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Lampis P. Angelo

1482/500

P. ANGELO LAMPIS 
Arbus (CA), 31 agosto l901
Parma, 6 maggio1973

di Arbus - CA
Missionario in Cina per Venticinque anni; "Cappellano dei briganti"
di anni 72. Numero di Professione 33
Sepolto a Parma

    Il P. Lampis, missionario zelante, laborioso ed instancabile, era nato ad Arbus (CA) il 31.VIII.l901. Di natura vivacissima, per tutta la giovinezza sognò di poter lavorare come Missionario tra i "selvaggi": giunse, tuttavia, all'Istituto di Mons. Conforti solo nel 1916 dopo essere stato tra i Sacramentini (a Torino), per un anno nel Seminario Diocesano e per breve tempo tra i Salesiani. Concluso il corso normale degli studi, fu ordinato Sacerdote a Parma il 5.X.1924.

   A ventitre anni, nel novembre del 1924 era già in viaggio per la Cina, assieme ai PP. Vanzin, De Martino e Fontana. Poco prima di partire aveva scritto:
"Desidero lavorare molto senza risparmiarmi... Quanto più il mio campo sarà difficile ed aspro, quanto più mancherà di comodità, tanto più Lampis si troverà al suo posto... Quale sarà il mio nome cinese? Fulmine? Lupo?o quale altro?".

    Dopo il suo arrivo, dalla Cina scriverà:
"Il mio nuovo nome cinese è "Loei-ming-leang" (Padre luminoso). È un nome che mi piace e che porto con orgoglio".

    A Kia-shien e sopratutto a Lu-shan fu Missionario di località continuamente disturbate dai briganti: egli amava firmarsi nelle lettere: "Cappellano dei briganti". Dal 1931 lavorò a Hsou-chow.

     Rientrato in Italia nel 1937, per partecipare al III° Capitolo Generale, fu nominato pro-rettore della Casa di Grumone. Ma vi rimase meno di due anni.
Nel luglio del 1939 egli è di nuovo in Cina, a Hsou-chow e poco dopo a Tsaotchen. Fu questo un periodo duro per lui. Scrive:
“… La solitudine mi pesa terribilmente. È proprio vero che essere solo fa male moralmente e fisicamente. In due ci si parla, si ragiona; il tempo passa quasi senza accorgersene. Da soli invece tutto diventa pesante".

   Anch'egli fu coinvolto nelle vicende belliche: dal 4.VI.1944 al 13.VI.1945 fu portato nel campo di concentramento di Neih-siang insieme con gli altri Confratelli. In seguito poté lavorare a Cheng-chow, a Pechino come Economo, quindi a Tien-tsin assieme a P. Amatore Dagnino e a P. A. Emaldi. Fu proprio in questa Missione che la sera del 15.XI-1951 i due Padri vennero posti a domicilio coatto: il P. Einaldi in que-sta occasione si tagliò la lingua per non tradire i membri della Legio Mariae; il 17 novembre i due Padri furono espulsi dalla Cina ed imbarcati sulla Motonave "Caboto" che giunse a Venezia nel gennaio del 1952.

    In Italia lavorò per tre anni come Rettore della Casa di Nizza Monferrato, quindi come Confessore in varie Case: Macomer, Salerno, S. Pietro in Vincoli, Parma. Il ragazzo vivace, il giovane novizio che soffriva per l'impossibilità di trovare sfogo alla sua esuberanza, il "Cappellano dei Briganti", era diventato un uomo posato: Confessore di teologi.
Una vecchia ulcera che lo tormentava da anni lo portò alla morte il 6.V.1973.

DG
06 Maggio 1973
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