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IL “PIANO MATTEI”. IL PENSIERO DI UN MISSIONARIO: “UN PONTE PER…L’AFRICA?”

09 Febbraio 2024

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La Presidente del Consiglio del Governo italiano, Giorgia Meloni, ha aperto, il 28 gennaio scorso, il vertice Italia-Africa / Un ponte per una crescita comune. Il vertice si è tenuto anche alla presenza di diverse organizzazioni delle Nazioni Unite, dei vertici europei, oltre che dell’Unione africana. Al centro del dibattito il “Piano Mattei” (nome dell'ex presidente ENI  - Ente Nazionale Idrocarburi – Enrico Mattei. Imprenditore, politico e dirigente pubblico italiano, scomparso nel 1962) dai contorni appena abbozzati e i cui bordi appaiono densi di controindicazioni sul piano economico, sociale e ambientale. La Presidente Meloni ha definito il ponte su cui far viaggiare le relazioni tra Italia e Africa come “cooperazione da pari a pari”, “lontana da qualsiasi tentazione predatoria” e da una “impostazione caritatevole”. Tutte caratteristiche che avrebbero più a che fare con la coraggiosa azione diplomatica dell’ex ambasciatore presso il Congo RD, Luca Attanasio, piuttosto che con personaggio come Enrico Mattei. Perché allora non intitolare il Piano con il nome dell’ambasciatore ucciso il 22 febbraio 2021 nel Nord Kivu? Con Attanasio, infatti, diminuirebbero le contrindicazioni per realizzare i cinque “pilastri” del Piano: istruzione, agricoltura, salute, energia e acqua. E aumenterebbero le soluzioni. Inoltre, perché non citare esplicitamente la tanta cooperazione – questa sì lontana da qualsiasi brama predatoria – già realizzata da schiere di missionarie e missionari italiani, forse perché sospettata di avere un’impostazione troppo caritatevole? A parte il nome, il “Piano Mattei” sarà davvero un ponte per l’Africa o, ancora una volta, per l’Italia? (Mario Menin sx)


English

THE “MATTEI PLAN”. A MISSIONARY’S THOUGHTS: “A BRIDGE TO… AFRICA?”

On January 28th, Italian Prime Minister Giorgia Meloni opened the Italy-Africa Summit / A Bridge for Common Growth. Attending the summit were also several UN organizations, and the leaders of the European Community and those of the African Union. The debate centred on Piano Mattei (Mattei Plan, after the name of the founder and former president of ENI – Ente Nazionale Idrocarburi –, Enrico Mattei, an entrepreneur, politician and italian public administrator who died in 1962), a project whose details are still unclear, but which seems to be a harbinger of harmful side-effects for economy, society and the environment. President Meloni described the bridge on which Italian-African relations should travel as being “peer-to-peer cooperation,” “far from any predatory temptation” and from a “charitable approach.” Such characteristics are more associated with the courageous diplomatic activity of the former ambassador to D.R. Congo, Luca Attanasio, than with a personality like that of Enrico Mattei. Why then not naming the Plan after the ambassador murdered on February 22nd, 2021 in North Kivu? Indeed, reference to Attanasio would reduce the side-effects in the realisation of the Plan’s five “pillars”: education, agriculture, health, energy and water. Solutions would also increase. Furthermore, why not explicitly mentioning the great amount of cooperation – one that is truly far detached from any predatory greed – already realised by hosts of Italian missionary women and men? perhaps, because this is suspected of having too charitable a stance? Apart from the name, will “Piano Mattei” really become a bridge for Africa or, once again, for Italy? (Mario Menin s.x.)