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Carrara P. Luigi

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P. Luigi Carrara
Cornale di Pradalunga (BG), 3 Marzo 1933
Baraka (Repubblica Democratica del Congo), 28 Novembre 1964

Missionario in Congo, ucciso durante la rivolta dei Simba
Di anni 31. Numero di Professione 583
(Sepolto a BARAKA - Zaire).

    Nacque a Cornale di Pradalunga (BG) il 3.III.1933 da Giuseppe e Rossi Felice Elisabetta, settimo di dieci figli.

    Nell’ottobre 1947 entrava nella Scuola Apostolica Saveriana di Pedrengo. Nonostante le difficoltà che provava nello studio, su incoraggiamento dei Superiori, che notarono in lui buone qualità di spirito e ottima maturità, continuò gli studi in vista del Sacerdozio Missionario.

    Professo il 12.IX.1954, fu ordinato Sacerdote a Parma nella nuova Cappella della Casa Madre il 15.X.1961, assieme a 25 Confratelli, per le mani del Vescovo Saveriano Mons. Dante Battaglierin.

    Il 9.IX.1962 partiva Missionario per il Congo Kinshasa (oggi Congo). Le testimonianze dei Confratelli e le lettere che egli scrisse durante i due anni di Missione dimostrano quanto egli fosse di indole buona, dotato di particolare spirito di sacrificio. Nella regione zairese del Kivu egli lavorò a Uvira, a Fizi, e quindi a Baraka.

    Fu ucciso barbaramente a Baraka il 28.XI.1964 assieme al Confratello Fr. Vittorio Faccin dallo stesso colonnello ribelle che nel pomeriggio a Fizi uccise il P. G. Didonè e l’Abbé locale Joubert.

    Nel 1974 fu pubblicato, a cura di P. Vittorino Martini, un volume dal titolo Sangue sul lago: in esso è riportato il racconto, fatto dal P. Cima, della tragica uccisione del P. Luigi Carrara:

    “… Il colonnello Abedi Masanga, un Babembe del clan dei Balala, il 25 novembre scorso aveva subito una sconfitta terribile tesagli dalle truppe regolari coadiuvate dai mercenari: ben 700 suoi uomini Simba erano stati falciati dalle mitragliatrici!... Il giorno dopo egli dovette giustificare davanti ai parenti dei morti quella sonora sconfitta: tra l’altro essi erano stati uccisi dai bianchi e certamente - era l’accusa comune in quei giorni - guidati dalla "fonì" (la radio) che i Missionari dovevano avere nascosta in qualche angolo della Missione... Una giustificazione per il clamoroso insuccesso patito fece nascere in lui l’idea di uccidere i Padri! Il mattino dei 28 novembre l’Abedi arrivò con la sua jeep a Baraka ... Fr. Vittorio Faccin usci di casa; l’Abedi cominciò a tirar fuori la storia della "fonì"... della politica contraria alla Rivoluzione Popolare. Il Fratello lo lasciava dire, convinto che, come già altre volte era avvenuto, l’Abedi si sarebbe alla fine calmato. Ma questa volta l’Abedi non si calmò affatto: ...uno, due, tre colpi raggiungono al petto Fr. Vittorio: egli cade a terra privo di vita!... Il P. Carrara, intento a confessare alcune vecchiette cristiane, ha tutto visto e sentito. Si avvia sicuro verso l’Abedi, indossando ancora la stola violacea della confessione. Vedendolo arrivare così sereno, l’ira dell’Abedi si riaccende di nuovo...: ‘Ti porto a Fizi, per ucciderti con gli altri Padri..."! P. Luigi gli risponde calmo: "Se mi vuoi uccidere, preferisco morire qui vicino al Fratello...". Furono le sue ultime parole; non aggiunse altro; non attese risposta. Si inginocchiò per pregare...: l’Abedi lo colpì con la sua arma mentre pregava inginocchiato a pochi passi dal corpo ormai esanime del Fratello...!".

DG
28 Novembre 1964
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