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Faccin Fr. Vittorio

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Fr. Vittorio Faccin
Villaverla (VI), 4 Gennaio l934
Baraka (Repubblica Democratica del Congo), 28 Novembre 1964

Giovane Missionario in Congo, ucciso durante la rivolta dei Simba
Di anni 30. Numero di Professione 531
Sepolto a Baraka (Zaire).

    Nacque a Villaverla (VI) il 4.I.l934 da Francesco e Sedda Marietta. A 16 anni, nell’ottobre 1950 era entrato nella Casa Saveriana di Cremona, con il proposito di diventare Sacerdote Missionario.

    Avendo abbandonato gli studi elementari già da vari anni, trovò difficile rimettersi a studiare: fu consigliato di diventare missionario ugualmente, come collaboratore laico dei missionari preti. Emise la Professione religioso-missionaria l’8.XII.l952.

    Dopo alcuni anni di attività in Italia, nelle opere materiali di varie Case Saveriane, il 3.XII.l959 partiva Missionario per l’allora Congo Belga (oggi R.D. Congo), membro di un secondo gruppo di Saveriani che si univa ai primi giunti nella nuova Missione da un anno appena.

   Molte notizie sui suoi 5 anni di lavoro missionario lo abbiamo dalle 60 sue lettere pubblicate nel volume Il rischio di amare a cura del P. A. Luca: esse raccontano con semplicità le vicende della vita di Fr. Vittorio, rivelano i suoi sentimenti, gli entusiasmi e le paure.

    Fr. Vittorio veniva da una famiglia di contadini che da Villaverla era emigrata nella campagna modenese. Egli non dimenticò mai i suoi campi e spiritualmente si tenne sempre in contatto con i suoi famigliari. A volte, nelle sue lettere, egli sa volgere in chiave umoristica situazioni tragiche; gode con i suoi famigliari dei progressi dell’azienda, della inserzione di macchine nel lavoro della famiglia. Tuttavia non rimpiange di essere partito; anzi le sue espressioni gioiose fanno ricordare quanto aveva scritto al P. Generale alla vigilia dei Voti Perpetui:

    “… Nella preghiera, Gesù mi ha fatto comprendere come sia meglio che io venga sacrificato a Lui piuttosto che Lui si immoli nelle mie mani...".
Subito dopo l’indipendenza politica, l’attuale Zaire esperimentò aspre lotte civili. Fr. Vittorio si trovò ad essere missionario nella regione del Kivu proprio in quelli anni.
Venne ucciso nella Missione di Baraka, assassinato dalla pistola di un capo dei ribelli, il 28.XI.l964 assieme ai Confratelli PP. Didonè e l’Abbé indigeno Joubert. Nel volume citato, P. Cima racconta alcuni particolari dell’uccisione:

   "...Il colonnello Abedi Masanga, un Babembe del clan dei Balala, il 25 novembre aveva subito una sconfitta terribile tesagli dalle truppe regolari coadiuvate dai mercenari: ben 700 suoi uomini Simba erano stati falciati dalle mitragliatrici!... Il giorno dopo egli dovette giustificare davanti ai parenti dei morti quella sonora sconfitta: tra l’altro essi erano stati uccisi dai bianchi e certamente - era l’accusa comune in quei giorni - guidati dalla "fonì" (la radio) che i Missionari dovevano avere nascosta in qualche angolo della Missione... Una giustificazione per il clamoroso insuccesso patito fece nascere in lui l’idea di uccidere i Padri...! Il mattino del 28 novembre, l’Abedi arrivò con la sua jeep a Baraka, la Missione in cui Fr. Vittorio stava completando la costruzione della Casa. All’arrivo della jeep, egli uscì di casa: l’Abedi cominciò a tirar fuori la storia della "fonì"... della politica contraria alla Rivoluzione Popolare... Il Fratello lo lasciava dire, convinto che, come già altre volte era avvenuto, l’Abedi si sarebbe alla fine calmato... Ma questa volta l’Abedi non si calmò affatto:.. uno, due, tre colpi raggiungono al petto Fr. Vittorio; egli cade a terra privo di vita...!"

    Il P. Carrara fu ucciso subito dopo, mentre più tardi lo stesso colonnello Nasanga ucciderà a Fizi il P. Giovanni Didoné e l’Abbé Joubert.

DG
28 Novembre 1964
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