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Didoné P. Giovanni

1704/500

P. Giovanni Didone'
Cusinati di Rosà (VI), 18 Marzo l930
Fizi (Repubblica Democratica del Congo), 28 Novembre 1964

Missionario in Congo, ucciso durante la rivolta dei Simba
Di anni 34. Numero di Professione 487
Sepolto a Fizi (Zaire)

    Nacque a Cusinati di Rosà (VI) il 18.III.l930 da Angelo e Marchetti Maria in una famiglia numerosa, allietata dalla presenza di undici figli, 5 femmine e 6 maschi: 4 sorelle si consacrarono nella vita religiosa; Giovanni e Camillo si faranno Saveriani e Severino diverrà Orionino del Piccolo Cottolengo.

    Fece gli studi ginnasiali nel Seminario di Padova ed il 28.IX.l950 entrava tra i Saveriani a S. Pietro in Vincoli per fare l’anno di Noviziato. Emessa la Professione Religiosa il 12.IX.l951 completò gli studi liceali a Desio e quindi quelli Teologici a Piacenza.

    Fu ordinato Sacerdote a Parma, in Casa Madre, nel Salone-chiesa, appena costruito, il 9.IX.l958, assieme a 19 Confratelli, per le mani del Vescovo Saveriano Mons. Dante Battaglierin.

    L’anno dopo, il 3.XII.l959, partiva Missionario per il Congo, destinato alla Diocesi di Uvira: lavorerà per 5 anni a Baraka e quindi a Fizi, sulle rive del Lago Tanganika.
La sua vita missionaria è riccamente testimoniata da alcune sue lettere raccolte nel volume "P. Giovanni uomo per gli altri", pubblicato a cura del P. Vittorino Martini.
Nello stesso volume è riportato il racconto della sua barbara uccisione, avvenuta a Fizi il 28.XI.l964.

    "... Il colonnello Abedi Masanga, un Babembe del Clan dei Balala, il 25 novembre aveva, subito una sconfitta terribile tesagli dalle truppe regolari coadiuvate dai mercenari: ben 700 suoi uomini Simba erano stati falciati dalle mitragliatrici!... Il giorno dopo egli dovette giustificare davanti ai parenti dei morti quella sonora sconfitta: tra l’altro essi erano stati uccisi dai bianchi e certamente - questa era l’accusa comune in quei giorni - guidati dalla "fonì" (la radio!) che i Missionari dovevano avere nascosta in qualche angolo della Missione... Una giustificazione per il clamoroso insuccesso patito fece nascere in lui l’idea di uccidere i Padri...! Dopo avere ucciso i Saveriani Fr. Vittorio Faccin ed il P. Luigi Carrara, la mattina dei 28 novembre nella Missione di Baraka, l’Abedi Masanga salì a Fizi, dove si trovavano il P. G. Didonò e l’Abbé Joubert. ... Dovevano essere le sei di sera, quando la sua jeep, dalla portiera sforacchiata e con ancora le tracce di sangue sui sedile anteriore, si arrestò davanti alla grande statua dell’Immacolata che dominava l’entrata della Missione di Fizi. Il P. Giovanni uscì dalla Chiesa con quella sua andatura così tipica, un po’ curva e strascicata come un venerabile cappuccino, bonario e sorridente... Neppure si accorse che l’Abedi lo stava già mirando con la pistola! Fu colpito in piena fronte da una prima pallottola: cadde... di schianto, senza un lamento, ai piedi di un alto albero di papaie... L’Abbé Joubert, che stava uscendo dalla casetta assistette impietrito al massacro; fu un istante di fatale sorpresa! Tentò poi di slanciarsi a capofitto giù nei ripido pendio a pochi passi dalla casetta di legno:.. troppo tardi! Una pallottola lo colpì al cuore..."

DG
28 Novembre 1964
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