ragione e vita concreta, in modo coerente nel perseguire il bene comune.

La “Gaudium et Spes” afferma: «La pace non è la semplice assenza della guerra… ma è piuttosto l’opera della giustizia». In un mondo segnato da divisioni e conflitti, la vocazione cristiana ci chiama a essere ponti, artigiani di incontro, testimoni di quella pace che il mondo non può dare, ma che nasce dal riconoscimento dell’altro — compreso il nemico da amare — come fratello.

Per noi Saveriani impegnarci per “fare del mondo una sola famiglia in Gesù Cristo” significa lavorare ogni giorno, tutto l’anno, per costruire la pace mediante il Primo annuncio del Vangelo in tutti i luoghi dove siamo con coerenza di vita.

P. Silvano Da Roit sx

P. Silvano Da Roit sx
30 Diciembre 2025
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