Tavernerio, 10 giugno 2024. Dal momento in cui ho deciso di fermarmi e di considerarmi pensionato (aprile 2019) mettendo un punto al mio lavoro in Burundi, la comunità di Tavernerio, dove risiedo dal 2000, è diventata il luogo in cui svolgo le mie attività. La malattia di P. Luigi Zucchinelli (2019-20), la pandemia (2020-22), l’ictus ischemico (2021) hanno marcato il cambiamento e il distacco dalla mia precedente attività e mi hanno fatto inserire la … ridotta nell’andatura della mia giornata. Non tengo più conferenze e sessioni, ho ridotto al minimo la predicazione di esercizi spirituali e ritiri e sono, corrispondentemente, diminuite le richieste di articoli e di conferenze da tenere fuori casa. Ora mi limito alla supplenza pastorale nelle parrocchie limitrofe della diocesi di Como e di Milano, dato che Tavernerio si trova a cavallo delle due diocesi. E siccome la nostra comunità saveriana è oggi ridotta ai minimi termini, queste richieste di supplenza pastorale si sono per me moltiplicate, ma mi offrono occasioni di muovermi nel territorio, ma sempre senza esagerare.
Celebrare le eucaristia domenicali e preparare l’omelia (spesso sono due le omelie da preparare, una per il rito romano e un’altra per quello ambrosiano), celebrare il sacramento della riconciliazione nelle vigilie delle solennità, delle feste patronali o delle prime comunioni e cresime (e qui la gente ancora si confessa) … sono impegni che non mi stancano, anzi piacevoli. Ho anche l’impegno quindicinale delle confessioni di una comunità di religiose in città a Como. Nel mese di settembre 2019 il Vescovo di Como mi ha nominato suo Delegato per la vita consacrata in diocesi con l’impegno di partecipare al consiglio episcopale, una volta alla settimana in episcopio.
Al di fuori di queste attività accompagno un gruppo di famiglie (“Missione in famiglia”) che una volta al mese si trova a riflettere su temi della vita familiare. La stessa cosa, ma con scadenze più distanziate, con un gruppo di riflessione spirituale e culturale che si chiama “il Bandolo”, nato negli anni ’70, formato da giovani studenti, oggi professionisti ormai adulti. Questo gruppo l’ho ereditato una ventina di anni fa da don Battista Galli. L’uno e l’altro sono gruppi che seguo volentieri anche se il secondo è più impegnativo da un punto di vista intellettuale. Entrambi i gruppi mi offrono l’opportunità di coltivare gli interessi dei partecipanti (che sono anche i miei) e, secondo vantaggio, di avere delle buone relazioni con chi appartiene ai due gruppi: persone davvero in gamba!
Il ministero però che più mi piace - e più mi consola - è accogliere e ascoltare chi viene a parlare con me dei propri problemi spirituali, personali o familiari, e chi viene da me per la direzione spirituale. Questi ultimi impegni negli ultimi tempi si sono moltiplicati con mia gioia e anche personale profitto.
Dalla direzione generale dei Missionari Saveriani, sempre più di frequente, mi viene la richiesta di preparare i cosiddetti “profili” - una volta si chiamavano “necrologi” - dei confratelli defunti. È un lavoro che mi domanda un po’ più di tempo e di lavoro ma che faccio molto volentieri, soprattutto quando la persona di cui devo stendere la breve biografia è un confratello che ho conosciuto personalmente. Ogni profilo mi chiede di norma una settimana di lavoro nel raccogliere e studiare la documentazione che viene dall’archivio generale e stendere il testo curando “la verità nella carità” per far conoscere a chi lo leggerà il meglio del confratello.
Il tempo che mi resta da queste attività lo dedico alla lettura di qualche libro che mi interessa o degli articoli delle riviste che interessano la missione. Per la verità, di tempo non me ne resta molto, anche perché ho bisogno anche di un po’ di tempo per pregare… e normalmente lo trovo. Non ho quindi tempo per annoiarmi.
